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Nel Piceno buone uve e buon vino. Ora serve il mercato

di | in: Cronaca e Attualità

Il Piceno è ormai universalmente conosciuto come territorio che produce buone uve e buon vino. Alla ‘politica della vigna’ non è tuttavia mai seguita una adeguata ‘politica del vino’ che tutelasse le aziende che producono un buon prodotto ma che sono ancora deficitarie sul versante della commercializzazione dei prodotti.

La Sezione Alimentare di Confindustria Ascoli Piceno racchiude già al proprio interno una decina di aziende del comparto vitivinicolo e da tempo si rende portatrice delle esigenze del settore. Non ultima l’iniziativa, partita alcuni mesi fa, di portare avanti una campagna d’ascolto rivolta ad aziende e cantine del territorio per meglio comprendere le singole necessità ed identificarne le priorità. “E’ emersa l’esigenza comune da parte delle imprese del territorio – ha dichiarato Antonio Cocci, Presidente della Sezione Alimentare di Confindustria Ascoli Piceno – di dotarsi di una strategia comune atta a fronteggiare nuovi mercati esteri”. Il Presidente Cocci ha aggiunto che non è più pensabile penetrare nuovi mercati internazionali in maniera frammentata come è avvenuto sinora, ma che la categoria dei produttori di vino locali va dotata di conoscenze e strumenti in un’ottica di sistema quantomeno provinciale per poi posizionarsi sul mercato in maniera competitiva, pena l’inevitabile estinzione di molte delle singole realtà produttive.

Il sistema Confindustria è da sempre caratterizzato dalla cultura del mercato di cui sono invece spesso deficitarie PMI e microimprese delle realtà locali. In questo senso l’Associazione intende far tesoro delle diverse categorie produttive che rappresenta e che stanno resistendo bene alla crisi globale per riversare le loro best practices in altri comparti per ora più deboli sotto l’aspetto commerciale, ma che rappresentano il futuro volano economico del Piceno.

Durante l’incontro dello scorso 31 luglio avvenuto presso la sede di Ascoli Piceno di Confindustria ed occasione di confronto tra le aziende del settore intervenute, sono stati presentati i dati Federvini sul settore vitivinicolo italiano e relativi all’anno 2008. La relazione di Federvini mostra come l’export di vini, vini aromatici ed aceto continui ad essere la voce più importante dell’industria alimentare italiana nel 2008 con 3.919,4 milioni di Euro e che distanzia di circa 1.700 unità il settore dolciario e di 2.000 quello della pasta. Il trend delle vendite all’estero continua ad essere caratterizzato da un andamento importante e superiore agli altri Paesi produttori compresi Spagna e Francia che restano secondo e terzo esportatore dopo l’Italia.

Ed è proprio sull’onda di questo trend delle esportazioni italiane ancora positivo che Confindustria fa un appello alle aziende già associate ed a tutti i soggetti che operano nel settore affinchè ci si doti di una comune strategia commerciale elaborata e condivisa da tutti gli operatori e che abbia come fine ultimo il rilancio del comparto vitivinicolo del territorio che si ritiene debba divenire uno dei settori trainanti della nuova economia del Piceno in un’ottica di stretta e crescente interazione tra il turismo e l’enogastronomia.

E’ indispensabile ed urgente, dunque, che ci si adoperi per uno sforzo, da parte di tutti i soggetti coinvolti, di superamento di certe logiche culturali. Ne andrebbe del rilancio economico-produttivo di un territorio con enormi potenzialità ma per troppo tempo rimasto in ‘sordina’.




27 Ottobre 2009 alle 16:45 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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