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Macroregione, Le Marche punto di partenza per un secondo Rinascimento europeo

di | in: Primo Piano

Alde – Comitato delle Regioni

Seminario sulle strategie macroregionali

IL DOCUMENTO DI RISOLUZIONE

Spacca: “Il percorso per il riconoscimento della strategia della macroregione da parte dell’Unione Europea sarà lungo. Dobbiamo agire con pazienza, costanza e determinazione. Oggi si aggiunge un tassello importante”


“Il percorso per il riconoscimento della strategia della macroregione da parte dell’Unione Europea sarà lungo. Dobbiamo agire con pazienza, costanza e determinazione. Oggi si aggiunge un tassello importante per ottenere il più ampio consenso a livello europeo, dando ancora più forza e voce a questo progetto in tutte le sedi comunitarie”: esprime soddisfazione il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, per l’adozione del documento di risoluzione da parte dei membri del Comitato delle Regioni gruppo Alleanza Liberali Democratici, al termine dell’incontro svolto oggi, alla Loggia dei Mercanti di Ancona, sulle strategie macroregionali.

La proposta è basata sulla convinzione che la creazione di una Regione Adriatico-Ionica sia “il punto chiave” per lo sviluppo stabile, prospero e di pace dei Paesi che si affacciano sul mare Adriatico-Ionico. Viene anche sottolineato il valore aggiunto di questa macroregione dal momento che molti dei Paesi partecipanti sono candidati e potenzialmente candidati UE.

Il documento afferma una serie di principi: innanzi tutto che la macro regione è una forma innovativa di cooperazione europea interregionale e transnazionale tra le Autorità Locali e Regionali, gli Stati Membri e l’Unione Europea; è un importante elemento per l’ampliamento dell’integrazione europea e dà valore aggiunto al concetto di cittadinanza europea. Può, inoltre, rafforzare la cooperazione economica nel territorio della macro-regione e contribuire ad individuare soluzioni a problemi specifici condivisi dai partner, come ambiente, prevenzione incendi, energia, trasporti, autostrade del mare, accessibilità, pesca, sicurezza portuale, gestione costiera, sviluppo rurale, turismo, cultura, cooperazione universitaria, protezione civile e cooperazione tra PMI. Offre la possibilità di utilizzare i fondi europei in modo più razionale ed efficiente, può contribuire ad aumentare la mobilità dei cittadini in Europa e migliorare la qualità dei servizi ai cittadini in un’area più ampia.


Nel documento si chiede al Consiglio Europeo di invitare la Commissione Europea a presentare una Strategia Europea per la macroregione Adriatico-Ionica, sulla base della Dichiarazione del Consiglio Adriatico-Ionico (adottata il 5 maggio 2010  ad Ancona dai Ministri degli Esteri degli otto Paesi partecipanti all’Iniziativa Adriatico-Ionica IAI) e che la stessa Commissione, nel quadro della prossima programmazione dopo il 2013, consideri le macroregioni come strumenti efficaci per l’utilizzo delle risorse e definisca i criteri per l’approvazione delle strategie macroregionali.


La maturità di un’area per la costituzione della macro-regione, è infine emerso dal seminario, può essere misurata proprio in base all’esistenza di reti e scambi tra Comuni e gemellaggi di Comuni, Regioni, Università e Camere di Commercio sull’area.


Il Comitato delle Regioni gruppo Alde si è impegnato a sostenere questa proposta presso tutte le istituzioni europee.


27 OTTOBRE 2010 13:46
MACROREGIONE ADRIATICO-IONICA: INIZIATIVA FARO PER L’EUROPA – FLO CLULCAS (ALDE): UN SECONDO RINASCIMENTO PARTE DALLE MARCHE.

