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dalla Regione Marche

di | in: Cronaca e Attualità, dalla Regione Marche

Maura Malaspina

DAL 15 SETTEMBRE POSSIBILE LA TRADIZIONALE PRATICA DELL’ABBRUCIAMENTO

 

“Dal 15 settembre gli agricoltori potranno tornare a fare ciò che facevano i loro nonni, bruciando con attenzione, sul campo, i residui delle lavorazioni agricole e forestali: col dovuto buonsenso, ma senza appesantimenti burocratici e costi perché le ramaglie non sono rifiuti, ma un residuo che  se bruciate sul posto contribuiscono alla concimazione dei terreni, evitando la diffusione di dannosi parassiti”. Lo comunica l’assessore all’Agricoltura Maura Malaspina.

La legge 116/2014, appena entrata in vigore, pone infatti  fine ad una situazione nata per combattere il fenomeno di incendi di rifiuti (veri), il cosiddetto e deleterio fenomeno della terra dei fuochi. Si decise di vietare ovunque l’accensione dei fuochi all’aperto, costringendo le imprese agricole a trattare foglie, ramaglie e frasche come materiali pericolosi, con rischio di procedimenti penali per chi infrangeva il divieto.

“Un costo per le aziende marchigiane e delle altre regioni insostenibile – spiega la Malaspina –  L’abbruciamento è pratica “tradizionale” per produttori di olive, uva e non solo se pensiamo agli scarti di coltivazioni, al diserbo manuale nelle coltivazioni biologiche, ecc.. Pure i vivaisti hanno subìto le conseguenze dell’illogico divieto, si pensi al caso di piante danneggiate e quindi invendibili: al danno del mancato incasso si è aggiunta per un certo periodo la beffa del costo di smaltimento della pianta secca, da effettuare tramite ditta specializzata in rifiuti, con più spese e tanta burocrazia a seguito. Grazie alla nostra azione e degli emendamenti da noi presentati e riportati nella legge, avanzati attraverso la Conferenza permanente degli assessori dalla sottoscritta e sposata dal presidente Spacca in sede di Conferenza Unificata, la nuova legge ha riportato all’antico le modalità per togliere dal campo residui di potature di viti, ulivi e piante. Dal 15 settembre dunque, al termine del periodo di massimo rischio stabilito dalla Regione, le nostre aziende agricole, ma anche i proprietari di terreni che non esercitano professionalmente l’attività agricola, potranno bruciare i residui vegetali”.

La legge prevede la possibilità di effettuare raccolta e abbruciamento in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro dei materiali vegetali agroforestali effettuati nel luogo di produzione. Naturalmente permane il divieto dei fuochi nel periodo di massimo rischio incendi, dal 1° luglio al 14 settembre. Non saranno necessari  atti preventivi dei Comuni per individuare aree, periodi ed orari per effettuare gli abbruciamenti. I Comuni e altri enti pubblici hanno naturalmente facoltà di intervenire in situazioni a rischio, qualora intendano sospendere, differire o vietare la combustione dei materiali.

