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Cefalea, esperti a confronto a Villa dei Pini

di | in: Benessere e Salute

intervento di Aprile

Molto partecipato il Convegno medico che si è svolto oggi nella casa di cura di Civitanova Marche


CIVITANOVA, 2011-04-02 – Sala gremita oggi alla casa di cura Villa dei Pini di Civitanova Marche per il Convegno dedicato alla cefalea e diretto ai medici coinvolti nella diagnosi e nella cura di questo diffusissimo disturbo. Il Convegno ha ospitato esperti dell’Università di Bologna, dell’Università Politecnica delle Marche e della Clinica civitanovese, con l’obiettivo di trasmettere le conoscenze per una corretta diagnosi, con ampio spazio dedicato alla discussione di casi clinici e l’indicazione di specifici iter diagnostici e adeguate proposte terapeutiche.

Un approfondimento proposto dalla clinica Villa dei Pini che per curare la cefalea ha attivato un Centro specializzato, vista la grande diffusione di questo disturbo (un problema costante per il 50% della popolazione, e una vera e propria malattia per il 20-30%) e la sua rilevanza sociale: la cefalea è uno dei più frequenti motivi di consultazione del medico di famiglia ed è tra le prime cause di assenza da lavoro. “Villa dei Pini sta perseguendo un duplice percorso – ha detto in apertura il direttore generale, Antonio Aprile – che riguarda la qualificazione sia dei servizi offerti e delle competenze professionali grazie l’attivazione del Centro Cefalee, sia dell’aspetto organizzativo, con prestazioni integrate e facilmente accessibili per gli utenti, in sinergia con il sistema sanitario pubblico”.  

Un potenziamento legato anche all’ingresso della clinica nel Gruppo Santo Stefano, come ha sottolineato Enrico Brizioli, amministratore delegato dell’Istituto di riabilitazione: “Entrando nel Gruppo Santo Stefano, Villa Pini si è arricchita di servizi diffusi sul territorio e di competenze neurologiche, un passaggio che ha permesso di integrare la tradizione medico-internistica della clinica con professionalità neurologiche e riabilitative del Santo Stefano. Una collaborazione particolarmente significativa nel campo delle cefalee, che consente di affrontare a trecentosessantagradi una tematica di grandissima rilevanza sociale, non sempre adeguatamente affrontata”.

Gli esperti hanno approfondito i diversi aspetti medici partendo dalla classificazione della malattia: dalla prima fondamentale distinzione tra primaria e secondaria (ovvero tra cefalea con caratteristiche autonome e cefalea generata da altri problemi), alle due forme principali della cefalea primaria, ovvero l’emicrania e la cefalea censiva. Individuare la tipologia corretta è infatti il primo passo per la giusta terapia che, è stato osservato, va personalizzata caso per caso: su questo è stata sottolineata la centralità dell’anamnesi. Sono stati rilevati i pericoli del ‘fai da te’: un utilizzo incongruo, ovvero prolungato o superfluo, di farmaci, può infatti favorire l’insorgenza della cefalea cronica, nonché l’attitudine diffusa ad un certo fatalismo, per cui si tende a sopportare il mal di testa anche per molti anni o ad attribuirlo superficialmente ad altri disturbi, anziché consultare il medico. Articolata la discussione sull’aspetto terapeutico, riguardo non solo l’utilizzo di farmaci ma anche l’impiego di tecniche quali l’agopuntura o il biofeedback, una tecnica di rilassamento.




2 Aprile 2011 alle 23:56 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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