‘Le Marche, regione al plurale, terra di antiche tradizioni multiculturali, possono essere il punto di partenza di un secondo Rinascimento europeo’. Lo ha detto oggi Flo Clucas, presidente dell’ALDE (Alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa) introducendo i lavori del seminario sulle macroregioni europee che si e` tenuto alla Loggia dei Mercanti di Ancona. ‘La Macroregione Adriatico Ionica e` fondamentale ‘ ha proseguito – per uno sviluppo ispirato alla coesione territoriale e sociale, per la comprensione tra i popoli, per la sicurezza e per la tutela ambientale. In questo senso le Marche con la Segreteria dell’Iniziativa Adriatico Ionico e con i numerosi progetti e iniziative avviate e di cui sono state promotrici, possono giocare un ruolo essenziale e baricentrico per la realizzazione della macroregione. E non e` un caso quindi che abbiamo voluto organizzare proprio qui questo seminario. L’Europa sta vivendo momenti difficili e, come durante il Rinascimento, dopo le fasi oscure, si apri` il dibattito ai grandi temi, si cambiarono le menti per cambiare il mondo, cosi` ora dobbiamo ridare slancio al dibattito verso temi alti, rivolgere l’attenzione alle nuove opportunita` che la Macroregione adriatica puo` offrire, opportunita` di crescita e vantaggio per tutta l’Europa. Potranno profilarsi nuove occasioni di sviluppo, per il lavoro, per le donne, per le piccole e medie imprese, per la cultura, per l’ambiente, per le infrastrutture. Non sara` un percorso facile ma ne varra` la pena’.

Antonio Castellacci, della Direzione generale per le politiche regionali della Commissione Europea, partendo dalla nozione di macroregione ‘ un’entita` che include almeno tre Stati membri che condividono un elemento comune, il mare ad esempio ‘ ha richiamato sulla necessita` che vi sia una strategia condivisa a tutti i livelli decisionali e una presenza forte della societa` civile. ‘Le macroregioni ‘ ha detto – rafforzano l’intesa nelle aree europee, rafforzano quindi l’Europa negli scenari internazionali, in una fase attuale particolarmente problematica a livello globale. La Commissione percio` sta seguendo con molta attenzione la realizzazione anche della macroregione Adriatico-Ionica, ma il supporto operativo e` condizionato alla piena implementazione dei progetti di cooperazione transnazionale e transfrontaliera esistenti (progetti che fanno capo ai Fondi IPA E Fondi pre-adesione che al momento sono coordinati dall’Italia e sono in ritardo nell’attivazione n.d.r.), per poi cercare risorse utili alla sua costruzione e sviluppo. Cio` che e` fondamentale ‘ ha concluso Castellacci – per la creazione della Macroregione Adriatica Ionica, dopo le esperienze di quella del Baltico e della costituenda macroregione del Danubio, sono: una valutazione dei costi-benefici, le motivazioni condivise per definire una strategia gestionale, la domanda forte da parte delle comunita` locali coinvolte che si sintetizzi nella volonta` politica forte da parte dei Capi di Governo’. Un sostegno deciso alla costituzione della macroregione proviene dal Ministro plenipotenziario del Ministero Affari Esteri, Guglielmo Ardizzone: ‘La macroregione per l’Adriatico Ionico e` una priorita` per rafforzare la cooperazione regionale nell’area tra le regioni che fanno parte del bacino, in particolare per il ruolo che svolge la Regione Marche come promotrice di queste forme di collaborazione, guardando alla coesione interna dei Paesi dell’Unione Europea, ma anche al percorso di adesione alla UE dei Paesi dell’altra sponda’. ‘Il successo della strategia ‘ ha rilevato Marco Bellardi, esperto della Regione Marche per l’Iniziativa Adriatica Ionica – e` legato non solo al coinvolgimento del massimo livello politico ed alla mobilitazione di tutte le parti interessate e quindi dei territori in Europa, ma anche alla individuazione di alcune iniziative `faro’ che possano coinvolgere ampie aree appartenenti a piu` Stati membri’. Alcuni relatori hanno illustrato le iniziative di cooperazione che le Marche hanno avviato da anni, tra gli altri Rodolfo Giampieri, presidente della Camera di Commercio di Ancona che ha parlato del Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio impegnate nella diffusione del marchio Adrion per il rilancio dell’offerta turistica. Quindi il Rettore della Politecnica, Marco Pacetti, che ha parlato degli obiettivi del Forum delle Universita` dell’Adriatico Ionio, appartenenti a UNIADRION, per mettere in sinergia le risorse internazionali destinate alla ricerca e finalizzate allo sviluppo dell’area. Nel corso dei lavori della mattinata sono intervenuti, tra gli altri, la delegata del gruppo ALDE, Lezione dal Mar Baltico; la coordinatrice dell’INTERACT Point Turku, Ritta Ahdan con una relazione sui risultati dell’implementazione della macroregione e il Segretario della IAI ‘ Ambasciatore Alessandro Grafini sulle buone pratiche di cooperazione adriatico-ionica. (ad’e- se.pa.)

