Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 02:17 di Gio 9 Mag 2024

Piano Poste: nelle Marche 10 chiusure e 23 riduzioni d’orario

di | in: Cronaca e Attualità, Oblò: Spunti, Appunti e Contrappunti

Poste Italiane

Ascoli Piceno – Francesco Fabiani Segretario della UIL Pensionati di Ascoli Piceno e Fermo comunica che le organizzazioni sindacali di categoria di CGIL CISL UIL delle Marche hanno giudicato come “Semplicemente irricevibile!” il piano di riorganizzazione degli uffici postali della regione illustrato dalla azienda nell’incontro del 4 febbraio scorso.

Nella riunione è stata comunicata la chiusura di 10 uffici e la riduzione dell’orario di apertura di altri 23 uffici postali.

Si tratta dell’applicazione dei decreti Scajola e dalla delibera dell’Agcom, sulla razionalizzare degli uffici postali.

È un duro attacco alla funzione sociale e pubblica che deve caratterizzare i servizi delle “Poste” afferma Fabiani.

La nostra è una regione particolare, prosegue Fabiani, con comuni collinari, montani ed urbani, con tante frazioni dove vivono centinaio di persone, anziane con tanti problemi dove il servizio postale pubblico è fondamentale.

Con le sole leggi di mercato i servizi postali non si sarebbero mai sviluppati, non avremmo mai garantito la consegna della corrispondenza, delle pensioni, i pagamenti vari e lo Stato non avrebbe mai potuto raccogliere centinaia di milioni di euro (ieri miliardi di lire) in buoni postali e libretti che hanno garantito l’economia di questo paese.

È vero che la società è cambiata siamo nel regno di internet ma le pensioni vanno ancora riscosse, lettere, raccomandate e pacchi vanno ancora spediti, le utenze vanno ancora pagate!

Contraddittorio è il “piano” rispetto alle affermazioni dell’AD, Francesco Caio, secondo il quale “Poste 2020 dovrà essere azienda sociale e di mercato, più vicina ai Clienti e alle loro esigenze”.

Risulta evidente come il piano di razionalizzazioni e chiusure penalizza e discrimina le comunità più piccole della nostra regione.

Se il piano fosse attuato si avrebbero una riduzione del servizio in 28 comuni ovvero 16.000 cittadini (6.000 famiglie) resterebbero senza ufficio postale; mentre altri 22.000 cittadini (9,000 famiglie) dovranno accontentarsi delle poche giornate di apertura che Poste ancora per poco tempo, poiché anche quegli uffici saranno destinati alla chiusura.-

Sono interventi che favoriranno il privato a discapito del servizio pubblico che invece dovrebbe essere garantito da uno Stato attento ai bisogni dei cittadini.

Nelle provincie di Ascoli Piceno e Fermo questi sono gli uffici interessati alla riorganizzazione (5) e alla chiusura (3):

comune Ufficio razionalizzato Ufficio chiuso
Ascoli Piceno Poggio di Bretta
Castignano Ripaberarda
Colli del Tronto Colli del Tronto
Monsampolo del Tr. Monsampolo del Tr.
Montemonaco Montemonaco
Monteprandone Monteprandone
Monte Rinaldo Monterinaldo
Servigliano Curetta

Le organizzazioni sindacali hanno chiesto con una lettera l’intervento delle istituzioni, degli amministratori locali, dell’ANCI e UNCEM.

E’ necessario unire tutte le forze, fare quadrato, affinché Poste riveda le proprie decisioni.




7 Febbraio 2015 alle 17:20 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

Ricerca personalizzata