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Gaspari in crisi? Benigni risponde a Primavera. La controreplica

di | in: Cronaca e Attualità

In riferimento all’articolo sottoscritto dal capogruppo di Rifondazione Comunista Daniele Primavera che in sintesi recita “qualora l’amministrazione cadesse la responsabilità politica sarà esclusivamente del PD, diviso tra la contestazione strumentale e una difesa d’ufficio altrettanto strumentale” intendo fare alcune precisazioni e contestualmente rivolgere un appello.


In qualità di capogruppo e di Consigliere del PD posso affermare senza timore di smentita, che fin dall’inizio del mandato ho mantenuto insieme ad altri colleghi un dialogo ed un confronto aperto con il capogruppo Primavera sostenendo le sue ragioni in ogni luogo, anche quando non era semplice farlo.


Oggi per me non è cambiato nulla tant’è che nei prossimi giorni insieme all’organo esecutivo del PD andrò ad incontrare tutte le forze del centro sinistra sambenedettese, proprio perché il dialogo ed il confronto non venga mai meno.


Dico questo perché conosco da sempre le posizioni del Cons. Primavera, come ricordo con precisione quando fuoriuscito dalla maggioranza, ebbe a dichiarare con fermezza che fatta salva la sua indipendenza di pensiero e di critica, non sarebbe mai stato determinante per la caduta dell’amministrazione comunale.


Personalmente continuo a non credere che il cons. Primavera abbia cambiato idea perché lo ritengo persona corretta prima ancora che amica, per cui gli rivolgo pubblicamente un invito:


Nell’apprezzare la sua smentita sulla sottoscrizione di una eventuale mozione di sfiducia, e considerata la sua presa di distanza da “quei consiglieri strumentali” che a suo dire hanno danneggiato l’amministrazione (sconfessando dunque ipotetiche alleanze di opportunità), invito il cons. Primavera ed il Partito di Rifondazione Comunista ad assumere una posizione ancor più chiara e di responsabilità per impedire che presunte operazioni di killeraggio politico possano consegnare la città nelle mani del centro destra o ancor peggio nelle mani del Commissario con inevitabili conseguenze politiche immediate e future ma soprattutto con un danno al territorio che nessun cittadino potrà mai perdonare.


                                                                                              Il Capogruppo del PD

 

                                                                                                  Claudio Benigni

Nel ringraziare il Capogruppo Benigni per la disponibilità manifestata, non possiamo che rilevare come egli confonda i buoni rapporti personali con il dialogo politico, che afferma esserci stato in questi mesi, di cui invece né il mio né il suo partito hanno mai avuto notizia. Anzi, tutte le proposte esposte da Rifondazione sono state sistematicamente rimandate al mittente, come nel caso del Piano Spiaggia e del Ballarin, a volte anche accompagnate da dileggio e derisione, salvo poi sbattere contro la dura realtà dei fatti che ci dava ragione. Ci pare, poi, una sorta di amara ammissione il fatto che lui stesso dica di aver, insieme a tanti amici del PD, “sostenuto le nostre ragioni in ogni luogo”, quando è evidente che l’amministrazione si è mossa in direzioni opposte. Se ne deduce che la posizione dei consiglieri comunali PD è sostanzialmente ininfluente ai fini della politica amministrativa di Gaspari, ma questo non sembra essere un problema per il capogruppo.

Quanto alla mozione di sfiducia, sfugge a Benigni che è la maggioranza a dover dimostrare la propria solidità e compattezza, non le minoranze. Qualora il Bilancio preventivo, così come già successo per l’assestato di Lunedì, non passasse col voto favorevole di sedici consiglieri ma soltanto per l’astensione o l’assenza di qualche membro dell’opposizione, il Sindaco e il PD dovrebbero prendere atto della mancanza di una maggioranza politica che li sostenga e dimettersi immediatamente. Altro che “prova di compattezza”!

Dispiace, in ogni caso, che dopo aver isolato Rifondazione per mesi se ne riscopra il valore e la dignità soltanto sotto la spada di Damocle. Come al solito il PD dispensa richiami alla responsabilità ai suoi alleati soltanto quando c’è da salvare qualche faccia, e mai quando si tratta di lavorare insieme per il bene pubblico.

Daniele Primavera – Rifondazione Comunista




3 Dicembre 2009 alle 0:18 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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