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Elegia II del compositore aquilano Marco Taralli al Teatro Rossini di Pesaro

Domenica 29 gennaio alle ore 18, per la 52° Stagione Concertistica a cura dell’Ente Concerti. Protagonisti sul palco l’Orchestra Sinfonica “G. Rossini” diretta da Salvatore Percacciolo, e Giovanni Sollima al violoncello.



Il compositore Marco Taralli (L’Aquila, 1967), che questa estate debutterà a Martina Franca con una nuova opera commissionata dal Festival della Valle D’Itria (l’opera da camera in un atto Nûr, ambientata nella città de L’Aquila all’indomani del terremoto del 2009) è autore del brano Elegia II che verrà eseguito domenica 29 gennaio alle ore 18 al Teatro Rossini di Pesaro dall’Orchestra Sinfonica G. Rossini nell’ambito della 52° Stagione Concertistica a cura dell’Ente Concerti. Protagonisti sul palco l’Orchestra Sinfonica “G. Rossini”, Giovanni Sollima violoncello, Salvatore Percacciolo direttore. Nel programma della serata, inoltre, saranno la Sinfonia da Tancredi di Gioachino Rossini, il Concerto n. 1 per violoncello e orchestra di Franz Joseph Haydn e Variazioni inverse di Paolo Marzocchi. Presentazione a cura di Simone Di Crescenzo.

Il concerto affianca due mondi, quello del grande Classicismo viennese e il nostro tempo, con un grande solista sul palcoscenico. Il sinfonismo di Rossini si affianca al capolavoro di Haydn, uno dei cavalli di battaglia del virtuoso siciliano; mentre tutta dedicata al Novecento è la seconda parte dove protagonisti sono due compositori del nostro tempo.

Elegia II parla in musica del ciclo della vita: nascita, evoluzione e morte, quest’ultima intesa non come una fine, ma come il tempo necessario per fare spazio ad un nuovo inizio.


 

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Elegia II

di Marco Taralli



La prima esecuzione di Elegia II è stata il 12 maggio del 2007, commissionata ed eseguita dall’Orchestra Sinfonica di Grosseto e diretta da Nicolaj Lalov

Elegia II di Marco Taralli è l’evoluzione di una precedente composizione, Elegia che compose in una fase giovanile della sua formazione; composizione per Violino e Pianoforte, completata in ogni suo aspetto, non vide però la luce ma rimane l’embrione dal quale Taralli sviluppò più tardi Elegia II.

Elegia II parla in musica del ciclo della vita: nascita, evoluzione, morte ed il titolo della composizione rispetta l’immaginario musicale, che definisce l’elegia come un genere musicale che, a partire dal romanticismo, identifica una composizione di carattere funebre o semplicemente malinconico o meditativo, e quello letterario che raggruppa con il termine “elegia” componimenti lirici accumunati da una forma metrica e diversificati dal genere di argomenti narrati, utilizzati come strumento di riflessione e di esortazione; incitavano i cittadini a difendere e ad amare la patria proponendo, in tal modo, nuovi modelli di eroismo rispetto all’epica: alle gesta individuali venivano preferite le azioni di gruppo. Altre “elegie” erano pervase da riflessioni sul decadimento dei vecchi valori aristocratici, come l’amicizia leale e l’amore sincero, che avevano svolto una funzione coesiva dei gruppi.

Elegia II è una composizione formalmente tripartita, la composizione riproduce il ciclo della vita: nascita, evoluzione, morte.

In apertura una sorta di fascia sonora sostiene una melodia dal carattere improvvisativo le cui frasi spezzate passano da uno strumento all’altro come una palla che rimbalza agile sul magma sonoro sottostante, quasi fossero cellule embrionali che galleggiano nel liquido amniotico, prima ancora di diventare uomo; la parte centrale, nascita ed evoluzione, vede la comparsa di un secondo tema dal carattere più lirico che ha però vita breve quasi a preludere ad una terza idea tematica, una nuova melodia dal carattere sofferto e tormentato; il concetto di fascia sonora, la presenza di una sorta di tappeto importante e presente, non abbandona però mai la composizione ma si trasforma anch’essa per diventare un ostinato ritmico affidato agli archi nella morbida zona dei toni più gravi. Questa seconda parte racconta l’uomo nella sua fase più attiva, vitale, dove la passione e la forza hanno la meglio sulla ragione e la riflessione. Un’invasione sonora che abbraccia l’ascoltatore trasportandolo in un mondo mitico di eroi senza paura.

