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Andrea Chimenti “Tempesta di fiori”

di | in: Recensioni

Etichetta: Santeria
Brani: Era di notte / Il cielo che si avvicina / Bellissima / Feroce e inerme / Stupido / Sangue / Delicato guerriero / Tempesta di fiori / Perduto / Qualcosa cam
bierà / Vorrei incontrarti / Lezioni pratiche di volo


Maestro d’eleganza, Andrea Chimenti torna a cinque anni da “Vietato morire” con un disco di grande raffinatezza, una raccolta di dodici canzoni con le quali la nostra musica d’autore si arricchisce in maniera significativa. Chimenti è ovunque allusivo, poetico, canta l’amore come se fosse la salvezza dopo la tempesta, il sereno dopo il giorno “dove tutto sembra crollare, ma in realtà tutto è destinato a cambiare forma”, per usare le parole dello stesso artista. Alcune di queste canzoni d’amore sono tra le più belle ascoltate negli ultimi anni. Risulta davvero difficile non rimanere incantati dal trittico posto in chiusura: Qualcosa cambierà, una soffice ballata che rimanda alle pagine più toccanti del Paolo Benvegnù solista, col quale Chimenti ha in comune anche il produttore artistico (Guglielmo Ridolfo Gagliano, coproduttore di “Tempesta di fiori” con Stefano Cerisoli); Vorrei incontrati, sublime reinterpretazione di un vecchio pezzo di Alan Sorrenti che si amalgama magicamente al flusso di emozioni del disco; Lezioni pratiche di volo, una riuscita riflessione sui sogni, le partenze, le fughe, l’impossibile. L’apice del disco però è raggiunto forse con la sensuale Sangue, una rincorsa all’amore in mezzo al dolore, con un irresistibile ritornello (“stringimi forte/ad ogni respiro/una foglia che cade/ad ogni respiro/mi farai male/io ti darò sangue/che tutta la neve/può colorare”).




8 Maggio 2010 alle 21:43 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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