MACERATA – Chi entra al Minimo Teatro sappia che entra nella struttura dell’essere. Chi è allievo del Minimo, o lo è stato, sa che il conforto dell’etichetta dichiarata sul manifesto “Scuola di Dizione Lettura e Recitazione” introduce a un viaggio conoscitivo che partendo dalla pratica del linguaggio recitativo porta nei luoghi più inaspettati e segreti dell’ingegneria dell’arte e della vita. Ci sono allievi che ritornano alla Scuola dopo decenni dalla loro ultima frequenza come se visitassero il luogo dove sono nati, o per portare la testimonianza che le indicazioni che hanno praticato da allievi sono rimaste nel loro essere e divenute lettura e guida della loro esistenza, o si ritorna per vivere di persona il dove e il come il viaggio sia arrivato sapendo che al Minimo Teatro non ci sono repliche. Questo è distante, molto, dalle cose che normalmente vengono spacciate per teatro: piacevoli o pietosi spettacoli mascherati da vita.

C’è tempo ancora una settimana per iscriversi al 30° anno di corso della Scuola diretta da Maurizio Boldrini, poi si parte: otto mesi d’altura per ossigenare l’esistenza, per concedersi il lusso della differenza.