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Basta seghe!

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Bambinopoli

SUICIDI DI MASSA

 

San Benedetto/Porto d’Ascoli/Grottammare, l’uragano (macchè uragano), i pini.

 

      “Un pino che non c’è non può nuocere

 

Hanno preferito il suicidio di massa nel giorno dell’”uragano”, piuttosto che cadere sotto le seghe degli amministratori che il mondo c’invidia, gli sventurati pini di San Benedetto e Porto d’Ascoli, scampati  nei giorni (e negli anni) scorsi alla furia segaiola del Comune.

Alcuni si sono suicidati preventivamente anche a Grottammare, memori di efferate stragi precedenti – Piazza San Pio, Viale Stazione e via segando – e bersagli di inspiegabile odio: qui li torturano verniciandogli il tronco di bianco, li affumicano con installazioni porchettare per le feste dei santi patroni, li strangolano inglobandoli in strutture di plastica-cemento-eternit di chalet e ristoranti. Tutto vidimato e benedetto dal Comune, mica vandalismi.

A San Benedetto i feroci adepti del “Club della Sega e Motosega” strillano a mezzo stampa per la “STRAGE DI PINI” causata dal vento, finto-addolorati come un plotone di vampiri capitati in un centro trasfusionale.

Non gli poteva andar meglio: madre natura gli dà il comodo alibi, e sarà libera sega in libero stato. Sinistro, infatti, l’“avvertimento” di sindacogaspari: “E’ partita una verifica della stabilità di tutti i pini presenti sul territorio cittadino. Tanti sono grandi vecchi e pericolanti”, preceduto dal minaccioso Sono tantissime le piante abbattute e che dovranno esserlo”: imminenti esecuzioni arboree, dunque, questi sono peggio dell’ISIS.

Ecco perché molti pini han preferito la nobiltà del suicidio mediante “uragano” (macchè uragano, per favore!), all’ignominia della morte per sega.

Per completezza: sempre causa uragano, a Grottammare le nuovissime palme-ragazze sono quasi tutte accasciate a terra. Eppure lo sanno anche le nutrie di Tesì, che piante innocenti e fragili come quelle vanno puntellate per anni, anche in condizioni normali. (Ma a Grottammare alberi e pali storti sono la regola)

“Soltanto” incuria sistematica, impreparazione, provvedimenti emergenziali senza progetto e senza competenze fanno sì che fenomeni violenti e brevi, in inverno largamente prevedibili e previsti, abbiano conseguenze rovinose: benché si straparli di uragano (che non esiste nel Mediterraneo) e di mare “forza 9” (che comporta onde alte più di 14 m.!)*

Con questi precedenti (e con queste amministrazioni) si capisce perchè i pini più maturi e saggi di San Benedetto, Porto d’Ascoli e Grottammare si siano fatti fuori da soli, approfittando del vento. I pini superstiti, invece, forse decideranno di imbottirsi di tritolo e farsi saltare, vendicando la complicità, il silenzio e la sicura malcelata soddisfazione di quanti – cittadini, comitati, ambientalisti del piffero – da sempre assistono senza reagire alle ricorrenti STRAGI di alberi.

 

*Scala Beaufort della forza del vento.

Uragano: vento forza 12 (oltre 118 km/h).  Stato del mare: le onde sono tanto alte

che le navi scompaiono alla vista.

 

                              Scala Douglas dello stato del mare vivo.

Forza 9: altezza delle onde, oltre i 14 m.

In: Flavio Guglielmi, Guida al diporto nautico, 2003

 

 

      7.03.’15                                   Sara Di Giuseppe




8 Marzo 2015 alle 0:42 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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