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“Michele suonatore di sega” [nonchè filosofo]

di | in: Primo Piano

Suonatore di sega

ff
festivalfilosofia
ereditare
Modena-Carpi-Sassuolo 18-19-20 settembre 2015
Concerti Occasionali
“Michele suonatore di sega” [nonchè filosofo]
Modena, vicino a Piazza Grande
19 settembre, dalle 10 in poi. Ma anche in altri orari.
Suonatore di sega

Suonatore di sega

      Osservata da un drone nei giorni del Festival, all’alba, Piazza Grande di Modena apparirebbe davvero buffa: una spianata di migliaia di quadratini grigi, compatti come testuggini romane, che fin dal mattino prendono gradualmente ad agitarsi, a ognuno spuntano testa braccia gambe, e giocosi cappelli di giornale se picchia il sole. Ma non vanno in battaglia. Rivolti tutti dalla stessa parte, come se ascoltassero un generale che li istruisce (invece è un filosofo), ogni tanto applaudono. E’ un effetto ottico, i quadratini grigi sono sedie di plastica che diventano persone. Arriva gente da ogni parte.
Vista da lassù, Modena sembra una ragnatela gigante con centro Piazza Grande, ovvio che il ragno si piazzi lì. Oggi il “ragno” sarà Gustavo Zagrebelsky, arriverà alle 11,30, conviene incamminarsi presto per occupare un posto (grigio). Uno spettacolo guardare dall’alto confluire come a comando tanto popolo lungo i fili della tela di ragno, circondano il Duomo, spingono le colonne del Palazzo Comunale, ognuno conquista la posizione che può.
      Ma ecco la magìa. Da una traversa, a destra, da un punto indefinito, arriva una strana musica…
      Un UA-UAA melodioso, intrigante, che ti penetra con dolcezza, con note scivolanti senza stacchi. Legature di suoni apparentemente senza senso. Se il drone s’abbassasse un poco, capterebbe anche il resto: una “base” convenzionale che suona “sul” UA-UAA. In realtà è il contrario.
Manca un’ora alla Lezione Magistrale di Zagrebelsky, e nella regolare migrazione dalla periferia verso la piazza accade qualcosa: dalla parte del UA-UAA il flusso rallenta, indugia, quasi si ferma, anzi si ferma, poi riprende incerto… Atmosfera di mistero, come in “Africa” di John Coltrane, che esala da laggiù tra bar pizzerie negozi e librerie; musica liquida, forse d’oriente, d’India, o balcanica antica, o arabeggiante. Come un sibilo di serpente ma senza la paura, come convegni di voci della foresta. Qualcosa a tratti sembra riconoscibile, ma il motivo presto sfugge e tutto si rimescola. Pare una filosofia, l’afferri ma se ne va, ritorna e se ne va. Contrappunti senza ritmo. Echi hawayani. Entrate dolci in anticipo o in ritardo, non scuse di jazz. Improvvisazioni ardite, per niente scolastiche, intime, sofferte. S’alternano tensione e grazia sorridente, ansia, quiete platonica. Avverti perfino un’aria lirica, adesso sembra una voce umana.
      Il drone dall’alto analizza i flussi e fa il suo mestiere, ma dubito che s’accorga dell’anomalia in quella via stretta che porta in Piazza Grande, o che capisca l’origine del fenomeno: Michele da Bologna, musicista d’organetto e di sega (!).
      Sta seduto su uno sgabellino da pescatore, il Michele: la coperta su una gamba, una sega da boscaiolo tenuta curva a leva con una mano su un pomo di legno, che entra in risonanza eccitata con un archetto forse di violoncello. Le seghe sono due, intercambiabili (forse, quando una si scalda entra l’altra…) una di 2 ottave (centrali), l’altra circa di 2 e 3/4, autocostruita senza che si noti la saldatura. Due improbabili strumenti musicali dentellati dove i denti non servono né si sentono. L’arte sta nel piegare di un tot la lama, stringerla o premerla con una gamba, farla vibrare con l’archetto, accarezzarla, darle anima, concederle libertà. Michele pare farlo naturalmente, senza fatica, ma è concentratissimo: i suoni, che si producono in ritardo variabile, possono sfuggirgli, sbandare, scivolare troppo, qui non funzionano i trucchi del jazz. Ma se capita Michele si tende, torce la sega, blocca il respiro… e la prende con filosofia (del resto sono i giorni del Festival). Mentre il suo cane, che se n’intende, sospende il riposino e alza la testa.
      28 settembre 2015                              PGC   



4 Ottobre 2015 alle 23:51 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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