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Ancora un importante riconoscimento alla Ricerca Unicam

di | in: Cronaca e Attualità

Camerino, 27 novembre 2009 – Un importante riconoscimento scientifico è stato attribuito alla professoressa Maria Pigini e ai componenti il suo gruppo di ricerca. L’ultimo lavoro, pubblicato su una delle più importanti riviste del settore chimico-farmaceutico e cioè il Journal of Medicinal Chemistry, è stato ritenuto degno di segnalazione da parte di Science-Business Exchange (SciBX) del prestigioso gruppo editoriale di Nature. Il comitato editoriale ha ritenuto infatti di far conoscere alla comunità scientifica internazionale, rapidamente e diffusamente, i risultati descritti nel lavoro riguardante la preparazione di nuove molecole potenzialmente utili nel trattamento terapeutico del dolore.

La loro particolarità è di interagire con due differenti sottotipi di recettori adrenergici, cioè una specie di bersagli proteici naturalmente presenti nell’organismo, in modo da potenziare l’effetto analgesico degli oppiodi (prolungamento dell’azione e riduzione della dose) senza produzione di effetti di sedazione (mantenimento della vigilanza da parte del soggetto trattato). Ovviamente si tratta di uno studio ancora in fase preliminare eseguito su topi da esperimento, ma è chiaro che i risultati finora ottenuti aprono incoraggianti prospettive verso l’ottenimento di efficaci adiuvanti degli oppiodi. Il riconoscimento premia un impegno pluriennale di questi ricercatori che, in modo pionieristico, intrapresero a metà degli anni ’70 lo studio sui recettori qualificando in questo settore la sede di Camerino anche con l’organizzazione di un importante convegno che, nel prossimo anno, giungerà alla sua ventottesima edizione. Questi studi, progettati a Camerino, vedono impegnati oltre ad un gruppo di chimici farmaceutici anche alcuni farmacologi della medesima università e alcuni ricercatori del CNR francese di Tolosa.  La preoccupazione per il futuro è rappresentata, come al solito, dalla disponibilità di adeguate risorse e “per fortuna” come dicono gli autori del lavoro “un sostegno ci è stato offerto anche dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena”. Tra le firme dell’articolo appaiono anche alcuni giovani precari, presentatori di un paio di progetti nel bando ministeriale “Futuro in Ricerca” il cui fine era quello di offrire a giovani meritevoli l’opportunità di continuare le proprie ricerche per almeno tre anni. Le scadenze della valutazione dei progetti e del conseguente finanziamento sono state però largamente disattese e molti dubbi circolano sulla effettiva disponibilità dei fondi relativi. Il triste risultato è che nel frattempo alcuni di questi giovani hanno cercato occupazioni alternative interrompendo, forse in modo definitivo, i rapporti con l’Università. 




27 Novembre 2009 alle 23:36 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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