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Questo Ospedale è un albergo!

di | in: Primo Piano

un momento della presentazione del progetto

Qualità della relazione, accoglienza, comfort ambientale e non solo al “Madonna del Soccorso”


“Il Commissario Straordinario della Zona Territoriale n. 12 dott. Massimo Esposito, di concerto con il Preside del locale Istituto Professionale Alberghiero di Stato Prof. Giovanni D’Angelo, ha indetto per il prossimo 21 maggio 2010, alle ore 10, presso la Sala riunioni della Direzione di Zona, una conferenza stampa per dare il giusto risalto al progetto in via di realizzazione “Questo Ospedale è un albergo “.

Referenti del progetto, nato dalla stretta collaborazione tra le due Amministrazioni per fornire alla Comunità un servizio quanto più utile possibile, sono: per l’Istituto Alberghiero, la Prof.ssa Cesira Viozzi; per la Zona Territoriale n. 12, il dott. Claudio Sorgi.

In particolare, l’iniziativa consiste nel migliorare la qualità alberghiera del Presidio ospedaliero “Madonna del Soccorso” attraverso il contributo professionale fornito dagli studenti dell’Istituto agli Utenti dell’Ospedale, fornendo altresì il necessario supporto agli operatori.

L’esigenza di realizzare il progetto deriva dal fatto che la qualità della prestazione è indispensabile ma non basta a soddisfare l’utente. E’ ormai consolidata anche in sanità, l’idea che una prestazione sia composta da molti fattori come la qualità della relazione, l’accoglienza, il comfort ambientale ed altro. Sono queste le cose che in definitiva determinano la soddisfazione derivante dalle percezioni dell’utente. L’attività prevede l’apporto di studenti dell’Alberghiero in qualità di stagisti allo scopo di favorire l’accoglienza, aiutare gli utenti ad orientarsi all’interno dei reparti ed accompagnarli. Il progetto, che partirà in via sperimentale il 24 maggio, per la durata di 2 settimane, prevede la presenza degli studenti all’ingresso, nel Servizio di Informazione e Accoglienza, in Diabetologia, nella Medicina Trasfusionale e nell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia. I ragazzi osserveranno un turno di 5 ore, dalle 8 alle 13. Gli studenti avranno anche il compito di somministrare dei questionari per rilevare il gradimento dell’iniziativa da parte dei cittadini afferenti al presidio.

Dopo questa fase sperimentale, si prevede in autunno, con il riaprirsi delle scuole, l’utilizzo a regime di questa risorsa fornita dall’Istituto Alberghiero.

Le competenze degli studenti possono fare molto per migliorare l’immagine dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto: incontrare una faccia amica all’ingresso dell’Ospedale che accompagna la persona al piano del reparto che non riesce a trovare, o che chiede al ricoverato cosa vuole mangiare a pranzo, può fare la differenza per chi soffre.


Le Direzioni della Zona Territoriale e dell’Istituto Professionale Alberghiero ringraziano sin da ora i partecipanti al progetto e quanti vorranno intervenire, auspicando nel contempo la migliore riuscita dell’iniziativa.”


Il commento di Giorgio De Vecchis

Quella della sanita’ locale la possiamo oramai definire una storia incredibile!

Stiamo diventando talmente poco credibili che oramai sono finiti anche gli argomenti principali da trattare.

Noi siamo contenti che i ragazzi dell’alberghiero possano vivere degli stage in un contesto dove l’Amministrazione ospedaliera dovrebbe avere la massima autonomia ma forse e’ proprio la citta’ di San Benedetto a vivere questa crisi esistenziale dove gli alberghi vengono trasformati in residence e dove l’idea di una connotazione alberghiera ospedaliera riesce a far dimenticare, forse, non credo, questioni ben piu’ serie in ordine strutturale e funzionale dei servizi sanitari. Non so’ cosa ne pensa il Sindaco, l’assessore alle politiche sociali o la rappresentanza Regionale appena eletta, sono loro che dettano la linea della politica sanitaria locale; o no?, insomma qualcuno risponda ai cittadini e dica loro perche’ un reparto come la Pediatria con quasi mille nascite all’anno non possieda un Pediatra attivo notturno nonostante si continui a trasferire tutti i casi oltre certi livelli; spieghino perche’ il Primario della Chirurgia Dott.Morsiani abbia scelto di andarsene lasciando a malincuore un reparto ancora oggi orfano; spieghino perche’ le liste di attesa sono ancora lunghe a dispetto di una proficua libera professione; spieghino perche’ il personale viene assunto sulla linea della precarieta’ e non della stabilita’; spieghino perche’ i medici preferiscono farsi trasferire; spieghino perche’ un medico solo del 118 debba servire una vastita’ territoriale troppo grande rispetto le esigenze. Ecco! Non vorrei che questa sanita’ sia la solita mucca da mungere ma da esaltare con effetti speciali quando invece l’umore del personale interno e’ sotto le scarpe. Ora attendiamo il nuovo primario ortopedico, speriamo nuovo, giovane e preparato.

E perche’ l’unita’ coronarica ancora non e’ entrata in funzione, forse vogliono buttare giu’ la Cardiologia di San Benedetto?

Sindaco, la invito a riflettere, la invito a perorare il futuro della sanita’ locale soprattutto in questo momento in aria di nomine. 

 

 

 

Consigliere Comunale PDL

 

Giorgio De Vecchis





21 Maggio 2010 alle 11:01 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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