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Il cielo in un concerto

di | in: Cultura e Spettacoli, Primo Piano

Il cielo in un concerto

[ “CAMERA CONCERTO”: Jon Hicks / irish acoustic guitar, Ed Schmidt (singer-songwriter) / guitar, Sergio Frattari / bass ]  

– Bed & Breakfast “Nascondiglio di Bacco” Offida (AP) 12 maggio 2012 h 18 – 24 MerendaConcerto + degustazione vini –  

www.notedicolore.net HOUSE CONCERTS TOUR 2012 (ph Massimo Di Marzio)


La novità di un Camera Concerto eccezionalmente senza pareti nè soffitto (viola) – anche se la musica è diversa – mi fa pensare al Paoli Gino. Pilotati in un “nascondiglio” all’aperto, con “quiete-charme-natura” e buon vino, così sta scritto. Stavolta niente atmosfere vintage da appartamento anni ’70. Ma pure qui l’elemento ambiental-architettonico non è secondario: il concerto occuperà la terrazza panoramica di una costruzione di design modernissimo, eppur sobrio, aggraziato, rispettoso delle pareti di alberi infiniti (diciamo ulivi). Più in là, anzi più in giù, il “nascondiglio di Bacco” nella vecchia fattoria del ’500…


 

I nostri logori occhi di città, ossessivamente focalizzati su palazzacci e strade incattivite e autostrade e centri commerciali e accecanti insegne e traffico convulso, subito s’inebriano: stasera la vista spazia libera, dall’arco degli Appennini debolmente imbiancati agli orizzonti multipli di morbide colline “dalle mille sfumature”, tutte ordinate e ben pettinate alla Tullio Pericoli. I paesi che ri-conosci sui cocuzzoli, i saggi casolari seminati lungo i crinali o dentro le conche, le strade incerte come disegnate a matita, da cui non arriva rumore… (insomma bella campagna nostra, e basta). Sopra, un cielo sereno immobile ma in lenta mutazione cromatica, in dissolvenza, come un grande orologio: celeste, azzurro, verde-alzavola, verde-menta, turchese, blu-vivace, blu-reflex, blu-genziana, arancio, giallo-primula, rosso-geranio, rosso-papavero, borgogna, rosa-stark, magenta, lavanda, violetto, blu-oltremare, blu-cobalto. Niente stelle, strano. Solo Venere là in alto a destra, come un faro fin dal pomeriggio, zac.


Insomma in questo posto franco, quando calato il sole il trio si mette all’opera con le deliziose ballate di Ed Schmidt (che un po’ già conosciamo), la nostra è una condizione di ascolto ideale. Nell’attesa, poi, mica avevamo osservato il digiuno, con tutte quelle sfizioserie casarecce, e le bottiglie di Passerina, e i potenti rossi… Non ci sarebbe stato bisogno di nessun Jon Hicks e di un’altra chitarra, stavamo già da dio.


Invece è stato come se sul “nostro” incantevole ma statico cielo piceno arrivasse d’un colpo – ma senza la pioggia – lo scoppiettante “Cielo d’Irlanda”: un oceano di nuvole e luceun tappeto che corre velocedal Donegal alle isole Aranda Dublino fino al Connemara


La performance di Jon ci ha annegato di note e di colori, che brillavano più del vero. Ritmi pieni, sonorità avvolgenti, voce profonda e calda (ma non da blues). Come stare al banco fumoso di un pub a Killarney o a Dingle e non capirci niente, ma che bello!… Come ascoltare radio-Irlanda mentre il camper ansima felice tra le curve verdi e bagnate lungo le R572 e R565… Come assistere per caso a un allegro ventoso ruspante festival d’agosto, dalle parti di Ballinrobe…


Speciale Jon. Jon Hicks, l’unico che ha bevuto birra. Buon viaggio Jon!

 13.5. 2012       PGC  




15 Maggio 2012 alle 10:58 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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