Nella terza ed ultima parte, l’idea del cerchio che si chiude è evidente, ritorna il sapore del primo tema mediato dall’esperienza e dalla ragione; ma è un ritorno solo apparente perché nulla è lo stesso e l’idea iniziale è solo un abbozzo; ora domina l’ordine, si percepisce la stanchezza del vecchio che vive il ricordo e percepisce la fine imminente e con dignità, il tema, l’uomo esce di scena e muore.

Ma non è una fine, è solo il tempo necessario per fare spazio ad un nuovo inizio.

(Corinne Baroni)



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MARCO TARALLI


Compositore. Nasce a L’Aquila nel 1967. Compie gli studi musicali presso il Conservatorio di Musica “Alfredo Casella” dell’Aquila diplomandosi in pianoforte con il massimo dei voti sotto la guida di Mara Morelli. Successivamente studia composizione e direzione d’orchestra con Gianluigi Gelmetti e, presso l’Accademia Franz Liszt di Budapest, con Erwin Lukacs.

Il debutto come compositore avviene nel 1992, con il brano Fog eseguito dal gruppo Octandre di Bologna. Nel 1994 il brano Stabat Mater viene eseguito presso il Teatro dell’Opera di Roma nell’ambito de “Concerto per la Bosnia Erzegovina”. Nell’estate del 1996 collabora con Rai Radiotre alla realizzazione del ciclo di melologhi “Poesia e Musica”.

Nel 1999 partecipa al Festival “Primaverona” con il brano Quintetto e nel 2000 con il brano Sole d’autunno per voce e nove strumenti. Nello stesso anno compone il melologo Aurora su un testo tratto dalle Metamorphosis di Ovidio ed eseguito dall’Ensemble Metamorphosis commissionato dal Festival “Feste d’agosto per Ercole Curino” di Sulmona, voce recitante Piera Degli Esposti.

Nel 2000 il Festival Itinerante del Molise commissiona la cantata sacra Onne omo ad alta voce per soli, coro e orchestra. Nel 2001 collabora con l’Ensemble Metamorphosis per la realizzazione dei melologhi Draghi Principi e Bambini su fiabe di Angela Amico e Il Pettine d’avorio su testo di Angela Amico. I melologhi vengono eseguiti nelle rassegne “L’altro nuovo” di Arezzo e “la musica racconta” di Sulmona e presso il Teatro Puccini di Merano.

Nel 2002 viene commissionato ed eseguito dall’Orchestra Sinfonica di San Remo il brano Aties per orchestra sinfonica, direttore Christopher Franklin. Nel 2003 viene commissionato ed eseguito dall’Orchestra da Camera dalla Moldavia la Ballata per corde e crini, direttore Federico Longo. Il Festival Monteverdi di Cremona nello stesso anno commissiona il brano L’ultima Baccante, per voce e orchestra da camera.

Nel 2004 il Teatro dell’Opera di Roma gli affida l’elaborazione per piccola orchestra del Balletto di D.F.E. Auber La Gitana, direttore Francesco Sodini. Nello stesso anno la Casa Editrice Ricordi commissiona una Suite Sinfonica dall’Opera di Ottorino Respighi Maria Victoire, diretta in prima mondiale da Gianluigi Gelmetti al Teatro dell’Opera di Roma; nella Sala Sinopoli dell’Auditorium del Parco della Musica di Roma viene eseguito il brano sinfonico Rosa Nigra, con l’Orchestra Sächsische Kammer Philarmonie diretta da Federico Longo; viene commissionato ed eseguito dai Solisti Aquilani il Concertino per Sassofono e orchestra, sassofonista Federico Mondelici, direttore Vittorio Parisi.

