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Spesa sanitaria e federalismo: Marche unica Regione con i conti in equilibrio

di | in: Primo Piano

da sx Mezzolani, Spacca, Ruta

18 GENNAIO 2011 17:29
Workshop spesa sanitaria e federalismo: le Marche si confermano una volta di piu` come Regione tra le piu` virtuose in Italia.

Le Marche sono l’unica Regione con i conti in equilibrio che non solo ha rispettato la programmazione delle risorse per la sanita` ma addirittura avrebbe potuto spendere di piu` di quanto stanziato a programma per il 2009, dimostrando cosi` il piu` elevato livello di efficienza in Italia. E’ quanto emerso da uno studio del Cerm (Competitivita` Regolazione Mercati) correlato all’introduzione del federalismo fiscale e dei costi standard, in cui e` stato preso in esame il rispetto da parte delle Regioni della programmazione delle risorse dedicate alla sanita`. Gia` in passato l’Istituto aveva condotto delle ricerche commissionate dal Ministero del Welfare, ricerca che colloca le Marche in seconda posizione per qualita` delle prestazioni ed efficienza della spesa. Questi argomenti sono stati approfonditi oggi nel corso di un Workshop al Rettorato su federalismo e sanita` organizzato dalla Regione Marche e dall’Universita` Politecnica delle Marche al quale ha aderito in qualita` di relatore il presidente del Cerm Fabio Pammolli. Ad aprire i lavori e` stato il Rettore Marco Pacetti che ha evidenziato le potenzialita` della sanita` marchigiana come motore economico e la qualificazione della spesa sanitaria come fattore di investimento. SU questo argomento si e` concentrata la relazione di Gianluca Gregori, preside della Facolta` di Economia ‘Lo studio del Cerm ‘ ha detto il presidente della Regione Gian Mario Spacca ‘ che rappresenta una prima vera `simulazione’ dell’applicazione del federalismo e dei costi standard, evidenzia come le Marche siano la Regione piu` virtuosa in Italia per spesa e qualita` dei servizi.

Un risultato di cui andiamo fieri visto che la sanita` marchigiana partiva a inizio decennio da un dato drammatico, con un disavanzo che sfiorava i 150 milioni di euro anno su anno. Il lavoro di ristrutturazione e di riqualificazione che abbiamo attuato, ha portato oggi la sanita` ai dati che Cerm registra. Ma questo non ci basta. Dobbiamo lavorare per conservare la qualita` del nostro sistema sanitario sia in termini economici che di servizio, attraverso un continuo miglioramento delle performance. Uno dei problemi piu` grandi del Paese e` la produttivita` e da questo punto di vista la pubblica amministrazione rappresenta un elemento di particolare debolezza. Ecco perche` ‘ ha concluso Spacca – e` necessario sviluppare sempre di piu` le conoscenze al servizio della decisione e formare un management competente, grazie anche al contributo dell’Universita`. Di fronte ad uno scenario di risorse in forte calo, occorre migliorare sempre piu` gli aspetti organizzativi, per innalzare il livello della risposta ai cittadini. Istituzioni e operatori del settore insieme, sono chiamate a riflettere e ad agire, in tempi rapidi’. Lo studio del Cerm ipotizza quale possa essere la spesa sanitaria complessiva di ogni singola Regione se, nel rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), fossero adottati i livelli di efficienza di un pool di cinque Regioni (tutte a statuto ordinario) caratterizzate dall’equilibrio di bilancio e da un ottimo livello di erogazione delle prestazioni sanitarie. L’obiettivo e` contribuire a costruire un’agile strumento di benchmarking interregionale ai fini dell’applicazione del federalismo fiscale e dei costi standard il cui scopo finale e` quello di migliorare i livelli di efficienza delle Regioni, consentendo un miglior utilizzo delle risorse, sempre piu` limitate rispetto all’andamento della spesa, correlata direttamente anche ai mutamenti demografici ed al progresso tecnologico. ‘Per determinare gli standard di spesa sanitaria ‘ ha spiegato il presidente del Cerm Fabio Pammolli – si selezionano le Regioni che, nel corso degli ultimi anni, hanno rispettato la programmazione realizzando condizioni di sostanziale equilibrio di bilancio e, inoltre, hanno erogato prestazioni di qualita`, testimoniate da rilevazioni e riflesse da un saldo attivo dei flussi di mobilita`. Le Regioni assunte come benchmark sono state: Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Umbria, Veneto. A queste abbiamo accomunato anche le Marche che, a fronte di una qualita` gia` elevata, potrebbero addirittura permettersi di ottenerla con una maggiore spesa (ca. 95 milioni di Euro/anno in piu`)’. ‘La Regione Marche ‘ ha detto ancora il dirigente del Servizio Salute Carmine Ruta – ha conseguito negli ultimi anni importanti risultati in termini di qualita` assistenziale avendo garantito nel contempo il pareggio di bilancio. Oggi quindi la sanita` marchigiana rappresenta una fondamentale risorsa per lo sviluppo economico anche attraverso la sua capacita` progettuale orientata all’innovazione e alla creazione di valore’. Le conclusioni dell’incontro sono state affidate all’assessore alla Salute Almerino Mezzolani: ‘I preziosi risultati raggiunti – ha sottolineato – saranno tutelati e incrementati dal nuovo Piano Sanitario regionale. Un piano che mira a garantire una efficace risposta alla forte richiesta di razionalizzazione delle risorse e consente il miglioramento delle condizioni di accessibilita`, fruibilita` e tempestivita` dei servizi e delle prestazioni erogate. I vantaggi gia` ottenuti non si limiteranno agli aspetti piu` squisitamente clinici, sanitari, sociali e di processo del sistema sanitario regionale, ma avranno un significativo impatto, sia in termini di miglior uso delle risorse disponibili, sia come volano per una crescita produttiva delle diverse realta` regionali’.




18 Gennaio 2011 alle 19:46 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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