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Articoli di

Hugo Race & True Spirit “The Spirit”

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“The Spirit” è la conferma di uno dei talenti più inquieti del rock internazionale, sempre in bilico tra perdizione ed estasi: in questo recesso di luce si muovono le dieci nuove canzoni.



Barzin “Qualcosa che non ho fatto mi sta seguendo”

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  Che Barzin Hosseini, in arte Barzin, fosse un raffinato autore di canzoni lo sappiamo da tempo, le sue ballate malinconiche ed eleganti sono lì a dimostrarlo. Che fosse un appassionato di poesia l’abbiamo scoperto l’anno scorso, quando ha intitolato il suo ultimo album “To Live Alone In That Long Summer”, prendendo a prestito un […]



Sufjan Stevens “Carrie & Lowell”

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Una voce e una chitarra si addentrano nel trauma e ne escono cariche di meraviglie. Bastano i primi istanti di Death With Dignity per capire come, pur con così pochi elementi, l’arte di Sufjan riesca a coagulare emozioni, commozioni, ricordi spesso spiacevoli, senza inscenare il dolore, ma solo l’amore per la bellezza e per la verità.



Mario Benedetti, “La Tregua”

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Mario Benedetti, “La Tregua”

di Renzo Vitellozzi     Martin Santomé è un impiegato quarantanovenne di una grande azienda di Montevideo alla soglia della pensione e vedovo da più di vent’anni con tre figli già adulti. Persona per bene, posata ed esperta, con ottimo stipendio e senza gravi acciacchi, Santomé tiene un diario (che è la forma del lungo […]



Bobo Rondelli “Come i carnevali”

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Il nuovo lavoro mitiga l’aria da balera che finisce sempre per infestare la musica di Bobo, in favore di un approccio più raffinato e riflessivo. La title-track, già parte integrante degli spettacoli dal vivo degli ultimi mesi, contiene un sentito omaggio a Emanuel Carnevali, dimenticato scrittore e poeta italo-americano del primo Novecento, e a tutti i “poeti guaritori”. Tre pezzi sono stati scritti insieme a Francesco Bianconi



Domenico Starnone “Lacci”

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“Lacci” (Einaudi, 2014 – 133 pag; 17,50 euro)

La solita perizia linguistica e la consueta chirurgica disanima dei più minuti moti dell’animo umano vengono questa volta messe al servizio degli inciampi dell’amore e dei suoi risvolti nefasti, per la coppia e per i figli. Diviso in tre momenti, coincidenti con altrettanti punti di vista (moglie, marito e figli, appunto), “Lacci” è la spietata radiografia di un matrimonio distrutto, delle devastanti conseguenze di una relazione extraconiugale, delle ferite inferte e dell’impossibilità di suturarle con il perdono, del tentativo di ricompattare a suon di compromessi ciò che è stato inesorabilmente disperso.



john williams, stoner

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stoner

di Renzo Vitellozzi     Esattamente cinquant’anni fa, nel 1965, veniva pubblicato uno dei capolavori della letteratura americana, Stoner di John Williams (1922-1994). Accolto bene dalla critica non ebbe però grande successo nelle vendite. Quasi dimenticato nel corso degli anni, a parte l’attenzione di una piccola nicchia di ammiratori e sostenitori, è stato ristampato recentemente, […]



Belle & Sebastian “Girls In Peacetime Want To Dance”

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“Girls In Peacetime Want To Dance” (Matador, 2015)

E’ davvero difficile considerare i Belle & Sebastian una band di veterani, persino oggi, con diciannove anni di carriera alle spalle e il nono album fresco di stampa. Sarà che non hanno mai commesso un passo falso, che la freschezza che caratterizzava i loro primi pezzi non li ha mai abbandonati, e che la penna di Stuart Murdoch è una delle migliori in circolazioni quando si tratta di fissare l’odore dell’adolescenza sul pentagramma, ma ancora una volta i ragazzi di Glasgow riescono a cullare con la loro splendida malinconia.



Steve Earle & the Dukes “Terraplane”

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“Terraplane” (New West, 2015)

Terraplane non è il lavoro più centrato di Steve Earle e in diversi episodi rischia di annoiare, ma non c’è nulla di scontato in undici canzoni vissute in prima linea, sostenute da una band smagliante (Kelly Looney al basso, Will Rigby alla batteria, Chris Masterson alle chitarre, Eleanor Whitmore al violino), in cui le mai concluse battaglie personali si mescolano alle battaglie di un’America sempre più lacerata.



Philip Roth “Il grande romanzo americano”

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“Il grande romanzo americano” (Einaudi, 2014)

Gil Gamesh, l’unico lanciatore che abbia mai provato a uccidere l’arbitro. Letteralmente. O l’ex carcerato John Ball, «il Babe Ruth della galera», il prima base che non ha mai battuto un fuoricampo da sobrio. Se non vi ricordate di loro, né dei Ruppert Mundy, la prima e unica squadra senzatetto di un campionato maggiore di […]



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