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I primi passi del progetto Play Marche, coordinato da UniMc

di | in: Cronaca e Attualità

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Turisti per gioco, tra realtà virtuale e video emozionali.

 

Illustrato lo stato del progetto di Distretto culturale evoluto che coinvolge 50 partner tre aziende e enti locali. Allo studio, lo sviluppo di un’app per scoprire i beni culturali della provincia e uno speciale allestimento per lo Sferisterio.

 

Macerata, 2014-12-19 – Immaginate di visitare la biblioteca di Leopardi, ma con l’aspetto che aveva quando tra i suoi scaffali ancora si aggirava il poeta recanatese, sfogliando i libri così come lui li teneva collocati. E da lì, attraverso un gioco, scoprire altri luoghi culturalmente rilevanti del territorio.

 

E’ solo una delle possibili magie a cui sta lavorando l’ampia rete di imprese (una trentina, tra cui Camera di Commercio, Fondazione Symbola, Fondazione Cinema Marche Multimedia, Raimbow ed Eli) e di istituzioni pubbliche (una ventina) di diversa natura nell’ambito del progetto PlayMarche: un Distretto regionale dei beni culturali 2.0, approvato nell’ambito del Distretto culturale evoluto delle Marche e coordinato dall’’Università di Macerata. Lo stato dell’arte e dei lavori in corso è stato illustrato oggi pomeriggio durante un convegno dedicato al confronto tra i partner e alla presentazione dei primi risultati delle attività in corso. L’incontro è stato chiuso dall’assessore regionale alla cultura Pietro Marcolini.

 

L’idea alla base di questo progetto – ha commentato il rettore Luigi Lacchèci ha permesso di aggregare un partenariato interessante e forte, una straordinaria rete di imprese. Esso, inoltre, rappresenta davvero un attivatore di energie, nel pieno spirito del bando regionale”.

 

Una delle attività principali sarà la realizzazione di un gioco su 12 siti culturali della provincia di Macerata scelti seguendo le indicazioni degli enti locali. Grazie alla realizzazione di una “app” e all’utilizzo delle tecnologie informatiche, sarà possibile usufruire in modo del tutto originale e coinvolgente dei prodotti culturali, grazie alla connessione realizzata tra piccole imprese e grandi aziende del distretto.

In occasione del convegno, la Eli srl ha presentato uno storyboard, una sorta di sceneggiatura che sarà alla base del gioco e che contestualizza nel territorio i singoli luoghi da visitare. La stessa sceneggiatura sarà alla base della realizzazione di un video dal forte valore evocativo che Fondazione Marche Cinema Multimedia e Accademia di Belle Arti di Macerata realizzeranno, sia utilizzando i materiali originali elaborati nell’ambito del progetto sia materiali di repertorio.

 

I luoghi scelti sono stati divisi in categorie tematiche: la paleografia con Serravalle del Chienti, Serrapetrona e Camerino; l’archeologia con Porto Recanati, Helvia Recina, San Severino e Urbs Salvia; l’architettura con Loro Piceno e Pieve Bovigliana; i personaggi con Sant’Angelo in Pontano, San Ginesio, Gualdo. All’interno del percorso sono inseriti anche luoghi come la Biblioteca georgica di Treia e altri personaggi di rilievo come Giacomo Leopardi e Padre Matteo Ricci.

 

L’app sarà diretta principalmente agli studenti delle medie – spiega il coordinatore del progetto Roberto Perna, docente a Unimc e direttore del Sistema Museale della Provincia – potrà essere fruita a due livelli: fuori dalle Marche, per una visita virtuale, e direttamente nei luoghi, per un’esperienza del tutto nuova grazie alle tecnologie della realtà aumentata“. A tal proposito, la Abaco cooperativa, in rappresentanza di un nutrito gruppo di piccole aziende, ha mostrato le ricostruzioni 3D e la possibilità di realizzare visite virtuali all’interno di alcuni importanti monumenti.

Play Marche prevede anche la trasformazione di due luoghi fortemente identitari, casa Leopardi e lo Sferisterio, in due hub, ossia due luoghi dove sono raccolti e gestiti tutti i contenuti del gioco e altri contenuti aggiuntivi, come la musica. L’assessore comunale Stefania Monteverde ha spiegato che si tratta di un primo piccolissimo passo per tenere lo Sferisterio aperto tutto l’anno, allestendo le sale interne con contenuti virtuali, musica e video. La valorizzazione dei beni culturali attraverso l’ausilio di un accompagnamento musicale sarà coordinata dalla Form e potrà riguardare anche l’Abbadia di Fiastra, attraverso una sorta di “filodiffusione”.

 

Il format del gioco, inoltre – prosegue Pernapotrà essere applicato anche ad altri territori non marchigiani e, quindi, venduto a realtà esterne“. Il progetto di Play Marche, infatti, non si vuole esaurire con il termine del bando, ma vuole sviluppare una vera e propria filiera delle tecnologie Ict applicate alla comunicazione, divulgazione e valorizzazione avanzata e innovativa di beni e valori culturali, attraverso il linguaggio del gioco. Come strumento di governance è nata la spin off dell’Università di Macerata “PlayMarche”.

Proprio all’applicazione delle nuove tecnologie ai beni culturali sarà dedicato uno speciale approfondimento all’interno del prossimo festival della Soft Economy che la fondazione Symbola organizza annualmente. 




19 Dicembre 2014 alle 18:14 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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