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Aids, insieme possiamo farcela…

di | in: Cronaca e Attualità

Aids

1° dic._Giornata Mondiale contro l’Aids_Testimonianze dall’Africa


Mentre un’altra Giornata Mondiale contro l’AIDS si sta celebrando in tutto l’emisfero, i nostri operatori qui a Bagamoyo, in Tanzania, sono con le comunità rurali per promuovere e diffondere il servizio mobile di test e consulta volontari per l’HIV, laddove non ancora presenti.

Centinaia di migliaia di uomini e donne africani sono ancora troppo lontani e non raggiunti da questi vitali servizi, come succede alle comunità del Distretto di Bagamoyo, nonostante la cittadina disti solo 70 Km dalla capitale Dar es Salaam.


La signora Mujaba, lei stessa affetta da HIV e parte dello staff CVM qui a Bagamoyo, sta accompagnando le persone sieropositive di un villaggio in un percorso che le porterà a parlare apertamente e senza vergogna del proprio stato, vivendo in maniera positiva la propria condizione: finora, oltre 800 sieropositivi nel distretto hanno formato ed informato altre persone sui temi dell’AIDS, rendendosi attivi nell’opera di prevenzione del virus. In ogni villaggio si è creata un’associazione di persone positive all’HIV, che hanno come riferimento Mujaba.


Ovunque, anche qui a Bagamoyo, si sta celebrando la Giornata Mondiale contro l’AIDS ed il nostro team è accanto alle comunità e alle famiglie del posto, per porre l’attenzione sui temi relativi alla prevenzione, al trattamento e all’utilizzo del test per l’HIV. Questo perché bisogna continuare l’attività di prevenzione per le milioni di persone, soprattutto giovani, all’interno dei nostri programmi CVM / APA (AIDS Partnership for Africa) in Tanzania e in Etiopia.


Mujaba è una donna dalla grande forza e può facilmente assistere altre persone sieropositive ed aiutarle a vivere bene il proprio stato all’interno delle proprie comunità, a non aver paura e ad essere in prima linea nella battaglia per la sensibilizzazione e l’informazione sul tema, passaggi obbligati nei progetti di prevenzione e controllo dell’AIDS. Mujaba stessa ha un figlio e, grazie al suo lavoro per APA e alla disponibilità di farmaci anti-retrovirali, può mandarlo all’Università.


Mujaba, come milioni di donne africane, è al centro delle conseguenze della pandemia: esse possono essere infette e allo stesso tempo assistenti e curatrici, sono le più esposte ed in prima linea nella battaglia contro lo “stigma” e la discriminazione che da sempre accompagnano lo stato di sieropositività. Senza di loro e senza il loro coraggio, la loro forza, l’Africa non sarebbe dove è ora nell’attività di prevenzione del virus. Sono loro ad aver pagato il prezzo più alto, soffrendo in silenzio nelle famiglie e nelle comunità. Sono le organizzazioni come CVM ed APA ad aver cambiato le loro vite, dando loro ancora speranza e rendendole figure chiave nella lotta alla malattia, con il coraggio e la forza che contraddistinguono la donna africana.


Uniamoci, dunque, a Mujaba e alle milioni di donne dei programmi CVM / APA di prevenzione AIDS. E prendiamo un pizzico del loro coraggio per fare il possibile e sostenere le tante “Mujaba” presenti in ogni villaggio africano, autentiche eroine nella lotta al terribile virus.


INSIEME POSSIAMO… FARE LA DIFFERENZA



Marian Lambert

(Coordinatrice Progetti CVM / APA)




1 Dicembre 2011 alle 23:35 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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