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Roberto Biancat: “Vita terrena, morte emozioni e speranze” al Ventidio Basso

di | in: Benessere e Salute

Teatro Ventidio Basso

Una giornata di studio all’interno di una rappresentazione teatrale”

23 Gennaio 2012 – Teatro Ventidio Basso, Ascoli Piceno


ASCOLI PICENO – Il tema della morte affrontato da chi, professionalmente, segue quanti si apprestano a questo passaggio.

Sono gli infermieri, accanto a quanti soffrono e a quanti stanno per lasciarci. Con l’obiettivo di proporre riflessioni da cui far scaturire nuovi atteggiamenti e comportamenti per non “morire” professionalmente, e per migliorare le relazioni con il paziente e la sua famiglia, l’IPASVI, il Collegio provinciale degli Infermieri di Ascoli Piceno, propone una giornata di studio sul tema “Vita terrena, Morte, Emozioni e Speranze” del Dott. Roberto Biancat, Infermiere Dirigente del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, in programma lunedì 23 gennaio, con inizio alle ore 8.30, presso il Teatro Ventidio Basso.

L’organizzazione di tale evento è stata curata dalla Presidente Dott.ssa Roberta Corradetti e da tutti i Consiglieri del Direttivo e del Collegio dei Revisori dei Conti con il contributo del Comune di Ascoli Piceno, che ha concesso il Teatro Ventidio Basso, dell’Area Vasta 5, che ha permesso l’accreditamento ecm dell’evento formativo, delle Associazioni di Volontariato, che effettueranno durante la giornata di studio una raccolta fondi da devolvere in beneficienza.

Il convegno, al quale prenderanno parte infermieri, infermieri pediatrici, assistenti sanitari, medici, altri professionisti sanitari, volontari, forze dell’ordine e vigili del fuoco si propone come obiettivi specifici:cambiare atteggiamenti e comportamenti per non soffrire l’inadeguatezza professionale, per amore verso l’altro e per ricominciare professionalmente ogni giorno.

“Abbiamo deciso di proporre – dice la Presidente del Collegio degli Infermieri di Ascoli Piceno – un evento formativo relativo ad un argomento che accomuna tutti con l’obiettivo di iniziare a parlare della morte in maniera semplice e lineare e con uno linguaggio condiviso dalle varie componenti.

“Quella cui si accostano il medico e l’infermiere non può essere mai una morte anonima: è sempre la morte di qualcuno con cui si è in relazione – dice il Dott. Roberto Biancat, relatore del Convegno – con l’arrivo della morte non c’è più il classico rapporto unidirezionale che vede il medico o l’infermiere attivo da un lato e il malato passivo dall’altro, ma un rapporto tra individui di fronte alla morte”.

Dopo il saluto delle autorità e la presentazione del corso, i lavori proseguiranno con la proiezione di un film: sei storie a confronto sulla percezione della morte altrui. Quindi, nelle due sessioni di studio, verranno affrontati temi che spaziano dal perché si rifiuta la morte all’arte dell’ascolto del morente.




19 Gennaio 2012 alle 23:16 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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