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Martha Wainwright “Come Home To Mama”

di | in: Primo Piano, Recensioni

Martha Wainwright “Come Home To Mama” (2012)


Etichetta: V2
Brani: I Am Sorry / Can You Believe It? / Radio Star / Proserpina / Leave Behind / Four Black Sheep / Some People / I Wanna Make An Arrest / All Your Clothes / Everything Wrong
Produttore: Yuka Honda


Non si può parlare del nuovo disco di Martha Wainwright senza entrare nel cuore di Proserpina, l’ultima canzone scritta dalla mamma della cantante (Kate McGarrigle) prima di morire nel 2010, qui proposta in una versione di quasi insostenibile intensità. La storia della dea Cecere che piange sua figlia Proserpina rapita dal dio degli inferi Plutone è intessuta su un impianto pianistico classicheggiante che ne enfatizza l’eredità mitologica, con gli archi che sottolineano la drammaticità dell’interpretazione di Martha. Registrata negli studi newyorkesi di Sean Lennon, è un’elegia funebre da brividi nonché una meraviglia che vale da sola l’acquisto. Negli altri brani Martha è brava ad allentare la tensione pur mantenendo intatte la cura degli arrangiamenti e l’eleganza della scrittura: lo fa giocando con il pop (per esempio in Can You Believe It, che si avvicina alle cose fatte dal fratello Rufus con la produzione di Mark Ronson), abbandonandosi ad afflati soul (Some People) o affidandosi all’indolenza di una ballata folk-rock che sigilla il cerchio emozionale del disco (la conclusiva Everything Wrong). A darle una mano a mantenere questo precario ma necessario equilibrio di toni ci sono ospiti illustri come la produttrice Yuka Honda (Cibo Matto), il marito di lei Nels Cline (Wilco), Jim White (Dirty Three) e il già citato Sean Lennon.




12 Marzo 2013 alle 19:45 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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