Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 12:28 di Ven 29 Mar 2024

dalla Regione Marche

di | in: Cronaca e Attualità, dalla Regione Marche

un momento dell’incontro Regione-Dir. Marittima

21/12/2015
PROTOCOLLO D’INTESA TRA REGIONE E DIREZIONE MARITTIMA DELLE MARCHE
La Regione e la Direzione marittima delle Marche hanno firmato un Protocollo d’intesa quadro per condividere interventi nei settori della pesca, della tutela dell’ambiente marino e costiero, della polizia marittima e demaniale. L’accordo è stato siglato dal presidente Luca Ceriscioli e dal direttore marittimo, contrammiraglio Francesco Saverio Ferrara. Alla cerimonia, presso la sede della Giunta regionale, hanno partecipato gli assessori alla Pesca, Manuela Bora e all’Ambiente, Angelo Sciapichetti. “L’intesa viene codificata nel 150° anniversario della Guardia costiera – ha sottolineato Ceriscioli – Gli anni simbolo delle celebrazioni sono anche quelli che spingono a guardare al futuro, a delineare nuovi scenari. Nelle Marche sono l’occasione per avviare una modalità operativa basata sulla collaborazione tra istituzioni per conseguire un comune obiettivo a beneficio della comunità regionale”. “Il Protocollo delinea un percorso molto sentito e voluto – ha ribadito il contrammiraglio Ferrara – Rappresenta la continuazione delle intese siglate negli anni, ma con un orizzonte più ampio, aprendo possibilità maggiori rispetto alle convenzioni di settore. Viene conseguito a costo zero, senza oneri aggiuntivi per gli enti, nello spirito della piena collaborazione istituzionale”. Il Protocollo d’intesa punta a snellire alcune procedure amministrative e a ottimizzare le risorse (umane e materiali) disponibili, per offrire alla marineria locali e ai singoli cittadini un servizio pubblico migliore e tecnicamente qualificato. Le professionalità e i mezzi tecnici delle Capitanerie supporteranno le attività dell’Ufficio pesca regionale mediante la condivisione dei dati, monitoraggio e vigilanza. Le materie disciplinate dal Protocollo sono quelle della salvaguardia e incremento delle risorse ittiche, la tutela dell’ambiente e della costa, la gestione sostenibile della pesca e la salvaguardia ecologica delle risorse ittiche, la crescita occupazionale e iniziative ambientali di interesse pubblico, l’attuazione di progetti e piani (regionali, nazionali, comunitari), la formazione professionale, la polizia marittima e demaniale.

PARCHI E RISERVE REGIONALI – L’IMPEGNO DELLA REGIONE

L’assessore all’Ambiente Angelo Sciapichetti entro il mese di gennaio attiverà uno specifico tavolo di lavoro e confronto con Federparchi Marche, dal momento che “la Regione intende, con forza e volontà, sostenere e rilanciare l’intero sistema anche per i prossimi anni. In tali termini vanno quindi posti il sostegno e le politiche a favore delle aree protette avviate dalla Regione da circa 30 anni e che, al di là delle difficoltà oggettive di bilancio registrate nel 2015, si intendono sostenere anche nei prossimi anni. Non è certamente secondario che nel bilancio triennale del 2016-2018 la proposta della Giunta regionale abbia già previsto un budget annuale di 1.700.000 € a fronte di una generale contrazione delle uscite. D’altra parte appare altresì evidente che così come si sta provvedendo ad una razionalizzazione delle azioni ed interventi in altri settori anche per i parchi e le riserve naturali dovranno essere messe in campo tutte le azioni necessarie per ottimizzare le risorse disponibili”. Oltre 90.000 ettari, quasi il 10% del territorio regionale, che, unitamente ai siti della Rete Natura 2000, garantiscono la tutela di quasi 10% della superficie regionale: si tratta di un patrimonio straordinario che per la Regione costituisce una realtà importante, non solo in termini di conservazione della natura, ma anche di lavoro ed occupazione, oltre che un elemento fondamentale per la salute, il benessere e la ricreazione dei cittadini e dei turisti. “Il fatto che la Regione Marche riconosca l’importanza del sistema dei parchi e delle aree protette regionali è positivo – sottolinea Giacchetti, presidente di Federparchi Marche – fermo restando però che le risorse di cui si parla sono ancora insufficienti. Nella prospettiva di un recupero futuro, anche attraverso le risorse del Programma di sviluppo rurale, colgo con favore la disponibilità dell’assessore ad avviare subito dopo la pausa delle prossime festività il tavolo di confronto da me richiesto per affrontare tutti i problemi sul tappeto, non ultimo quello dei centri per l’educazione ambientale, indispensabili per formare le giovani leve necessarie allo sviluppo futuro dell’economia verde, basata soprattutto su ambiente, bellezza e turismo”. In tal senso numerose sono le misure di intervento a favore anche dei parchi e delle riserve naturali nell’ambito del PSR. Una sfida importante che potrà certamente dare nuova vitalità e sviluppo al settore fino ad almeno il 2020. Quindi nessuna ipotesi di chiusura o ridimensionamento, bensì di rilancio di tutto il sistema delle aree protette. Questa è la volontà della giunta, pur tra le tante ristrettezze di bilancio.

