Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 07:45 di Sab 27 Apr 2024

Cronache di un Erasmus al freddo parte 2a

di | in: Primo Piano

Louvain-la-Neuve, 2010-09-26 – Dopo lo spaesamento iniziale, per rendersi conto dei tanti Erasmus vicini a te, dei numerosissimi Italiani in giro e di come sia possibile rincontrarli tutti in una sera, ci vuole poco. La città con l’inizio dei corsi si è riempita di studenti; è praticamente un campus di grandi proporzioni. A dimostrazione della sua tipicità tutta universitaria sta il weekend che si prospetta semi-deserto.
 Tutte le facoltà durante la settimana iniziale hanno organizzato meeting di benvenuto per spiegare il funzionamento dell’università, delle lezioni e degli esami. Oltre ad offrire la massima disponibilità per qualsiasi tipo di aiuto agli studenti, i coordinatori e responsabili ci hanno avvisato di come si, noi siamo studenti “d’exchange” ma di come anche da noi ci si aspetti un impegno doveroso e minimo, senza il quale il nostro soggiorno probabilmente risulterà infruttuoso dal punto di vista accademico. Nonostante questa nota ci riporti, anche se lontanamente, all’idea dei nostri doveri universitari, il tutto viene condito con un “petit-dejeuner” in cui convivialità e multiculturalità regnano sovrane. 


Se durante il giorno i vari corsi scandiscono la giornata, ogni sera c’è l’imbarazzo della scelta sul da farsi. Durante le prime settimane l’associazione ESN (Erasmus student network) composta da volontari, si prodiga per organizzare serate e favorire la conoscenza tra Erasmus. Barbecue, cene, feste, visite guidate, viaggi, sono tra le tante occasioni per incontrare e rincontrare studenti, conoscere, praticare la lingua (il segreto è non stare sempre con gli Italiani). “mélangez-vous” : questo il consiglio di un ragazzo. E così stiamo facendo. Tanto che l’unica “seria” difficoltà diviene districarsi tra Inglese e Francese. Molti studenti infatti hanno esami e studiano materie in Inglese, mentre altri dovranno farlo in Francese. C’è chi si sforza nell’una e nell’altra lingua, col risultato che espressioni come “c’est nice” sono il condimento di molti discorsi.
Una domanda ricorrente tra Erasmus è sul perché si è scelta questa meta. Tra le varie risposte si comprende che a prescindere dal fatto di essere stata messa in cima o alla fine della lista di preferenze al momento di assegnazione della borsa, dopo 10 giorni tutti sono molto soddisfatti di aver trovato un posto in cui la possibilità di stringere amicizie, viaggiare e studiare sia agevolato dai continui stimoli universitari, da quelli extra-universitari ma anche dalle dimensioni di una cittadina a misura d’uomo. (continua)




26 Settembre 2010 alle 20:04 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
Tags:

Ricerca personalizzata