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Marchesini, Rodotà e Bompiani al convegno su umano e post-umano



“Umano e post-umano. Confronto con l’antropologia tecnologica” è l’argomento del convegno, introdotto dal docente di filosofia morale Francesco Totaro, che si terrà mercoledì e giovedì, 19-20 ottobre, con inizio alle ore 9, nell’Aula Magna dell’Università di Macerata.


Saranno presenti nomi importanti del panorama nazionale: primi fra tutti Roberto Marchesini, lo studioso italiano più convinto della novità e dei vantaggi del postumano; Stefano Rodotà, giurista di acuta sensibilità politica e rigoroso difensore del principio della “dignità umana”; e Adriano Bompiani, illustre scienziato nel campo della ricerca biomedica e in passato responsabile di cariche ministeriali.


Completano il cast dei relatori della prima giornata Silvana Procacci e Ubaldo Fadini. Nella seconda giornata, giovani studiosi del “Centro per le decisioni giuridico-ambientali e la certificazione etica d’impresa” – Luca Grion, Mariassunta Piccinni e Paolo Magaudda – apriranno un dibattito con lo scopo di approfondire criticamente gli spunti della riflessione precedente. Interverranno docenti e ricercatori di varie sedi universitarie.


L’incontro vuole essere un momento di vera e propria ricerca interdisciplinare, su un tema che investe aspetti promettenti e insieme inquietanti delle nostre prospettive di vita. Promettenti perché le tecnologie di frontiera, oltre che offrire rimedi alle condizioni patologiche, possono consentire l’enhancement, ovvero il potenziamento, delle capacità umane finora conosciute. Preoccupanti, perché possono condurre a esiti incontrollabili, e persino controproducenti, di disumanizzazione. Si tratta di una questione di limiti e di misura, nel dosaggio accorto di natura e cultura e di scienza ed etica. Come attrezzarci a pensare il rapporto tra umano e post-umano senza chiusure pregiudizievoli e senza adesioni irresponsabili?


La risposta a questa domanda non può venire soltanto dagli esperti in senso stretto, deve invece coinvolgere la discussione pubblica e trovare forme di saggezza diffusa in tutte le persone che sempre di più avranno bisogno di informazione adeguata e di validi criteri di scelta e di decisione.


L’intero programma del convegno può essere consultato sul sito www.unimc.it alla voce “Eventi in Ateneo”.




Alla riscoperta dell’Umanista Tideo Acciarini


Riscoprire un autorevole esponente dell’Umanesimo nelle Marche, Tideo Acciarini, nato a Sant’Elpidio a Mare fra il 1430 e il 1440, sottolineando gli importanti legami trans-adriatici della regione. Questo l’obiettivo del convegno internazionale nato dalla collaborazione tra la Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Macerata e l’Academia Elpidiana di studi storici dedicato alla figura di “Tideo Acciarini, maestro e umanista fra Italia e Dalmazia” in programma per il 21 nell’Aula Magna dell’Ateneo. I lavori prenderanno il via alle 15.30 con i saluti del preside della Facoltà Gianfranco Paci e del presidente dell’Academia Giovanni Martinelli. Interverranno, quindi, Sante Graciotti, autorevole linguista e slavista, professore emerito della Sapienza di Roma sul legame tra Acciarini e l’Umanesimo in Dalmazia, Smiljka Malinar dell’Università di Zagabria sul contesto culturale dalmata, Silvia Fiaschi dell’Università di Macerata su Acciarini e Poliziano e Gabriella Albanese dell’Università di Pisa sul “De animo rum medicamentis” di Acciarini. Preside Mariarosa Cortesi dell’Università di Pavia. Per l’occasione sarà presente anche l’ambasciatore croato presso la Santa Sede Filip Vu?ak.


“Acciarini è il padre dell’Umanesimo in Dalmazia, maestro di una figura di grande caratura come Marco Marulo, il Dante della Dalmazia, nonché di Elio Lampridio Cerva e Giano Parrasio. Di lui ci sono rimaste anche alcune lettere che documentano le sue relazioni col Poliziano e con Giorgio Sisgoreo” spiega Paci. “Per la prima volta viene inquadrata organicamente la figura, l’opera e il tempo di Acciarini” specifica Martinelli, ricordando come finora esistano solo delle citazioni relativamente a questo “maestro di humanae litterae”.


Il titolo del convegno – come spiega Silvia Fiaschi nella biografia di Acciarini realizzata per l’occasione – rende ragione dell’aspetto più caratterizzante della sua attività: la sua funzione di maestro, ruolo significativo soprattutto perché espletato in aree “marginali” rispetto ai principali centri di elaborazione della cultura quattrocentesca”. 




17 Ottobre 2011 alle 22:25 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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