BANDO PER L’IMBOSCHIMENTO DEI TERRENI AGRICOLI A TUTELA DAL DISSESTO IDROGEOLOGICO

Tutelare e valorizzare il territorio, attraverso la salvaguardia di suolo e paesaggio e per  preservare la qualità della risorsa idrica e concorrere all’attenuazione dei cambiamenti climatici. Sono questi gli obiettivi di lungo periodo che si pone il bando regionale della misura 221 del PSR Marche 2007/2013, per la concessione di aiuti destinati all’impianto di nuove superfici boschive nei terreni agricoli delle Marche. “Utilizzando specie adatte alle condizioni locali e compatibili con i requisiti ambientali – spiega l’assessore all’Agricoltura Maura Malaspina – cerchiamo di favorire l’assorbimento del carbonio in atmosfera, oltre che favorire la tutela del suolo nelle aree collinari, contrastando l’erosione e il dissesto idrogeologico, oggi nel Paese sempre più tristemente d’attualità. L’imboschimento che incentiviamo, ha anche l’effetto di ricomporre il paesaggio naturale marchigiano, attraverso specie autoctone. Malgrado le forti difficoltà economiche e i tagli alle risorse alle Regioni, crediamo sia prioritario investire sulla tutela del territorio e sull’economia verde, settori che offrono opportunità per nuova imprenditorialità e occupazione.
Inoltre grazie agli interventi previsti dal bando della misura 221 del Programma di sviluppo rurale 2007 – 2013 verrà data nuovo impulso allo sviluppo della tartuficoltura uno dei settori di nicchia che caratterizzano il territorio marchigiano per vocazionalità ed eccellenza delle produzioni.
Infine, sono previsti impianti per la difesa del suolo, con boschi misti di latifoglie autoctone, escluse quelle a rapido accrescimento, con durata illimitata.
Il finanziamento prevede un contributo alle spese di impianto  (che varierà dal 70 all’80 %, in base alle zone) un premio annuale della durata di 5 anni per la manutenzione degli impianti e un premio annuale per la perdita di reddito della durata di 10 anni. Possono accedere alle agevolazioni gli imprenditori agricoli e i proprietari pubblici.
La domanda deve essere predisposta sul Sistema Informativo Agricolo Regionale (SIAR) entro le 13.00 del 30 settembre 2014 ed entro lo stesso termine deve essere fatta pervenire alla struttura regionale decentrata, competente in base al luogo di impianto dell’ imboschimento, la domanda in formato cartaceo.
Info al link www.agri.marche.it<http://www.agri.marche.it> e presso le Strutture decentrate agricole della Regione Marche.

 

PROGETTO “CHE FISICO”: SEI BORSE DI RICERCA PRESSO IL CERN DI GINEVRA. ANCORA POCHI GIORNI PER PRESENTARE LE CANDIDATURE

Ancora pochi giorni per partecipare al bando relativo al progetto Che Fisico. Il termine entro il quale inviare le domande, redatte secondo le indicazioni previste, è il 10 settembre 2014. Si tratta di un progetto di alta formazione per ingegneri, fisici e informatici presso il CERN di Ginevra,  finanziato dalla Regione Marche con le risorse del Fondo Sociale Europeo.
Beneficiari saranno sei giovani laureati, disoccupati o inoccupati di età non superiore ai 30 anni, con i  seguenti requisiti posseduti alla data di scadenza del Bando:
– residenti nelle Marche con residenza posseduta alla data di scadenza del Bando;
– diploma di laurea specialistica o conseguita con il vecchio ordinamento;
– adeguata conoscenza linguistica inglese di livello non inferiore a C1;
– reddito annuo certificato ISEE del proprio nucleo familiare non superiore a € 20.000,00;
– non avere legami di parentela/affinità fino al terzo grado, o coniugio, con gli amministratori, i soci e i
dipendenti del soggetto ospitante;
– non avere già usufruito di n°2 o più borse con le risorse della programmazione FSE 2007-2013.
I soggetti selezionati disporranno di borse di ricerca biennali di importo annuo pari a circa 40.000 euro, per  specializzarsi e trasferire l’innovazione tecnologica nel sistema delle imprese marchigiane. Il progetto “Che  Fisico” rappresenta il primo degli interventi concreti previsti dall’Accordo Quadro tra la Regione Marche e il  CERN (Organizzazione europea per la ricerca nucleare) sottoscritto il 4 luglio scorso.
Il Bando è stato pubblicato sul BUR Marche n°69 del 17.07.2014.
Per prendere visione del Bando è sufficiente collegarsi al sito internet www.regione.marche.it<http://www.regione.marche.it>  mentre nel  sito www.europa.marche.it<http://www.europa.marche.it> basterà cliccare sull’icona indicata dalla freccia rossa “cerca BANDI FSE”.




30 Agosto 2014 alle 13:35 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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