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Donne in rete contro la violenza

di | in: Sociale

         “La Regione Marche sostiene con convinzione il progetto di mettere in rete i Centri antiviolenza per le donne correlando l’impegno fra pubblico, privato sociale e volontariato – ha detto l’Assessore alle Pari Opportunità Serenella Moroder – Supporta i Piani di protezione e tutela antiviolenza di genere, predispone campagne informative e intende rifinanziare la legge 32/08 mobilitando le risorse necessarie a tali scopi su base territoriale, laddove c’è più bisogno”.

            Si è tenuta oggi in Regione la conferenza conclusiva del progetto D.I.M. “Donne In Movimento” finanziato dal Dipartimento per le pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha permesso di rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto della violenza di genere.

Il problema della violenza sulle donne infatti, (anche se non sempre se ne parla come si dovrebbe) dai dati presentati vede le Marche non più isola felice: “Ben il 34,4 % è la percentuale di donne che hanno subito violenza sul nostro territorio, contro il 31% nazionale – ha ricordato l’Assessore – e preoccupa il fatto che i casi per lo più vengono segnalati nelle abitazioni e in famiglia, non per la strada, dunque più difficili da denunciare e da risolvere”.

            Le Marche, da anni impegnate a contrastare questa terribile piaga sociale e culturale, nel 2008 hanno approvato la legge regionale n.32 “Interventi contro la violenza alle donne” a partire dalla quale sono stati creati i Centri Anti Violenza presenti ad oggi nel territorio regionale, uno per ciascuna delle cinque province.

            Il progetto D.I.M., come ha sottolineato la stessa coordinatrice, Simona Cardinaletti, ha rappresentato una possibilità di uscire dal silenzio per le numerose donne che ogni anno nella Regione Marche subiscono violenze, andando ad aggiungere qualità ai servizi offerti dai Centri stessi. Secondo la ricerca Istat 2006, le Marche hanno i valori più alti di violenza sulle donne rispetto la media nazionale. Il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Ancona, Elisabetta Melotti, sulla base dei fascicoli relativi ai maltrattamenti dal 2007 al 2009 ha testimoniato di quanto essi siano aumentati: da gennaio ad oggi nelle Marche se ne sono registrati 49.

In apertura dell’incontro, prima dell’intervento dell’Assessore Moroder, è stato proiettato un filmato relativo all’indagine sulla violenza alla donne nelle Marche, da cui è emerso, come sottolineato da Moruzzi, che molte donne non riconoscono le violenze subite come reato e non sporgono denuncia.   La coordinatrice dell’iniziativa D.I.M., Simona Cardinaletti  ha sottolineato il fatto che prima dell’avvio di questo progetto non vi fossero nelle Marche molte realtà di supporto alle donne vittime di violenza.

            Grazie a Donne in Movimento, oltre all’attivazione del numero nazionale antiviolenza 1522 che consente alle donne vittime di violenza intra ed extra familiare di trovare un sostegno ed un aiuto concreto, sono stati avviati ben quattro protocolli d’intesa che hanno permesso agli attori coinvolti contro la violenza di genere di interagire e successivamente di ufficializzare le procedure, rendendole operatività di base, ed è stato possibile creare delle schede di raccolta dati per poter tracciare il profilo del fenomeno della violenza alle donne nella Regione Marche, grazie alle informazioni, seppur parziali, provenienti dai Centri Anti-violenza presenti sul territorio.

            L’obiettivo è quello di creare una sempre più amplia rete di collaborazione tra questi Centri e una sorta di Statuto che ne delinei l’identità, oltre che quello di proseguire ad investire nella formazione degli operatori.




28 Giugno 2010 alle 16:11 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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