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Come il Vento, arriva nelle Marche un’altra importante pellicola

di | in: Cultura e Spettacoli

Film Marche Commission

MARCHE CINEMA MULTIMEDIA, IMPEGNO DI FINE ANNO PER UN FILM ISPIRATO ALLA VITA DI UNA DONNA CHE HA FATTO DELL’IMPEGNO PER LA GIUSTIZIA UNA RAGIONE DI VITA E DI MORTE


COME IL VENTO”, ARRIVA NELLE MARCHE UN’ALTRA IMPORTANTE PELLICOLA


Le riprese marchigiane con protagonisti Valeria Golino e Filippo Timi inizieranno dal Carcere di Montacuto


ANCONA, 2012-12-14 – Un luogo significativo da cui cominciare le riprese marchigiane di un film di impegno civile e di amore assieme, la Casa circondariale di Montacuto di Ancona che ospiterà da domenica 16 dicembre per alcuni giorni la troupe del film “Come il Vento” con protagonisti Valeria Golino e Filippo Timi per la regia di Marco Simon Puccioni.

La pellicola, prodotta da Rai Cinema, INTELFILM SRL, Red Carpet srl, Revolver srl, Les Films du Present e sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, è promossa e sostenuta anche da Marche Cinema Multimedia –Marche Film Commission e vanta per la prima volta il coinvolgimento e la costruttiva collaborazione di sei cooperative sociali che operano su tutto il territorio marchigiano a sottolineare l’impegno per la diffusione dei temi in materia di diritti e giustizia sociale.” Hanno contribuito infatti alla realizzazione del film Ama Aquilone Cooperativa sociale- (AP)- Associazione La Speranza (FM)-Cooss Marche cooperativa sociale (AN)-I. R. S. L’Aurora cooperativa sociale (AN)-Labirinto cooperativa sociale (PU)-L’imprevisto cooperativa sociale(PU).

Fondamentale naturalmente la collaborazione e la disponibilità già accordata dalla Direzione dell’istituto penitenziario anconetano che diventa il terzo protagonista della pellicola e vede nel cast anche Francesco Scianna e Chiara Caselli. E non sarà un caso forse che alla direzione del Carcere di Montacuto ci sia una donna se la vicenda del film è ispirata alla vita e al lavoro di Armida Miserere, una delle prime donne direttrici di carcere: una donna dura e discussa che incuteva timore ma anche rispetto e che godeva dell’ amicizia di magistrati come Giancarlo Caselli e Alfonso Sabella.

Le Marche dunque ancora scenario di un film importante in questo finale di anno 2012 che ha segnato un forte e costante impegno della Fondazione Marche Cinema Multimedia – Marche Film Commission per attrarre nel nostro territorio produzioni di qualità e promuovere l’utilizzo di giovani tecnici e operatori locali. Infatti la produzione del film impiegherà assistenti scenografi, assistenti elettricisti , assistenti macchinisti ,runner, comparse e ragazzi delle cooperative sociali.

Il film, con il sottotitolo “ La vera storia di Armida Miserere” si ispira infatti alla vicenda di questa donna “condannata dalla perdita del suo amato a vivere una vita al limite, in cerca, fino alla fine, di giustizia e amore nel sistema penitenziario”. E come sottolinea lo stesso regista e sceneggiatore insieme a Heidrunn Schleef si tratta di Amore e Morte, l’eterno binomio che si identifica in questa opera cinematografica con “una donna che lavora con il lato oscuro della società e lotta con se stessa per restare umana.”

Le riprese marchigiane del film fino al 20 dicembre non resteranno solo “tra le sbarre” ma sono state scelte dal regista altre location in Provincia di Pesaro-Urbino per “ un’indagine – come ha spiegato – su una vita di una donna comune, forte e fragile, immersa totalmente nella lotta per una giustizia giusta. “ Armida Miserere è stata direttrice per vent’anni di molti carceri italiani durante il difficile periodo della mafia, del terrorismo e della P2, compreso quello di Ascoli Piceno fino a Sulmona dove Il 19 aprile 2003 si è uccisa con un colpo di pistola alla testa nella sua abitazione annessa al carcere. Accanto a lei c’era solo il suo cane e sul letto la foto del suo compagno Umberto Mormile: educatore del carcere di Opera, assassinato nel 1990 a Milano. Armida ha lasciato anche una lettera in cui ha accusato gli assassini del compagno. L’ omicidio di Umberto Mormile ha segnato profondamente Armida, che per molti anni non ha avuto giustizia, pur avendo fin dall’ inizio comunicato agli inquirenti i suoi sospetti, poi rivelatisi veritieri.




14 Dicembre 2012 alle 17:53 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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