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20mo Festival Léo Ferré

di | in: Primo Piano, Recensioni, Speciali

Benjamin Clementine ©

di Renzo Vitellozzi

 

 

San Benedetto del Tronto, 2015-06-14 – Una delle caratteristiche principali del Festival Ferré è quella di sorprenderti, sempre e comunque. Anche quest’anno ciò è avvenuto nelle tre serate programmate al Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto in occasione della 20ma edizione, tra le più riuscite sia per la qualità degli ospiti che per la partecipazione del pubblico intervenuto. Un forte segnale in controtendenza, significativo ed incoraggiante.

Nove presenze, tra band e singoli artisti, tutte interessanti e coinvolgenti ma quattro con un valore aggiunto che ha fatto la differenza e che vorrei segnalare. Gli Eugenio in Via Di Gioia, una giovane band di Torino che ha avuto il privilegio di aprire il festival, quattro ragazzi spigliati, coesi, intelligenti e dissacranti. Nelle loro canzoni svariati i temi sociali trattati con spiccato senso dell’ironia. La ritmata e divertente Spam è un piccolo gioiello.

Eugenio In Via Di Gioia ©

Eugenio In Via Di Gioia ©

Poco a seguire la Scraps Orchestra, un ensemble geniale di Mantova composto da sei musicisti di grande spessore e presenti con una manciata di ottime composizioni il cui autore è il leader del gruppo, il cantante e pianista Stefano Boccafoglia.

Scraps Orchestra ©

Scraps Orchestra ©

Terza segnalazione, e novità quasi assoluta, l’astro nascente Benjamin Clementine, protagonista della seconda serata, il cui album d’esordio At Least For Now, pubblicato recentemente, ha raccolto numerosi consensi a livello internazionale. Giovane londinese di origini africane, talentuoso e polistrumentista autodidatta, ha letteralmente incantato la platea proponendo il suo fresco repertorio con un’interpretazione da fuoriclasse. Scrittura e voce sono indubbiamente i suoi punti di forza. La sua ipnotica teatralità ci è sembrata autentica ma da contenere.

Benjamin Clementine - Barbara Lleliepvre ©

Benjamin Clementine – Barbara Leliepvre ©

Infine, a chiudere brillantemente il festival nella terza ed ultima serata, Daniela Fiorentino con il suo validissimo quartetto interamente napoletano. Repertorio della grande Edith Piaf in occasione del centenario della sua nascita. Alcuni dei più grandi successi della cantante francese riproposti in diverse chiavi musicali, i più riusciti dei quali sono risultati quelli attualizzati in versione jazz. Bravissima la Fiorentino e superlativo il fisarmonicista Giosi Cincotti negli assoli ed a ricamare i brani indimenticabili della Piaf in maniera colorita e passionale.

Daniela Fiorentino ©

Daniela Fiorentino ©

Quattro gemme che hanno illuminato la 20ma edizione ricordandoci quanto sia ancora viva la musica di qualità e quanto sia così importante un’iniziativa come il Ferré per la nostra città. Il deserto culturale avanza a grandi passi, inesorabile e minaccioso. Appena terminato il festival, poco lontano, anzi, vicinissimo al Concordia, in Via XX Settembre, mentre risuonavano ed aleggiavano ancora nell’aria le romantiche e commoventi note della poesia francese, si consumava tristemente la nuova movida sambenedettese. Desistere o resistere? Meglio resistere, come propone giustamente l’anima del Ferré, il sempre più incontenibile, combattivo e vulcanico Giuseppe Gennari.

Lunga vita al Festival Ferré.

Targa Léo Ferré 2015 a Daniela Fiorentino ©

Targa Léo Ferré 2015 a Daniela Fiorentino ©

Mad Ferré, Benjamin Clementine, Giuseppe Gennari - la Targa Ferré del Ventennale

Mad Ferré, Benjamin Clementine, Giuseppe Gennari – la Targa Ferré del Ventennale

 

Festval Ferré_2015

Festval Ferré_2015




15 Giugno 2015 alle 0:41 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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