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Iniziative contro l’inquinamento dei corsi d’acqua in Riserva Sentina

di | in: Cronaca e Attualità

Sentina

– Dopo i recenti gravi casi di inquinamento delle acque relativi al fosso parallelo al canale consortile, ultimo dei quali verificatosi il giorno 01/10/2011, grave inquinamento con acque colorate, fortemente maleodoranti e cariche di sostanze organiche e ammoniaca tale da richiamare l’attenzione degli abitanti della zona con conseguente protesta;

– In considerazione dell’ordinanza sindacale n. 38 del 08/06/2011 che stabilisce la permanente non balneabilità delle acque prospicienti la foce del canale consortile . Divieto da imputarsi alla cattiva qualità delle acque del canale suddetto che sfociano al mare;

– In considerazione che il canale consortile rappresenta il limite nord della Riserva Sentina;

tutto ciò premesso il Comitato di Indirizzo della Riserva in collaborazione tecnico –finanziaria con l’Assessorato all’Ambiente e con il Consigliere con Delega all’Ambiente del Comune di

S. Benedetto del Tronto ha deliberato nella riunione di Venerdì 7 ottobre 2011, in considerazione della non più tollerabile e improcrastinabile situazione di inquinamento dei corsi d’acqua in Sentina, di attivare un monitoraggio del canale consortile dalla foce all’origine ( comune di Monteprandone).

Tale monitoraggio, sotto la supervisione della Polizia Municipale – Servizio Tutela Ambientale del Comune di S. Benedetto del Tr., dovrà rilevare l’origine e la qualità di tutte le acque che si immettono nel canale consortile denunciando alla Magistratura eventuali scarichi abusivi.

Per quanto riguarda i casi di inquinamento delle acque del fosso parallelo al canale consortile, il Comitato di Indirizzo ha dato mandato al Presidente della Riserva Pietro D’Angelo ,una volta acquisiti tutti i risultati sulla qualità delle acque da parte dell’Arpam di Ascoli Piceno ed identificati gli autori di tali scarichi inquinanti, da parte della Polizia Municipale, di formulare formale denuncia penale ai suddetti autori , con richiesta di rimborso per danno ambientale procurato.

Il Comitato dà altresì mandato al Presidente D’Angelo di sollecitare e verificare che il Ciip ottemperi, nel più breve tempo possibile, agli impegni già presi da moltissimo tempo e a tutt’oggi disattesi, di isolare tutte le acque nere o comunque non compatibili con le acque non meteoriche che confluiscono in detto fosso.




10 Ottobre 2011 alle 22:42 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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