IL CARDINALE MENICHELLI RIVOLGE GLI AUGURI DI NATALE AI DIPENDENTI E AGLI AMMINISTRATORI REGIONALI

“Un messaggio pieno di laicità, perché Gesù è la persona più laica che si possa immaginare: ti invita, ti ama, se l’abbandoni ti invita lo stesso”. È il saluto che il cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo, ha rivolto ai dipendenti e agli amministratori regionali, in occasione delle prossime festività natalizie. L’incontro, molto partecipato, si è svolto presso l’Aula consigliare, alla presenza dei presidenti Luca Ceriscioli e Antonio Mastrovincenzo, degli assessori regionali e di alcuni consiglieri. “È la prima volta, dopo dodici anni ad Ancona – capoluogo politico, amministrativo e vorrei sempre più di profezia e immagine per la comunità regionale – che porto il saluto in questa istituzione”, ha esordito Menichelli. “Il Natale è una festa per tutti, non solo per chi crede, ma per l’umanità intera. Il festeggiato è venuto per ciascuno”, ha sottolineato il cardinale che poi ha proposto ai dipendenti regionali quattro concetti chiave sul senso profondo del Natale: “Ridare dignità alla persona umana, perché l’onnipotenza non ci appartiene e occorre tornare normali. Porre la famiglia al centro della festività, perché Gesù si è liberato di tutto, meno della famiglia”. A questo proposito ha ammonito che “la morale non nasce dalla maggioranza democratica”, ma dai valori più profondi. “Il nostro è un tempo sbullonato, è necessario recuperare la famiglia come luogo delle relazioni e quello dove l’amore è possibile”. Un terzo concetto evidenziato da Menichelli riguarda il bambino come centralità del Natale: il Bambino di Betlemme “richiama la speranza, la profezia, il futuro. Oggi ai figli diamo tecnologia, le cose che consolano, non quelle che maturano la consapevolezza dell’essere umano. La libertà è amore e donazione, non autonomia e anarchia”. L’ultimo concetto sottolineato per il Natale è la Misericordia: “È la grande parola di questo tempo, senza misericordia saremmo tutti guerriglieri e giustizieri. Come la Nutella, va spalmata sul pane della vita, che è già buono, per conferirgli più bontà”. I presidenti Ceriscioli e Mastrovincenzo hanno rivolto “calorosi auguri” ai dipendenti regionali, con l’auspicio che le vacanze di fine anno siano occasione per raccogliere forze ed energia in vista degli impegni del 2016.
un momento dell'incontro

