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ITALIANI SI NASCE, TULLIO SOLENGHI E MAURIZIO MICHELI IL 28 E 29 APRILE AD ASCOLI PICENO E IL 30 A MATELICA

di | in: Cultura e Spettacoli

Si avvia alla conclusione la stagione di prosa del Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Ascoli e dall’AMAT, realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, in collaborazione con la Regione Marche e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con la partnership di Pfizer Global Manufacturing – Stabilimento di Ascoli Piceno e Al Battente Centro Commerciale. Mercoledì 28 e giovedì 29 aprile il sipario si apre su Italiani si nasce e noi lo nacquimo di e con Maurizio Micheli e Tullio Solenghi. Lo spettacolo, un varietà teatrale che invita a riflettere sugli aspetti del nostro costume e del nostro carattere nazionale, dopo Ascoli sarà in scena al Teatro Piermarini di Matelica il 30 aprile (ore 21.15).
 
L’Italia sta per festeggiare i 150 anni della sua Unità. Quale miglior occasione per riflettere sugli aspetti del nostro costume e del nostro carattere nazionale che, malgrado il passare dei secoli, non sembrano cambiati e puntualmente si ripropongono. E, dato che l’ironia è di tutte le riflessioni la più acuta ed efficace, e il teatro il luogo perfetto per significare la propria identità, qualcuno, Micheli e Solenghi, con la complicità di due amici, di buone riletture, di sfiziose canzoni, propongono Italiani si nasce. E postillano e noi lo nacquimo, implicito omaggio al genere del varietà teatrale che, stagionato almeno quanto “l’Unità Nazionale”, rimane a tutt’oggi una ispirazione irresistibile. L’azzardo non è quello della rievocazione nostalgica, bensì del raccontare con l’occhio critico di oggi il carattere degli italiani nel tempo. E così, in una piazza italiana, ai piedi dei due monumenti di Garibaldi e di Vittorio Emanuele II°, una compagnia teatrale comincia a raccontare una storia d’Italia che si dipana a partire dai lombi supremi, quelli di Adamo, con la creazione (molto fa pensare che Adamo ed Eva fossero italiani…. ante litteram, serpente compreso). Per poi passare ad alcuni protagonisti altolocati della storia (Leonardo, Colombo, Galilei, Cavour, Casanova) ma anche alle più umili comparse (due cristiani che stanno per essere sbranati dai leoni del Colosseo, italiani anche loro, infatti a furia di piccoli espedienti rimandano l’esecuzione fino all’arrivo dell’immancabile indulto…). Scopriremo così che tutti sono accomunati dallo stesso irresistibile denominatore comune: l’italianità. Esiste ancora? e come si manifesta oggi? e che fine hanno fatto “Dio Patria e Famiglia” o gli inevitabili e invadenti “poeti santi e navigatori”?


Forse lo si può meglio scoprire e raccontare scandagliando la storia patria proprio con la comicità del teatro. E di quel teatro speciale, così tipicamente italiano, che è il varietà di sangue nobile con musiche, lepidezze, umorismo, prose e versi e canzoni (il repertorio non manca, notoriamente). I due protagonisti, Micheli e Solenghi, coadiuvati da una compagnia di altri sei attori, si caleranno nel funambolismo dei personaggi, per ripercorrere attraverso caratterizzazioni, trucchi, dialetti, travestimenti, le mille identità necessarie a raccontare
i loro ITALIANI. Del resto loro, italiani lo “nacquettero”.
Lo spettacolo è prodotto da La contrada-Teatro Stabile di Trieste e Procope Studio. La regia è di Marcello Cotugno, la collaborazione ai testi di Marco Presta e la consulenza artistica di Michele Mirabella, le scene di Francesco Scandale, i costumi di Andrea Svanisci e le musiche di Massimiliano Forza. Accanto a Micheli e Solenghi gli attori in scena sono: Sandra Cavallini, Adriano Giraldi, Matteo Micheli, Gualtiero Giorgini, Fulvia Lorenzetti e Luca Romani.
 
Per informazioni: biglietteria del Teatro Ventidio Basso 0736 244970. Inizio spettacoli ore 20.30.




26 Aprile 2010 alle 22:33 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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