27 OTTOBRE 2010 12:02
Seminario Alde sulle Macroregioni, l’intervento del presidente Spacca: ‘Un riconoscimento per rilanciare un’area vitale dell’Unione europea’.

‘Ottenere dall’Unione europea il riconoscimento della Macroregione Adriatico Ionica per dare un nuovo impulso ai progetti in corso in questa area’. E` quanto ha auspicato il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, nell’intervento di apertura del Seminario Alde (Alleanza dei democratici e dei liberali per l“Europa) sulle Macroregioni. E` un obiettivo, ha ricordato Spacca, ‘sancito ufficialmente il 5 maggio 2010, in Ancona, nel corso della riunione del XII Consiglio Adriatico Ionico con tutti i ministri degli Esteri dei Paesi aderenti e che dovra` essere realizzato entro il 2014, prima dell’avvio della prossima programmazione comunitaria 2014/2020. E` nostro specifico interesse valorizzare la dimensione adriatica e ionica, in ambito europeo, essendo un’area vitale per lo sviluppo economico e cornice ideale per promuovere scambi proficui tra le societa` civili’. La Regione Marche, ha sottolineato il presidente, ‘ha sempre avuto una significativa presenza politica e istituzionale nel bacino Adriatico e Ionico, sostenuta da una fitta rete di collegamenti e collaborazioni’. Ha ricordato i rapporti di collaborazione avviati negli anni: dalla costituzione della Comunita` di lavoro per l’Adriatico centrale e meridionale (1990), all’Unita` nazionale di crisi per il coordinamento degli aiuti alla ex Jugoslavia (1995), ai numerosi progetti realizzati tra il 1995 e il 1999 che hanno visto il coinvolgimento dell’intero territorio marchigiano (tra i principali, la costruzione del reparto di Ortopedia all’Ospedale South Camp di Mostar; la riattivazione dei servizi di smaltimento rifiuti a Mostar e Valona; l’assistenza istituzionale alle municipalita` di Elbasan, Gijrokastro e Valona; il sostegno all’imprenditoria in Bosnia e Albania). Inoltre, nel periodo di programmazione 2000/2006 la Regione Marche ha partecipato a iniziative di cooperazione (transfrontaliere e transnazionale) finanziate dal Fondo europeo di sviluppo regionale, attivando 65 progetti (35 come capofila, 28 come partner) per 17 milioni di euro e implementandone altri 25 progetti, per ulteriori 7 milioni. ‘La Regione Marche ‘ ha detto Spacca ‘ ha operato, negli anni, per facilitare il dialogo e la collaborazione nell’intera area. Insieme all’Italia e alla Commissione europea ha partecipato al progetto per la sicurezza e la cooperazione nell’Adriatico che ha portato alla convocazione della Conferenza di Ancona del 2000, con la quale si e` dato vita all’Iniziativa Adriatico Ionica’. Oggi l’Iniziativa conta otto Stati membri: Italia, Grecia e Slovenia (aderenti al’Ue); Croazia (prossima all’ingresso nell’unione); Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro e Serbia. Un bacino geografico di oltre 600 mila chilometri quadrati, in cui vivono ‘ nelle aree interessate alla macroregione – 60 milioni di persone, con un’aspettativa di vita di 77 anni per gli uomini e 82 per le donne. Il Prodotto interno lordo (Pil) complessivo ammonta a 956.224 milioni pari all’1,83 per cento del Pil mondiale. Quello pro capite si attesta sui 16.201 euro e la forza lavoro totale segnala 21 milioni di occupati. ‘Come e` avvenuto per il Baltico, area nella quale gia` esisteva un consolidato tessuto di cooperazione tra Paesi, anche per l’Adriatico e lo Ionio ‘ auspica Spacca ‘ l’elaborazione di una strategia europea potra` basarsi sulla pluralita` di iniziative gia` in atto. La proposta di costruire la Macro Regione vuole valorizzare tutte le esperienze di cooperazione esistenti, promuovendo un ambiente piu` sostenibile, uno sviluppo economico e sociale piu` equilibrato, il rafforzamento delle istituzioni democratiche, la sicurezza dell’intero bacino, dando concretezza all’obiettivo di coesione territoriale sostenuta dal Trattato di Lisbona e agevolando le procedure di ingresso degli Stati esterni nella Ue’. (r.p.)




27 Ottobre 2010 alle 16:28 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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