un momento dell’incontro

RICONOSCIMENTO STATO DI CRISI AREA PICENO: LA GIUNTA APPROVA LA DELIBERA CHE PRESENTA L’ISTANZA AL MISE

Approvata questa mattina dalla giunta regionale la delibera che presenta formale istanza al Ministero dello Sviluppo economico – Direzione generale per la politica industriale e la competitività, ai fini dell’avvio del procedimento per il riconoscimento del Piceno come area in situazione di “crisi industriale complessa con impatto significativo sulla politica industriale nazionale”. Allegata alla delibera una dettagliata relazione che dimostra l’esistenza dei caratteri di crisi dell’area indicati nel decreto ministeriale. Si tratta di un procedimento articolato per il quale, oltre alla consultazione del Comitato per lo sviluppo del Piceno costituito ad hoc con i rappresentanti delle categorie e dei sindacati, sono stati raccolti elementi utili a descrivere i fattori di complessità della crisi e dell’impatto di questa sulla politica industriale nazionale , i suoi riflessi occupazionali, ma anche una proposta di massima per il Progetto di riconversione e riqualificazione industriale che sarà la base per la predisposizione degli interventi. La proposta parte da un’analisi dei punti di forza e di debolezza del tessuto produttivo piceno e del suo contesto socioeconomico, descrive le principali leve verticali/settoriali (agroalimentare, meccanica-meccatronica, chimica-gomma-plastica, turismo) e orizzontali/strategiche (grandi industrie, innovazione – formazione, aggregazioni, nuova imprenditoria, impegno del territorio) da azionare per il rilancio dell’area di crisi del Piceno, e per ciascuna di queste leve segnala le manifestazioni di interesse espresse dal territorio in termini di investimenti da realizzare nel periodo 2016/2018, anche sotto il profilo dell’incremento occupazionale previsto. “In termini complessivi – spiega il presidente della Regione Luca Ceriscioli – ne risulta un pacchetto di 18 manifestazioni di interesse per un ammontare di investimenti pari a oltre € 125 milioni di euro a fronte di un incremento occupazionale di oltre 300 unità. Il fatto che già ci siano sul territorio soggetti fortemente predisposti ad intervenire è uno degli aspetti più importanti e distintivi di questa delibera. Al di là degli annunci e delle intenzioni in questo caso abbiamo realtà strutturate già pronte a partire con progetti concreti”. “Con questo provvedimento atteso da anni dal territorio – 0aggiunge la vicepresidente Anna Casini –abbiamo centrato un grande obiettivo. Fin dal primo giorno questa giunta si è messa al lavoro in uno spirito di massima collaborazione sia tra gli assessori che tra i Servizi coinvolti, per raggiungere questo risultato. Abbiamo immediatamente preso contatto con il Ministero dello sviluppo economico per individuare il migliore percorso. Il decreto è determinante per poter utilizzare risorse anche nazionali con l’obiettivo di re-industrializzare il piceno, adeguare le infrastrutture e creare le condizioni di un nuovo sviluppo economico ed occupazionale”. “E’ necessario – ha proseguito l’assessore alle Attività Produttive Manuela Bora – un costante investimento sia nella formazione sia nel rinnovamento del modello di impresa, per renderla capace di attrarre nuove competenze al suo interno e di sfruttare al meglio quelle esterne, strutturandosi in modo opportuno. La piccola-media impresa e il grande stabilimento industriale, pur con le loro differenze, hanno entrambe bisogno di opportune politiche di sostegno, anche finanziario, a promozione del loro continuo adeguamento alle condizioni del mercato”. L’intervento regionale si appoggerà sulle misure e sulle disponibilità finanziarie previste nell’ambito dei Por Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) e Fse (Fondo sociale europeo). In particolare, oltre agli interventi di ricerca e innovazione, è previsto un apposito bando per la nascita e lo sviluppo delle pmi e per favorire la continuità d’impresa nelle aree di crisi. A queste misure si aggiungono poi altri interventi previsti dal Por Fesr che riguardano la capitalizzazione delle imprese, il rafforzamento degli strumenti finanziari di garanzia per l’accesso al credito, l’attivazione degli investimenti territoriali integrati (Iti). Accanto alle misure del Fesr la Regione assicura le azioni del Fse che vanno dalla formazione alle politiche attive per il lavoro agli interventi per il microcredito, nonché gli interventi, se ed in quanto compatibili del Psr (Piano di sviluppo rurale). “Una dotazione sia tecnica che finanziaria da parte della Regione – conclude l’assessore al Lavoro Loretta Bravi – del tutto consona alla gravità della situazione e che, attraverso il riconoscimento della situazione di crisi, getterà le basi per il rilancio dell’economia picena attraverso una strumentazione e collaborazione tra Stato e Regione che miri alla concentrazione sia tecnica che temporale degli interventi”.



21 Dicembre 2015 alle 18:38 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

Ricerca personalizzata