Nel 2005 compone Lilio Albo eseguito dall’Orchestra Sächsische Kammer Philarmonie all’Auditorium del Parco della Musica di Roma (direttore Federico Longo), il brano per archi Finale commissionato dal Festival Internazionale di Kitzingen (Germania) che viene eseguito dall’Orchestra di Sächsische Kammer Philarmonie, il brano per orchestra d’archi Chanson commissionato della Camerata Eltzhof ed eseguito a Kevelaer (Germania), il brano Elvismania commissionato ed eseguito dalla Sydney Symphony Orchestra presso l’Opera House di Sydney (concerto trasmesso in diretta dalla radio Nazionale australiana, direttore Gianluigi Gelmetti), il brano Niobe, per contralto, ottavino, coro di voci bianche ed orchestra commissionato da Operation Smile Italia ed eseguito all’Auditorium di Roma Parco della Musica dall’Orchestra russa Rostov State Musical Theatre (direttore Maurizio Dones).

Sono del 2006 il brano Passacaglia, commissionato dall’Orchestra dell’Università degli Studi di Milano ed eseguito a Milano e Piacenza (direttore Helmut Imig), i melologhi per voce recitante e pianoforte in collaborazione con la scrittrice Paola Calvetti eseguiti al Teatro Piccolo di Milano e replicati a Cremona, Recanati, Roma e Bologna (pianista Giuseppe Andaloro, attrice Marina Sene), Primula Argentea per pianoforte, coro e orchestra commissionato ed eseguito dall’Orchestra Sächsische Kammer Philarmonie presso l’Auditorium dell’Università La Sapienza di Roma (pianista Ana Marjia Markovina, direttore Federico Longo), la trascrizione per Orchestra de La Regata Veneziana di Rossini eseguita presso la Brucknerhaus di Linz (Austria) dalla Festival Sinfonietta e replicata a Trieste (direttore Alessandro Vitiello), Crystal Christmas commissionato dall’Associazione H. Svarosky ed eseguito a Milano e Pavia dall’Orchestra russa Rostov State Musical Theatre (direttore Maurizio Dones).

Nel 2007 vengono eseguite le tre liriche per pianoforte e voce Le tre donne al Teatro Liceu di Barcellona (pianista Alessandro Vitiello), l’Orchestra Sinfonica città di Grosseto commissiona ed esegue il brano Elegia II per orchestra (direttore Nikolay Sebastianov Lalov), il Teatro Carlo Felice di Genova commissiona la favola musicale Il Vascello incantato, per voce bianca, mezzosoprano, baritono, coro di coro di voci bianche e orchestra (direttore Michele Mariotti), il Teatro dell’Opera di Roma commissiona l’opera in tre atti La maschera di Pùnkittititi, su libretto di Quirino Conti e Marco Ravasini (regia, scene e costumi di Quirino Conti, direttore Vittorio Parisi).

Nel 2008 la Sydney Symphony Orchestra commissiona ed esegue Concertino II per oboe e piccola orchestra (oboista Luca Vignali, direttore Gianluigi Gelmetti), e l’Orchestra Sinfonica città di Grosseto commissiona ed esegue il brano Ouverture??? per orchestra (direttore Federico Longo).

Nel 2009 l’Orchestra Kammerphilharmonie Berlin-Brandenburg esegue Omaggio a Mendelsshon, per Orchestra Sinfonica, commissione della Città di Lipstadt (Germania) direttore Federico Longo, e il Rossini Festival di Wilbad (Germania) gli commissiona una nuova elaborazione orchestrale della Cantata per Voce e pianoforte “Giovanna d’arco” di Rossini.

Nel settembre 2011 è stato ospite del Festival Pergolesi Spontini di Jesi con la prima esecuzione assoluta del suo Stabat Mater.

Nel 2012 debutterà a Martina Franca con una nuova opera commissionatagli dal Festival della Valle D’Itria, dal titolo Nûr.