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turismo en plen air

2013-09-27

Rapporto nazionale sul turismo en plen air 2013: i camperisti scelgono le Marche

Successo della Regione alle Fiere dedicate al turismo sostenibile

Le Marche vantano la maggiore capacità di attirare camperisti e turisti che amano le vacanze all’aria aperta. Il loro punto di forza sono l’attrattività e la presenza di strutture ricettive di qualità per questa tipologia di turismo. Lo certifica il Rapporto nazionale sul turismo en plen air 2013, realizzato da Apc (Associazione produttori caravan e camper). È stato redatto sulla base dei risultati del primo Osservatorio sul turismo in camper e all’aria aperta, realizzato in collaborazione con il Ciset (Centro internazionale di studi sull’economia turistica dell’Università Ca’ Frascari di Venezia) per monitorare l’attenzione dei territori nei confronti del comparto. Dallo studio emerge che le regioni con la più elevata capacità di attrarre camperisti e turisti en plen air sono le Marche, la Sardegna e il Veneto. Le Marche primeggiano anche per la ricettività. Inoltre, ottengono i risultati migliori in base a tutti gli indicatori dell’indagine Ciset: è il territorio che ha investito e creduto di più nel settore. Il rapporto è stato presentato nel corso del Salone del camper di Parma che si è concluso nei giorni scorsi. La Regione Marche era presente con uno stand, risultato tra i più visitati e apprezzati: sono andate letteralmente a ruba le 2.200 copie delle brochure plein air (con la cartina aggiornata delle aree di sosta) e le 5mila dedicate all’immagine turistica marchigiana (borghi, mare, parchi, arte, cultura). Analogo successo si è registrato alla “Expobici” di Padova, dove la Regione insieme ad enti e operatori, tra cui l’Associazione Riviera del Conero, ha promosso gli itinerari cicloturistici attraverso i quali scoprire nuovi paesaggi e soggiorni a contatto con la natura: un’offerta particolarmente apprezzata dai mercati del Nord Europa e che si presta a destagionalizzare l’offerta turistica.  Altri appuntamenti dedicati al turismo, che vedranno la partecipazione della Regione, saranno le Fiere No Frills di Bergamo (27 e 28 settembre) e Travel Trade Italia di Rimini (dal 17 al 19 ottobre). All’appuntamento di Bergamo, la Regione Marche partecipa per la prima volta, con uno stand istituzionale che ospita 16 operatori di incoming. Tra i più significativi eventi “business to business”, costituisce l’occasione per entrare in contatto con la domanda internazionale dei servizi turistici. Nel 2012, 11.400 operatori hanno aderito alla dodicesima edizione. La Fiera di Rimini, invece, è la principale piazza di contrattazione tra l’offerta italiana e la domanda internazionale, rappresentate da oltre mille espositori italiani e oltre 600 operatori provenienti da 60 nazioni. La partecipazione della Regione sarà più consistente rispetto all’edizione precedente.

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Scade il termine per la domanda di contributi alle imprese per l’adeguamento o la sostituzione di veicoli stradali  da trasporto merci

 

Lunedì 30 settembre scadrà il termine per inviare alla Regione le richieste di contributi alle imprese per l’adeguamento o la sostituzione di veicoli stradali diesel obsoleti da trasporto merci, per una disponibilità complessiva di  € 1.097.850,00. Il bando e i moduli per la domanda sono scaricabili dal sito http://www.ambiente.marche.it/Ambiente/Aria.aspx. Le imprese beneficiarie – icorda l’assessore all’Ambiente, Maura Malaspina -sono le micro, le piccole e le medie imprese che esercitano qualsiasi attività e che sono residenti nelle Marche, con una quota riservata a quelle residenti nella zona a rischio per la qualità dell’aria e alle imprese micro e piccole. I veicoli da sostituire o da adeguare sono quelli di categoria N diesel obsoleti come specificato nel Bando. Il contributo va da € 1.200,00 a € 2.700,00 per l’installazione di filtri antiparticolato e da € 5.000,00 a € 12.000,00 per l’acquisizione in proprietà o in leasing o in locazione lunga di veicoli nuovi. I contributi saranno assegnati, con le procedure stabilite nel bando, secondo l’ordine cronologico di invio degli appositi moduli di domanda mediante posta elettronica certificata.

 

I SOTTOPRODOTTI AGROFORESTALI E INDUSTRIALI A BASE RINNOVABILE 

– L’INTERVENTO DELL’ASSESSORE MALASPINA AL CONVEGNO  DELL’UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE

“Per la regione Marche, a livello nazionale, è stata fissata al 15,4 per cento la quota minima di consumo di energia da fonti rinnovabili al 2020. Tradotto in parole povere, per la nostra regione significa, indicativamente: un incremento del 124 per cento del consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili e un incremento di oltre il mille per cento del consumo di energia termica da fonti rinnovabili. Negli otto anni di attuazione del Pear, in parte grazie all’aiuto degli incentivi statali specifici, ma per lo più grazie alle innovative politiche regionali, come il Protocollo Itaca, i finanziamenti concessi con il Por competitività (2007-2013) per la riconversione energetica o le azioni del Programma di Sviluppo rurale, alcuni risultati sono stati concreti ed evidenti. Occorre ora uno sforzo aggiuntivo che stiamo definendo nell’ambito dell’adeguamento del Piano energetico ambientale regionale, per il quale al momento è stata avviata la procedura di Vas, attraverso la pubblicazione del relativo rapporto preliminare. Dalle prime analisi tecniche emerge con chiarezza che le priorità degli interventi energetici debba essere costruita su due elementi fondamentali: la riduzione dei consumi energetici e l’incremento della quota di energia termica consumata da fonti rinnovabili”. Lo ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Maura Malaspina, nel suo intervento al workshop “I sottoprodotti agroforestali e industriali a base rinnovabile”, promosso dall’Università Politecnica delle Marche. “In agricoltura – ha evidenziato l’assessore – il settore delle energie rinnovabili suscita posizioni opposte: da una parte, le agroenergie hanno portato un grande interesse nel mondo agricolo, con fortissime aspettative, tutte positive, per i benefici sia economici che ambientali. Dall’altro, sono emerse preoccupazioni per gli impatti che la deriva energetica dell’agricoltura può generare sulla disponibilità alimentare, sugli usi del suolo e sull’economia dei territori rurali. L’agricoltura assume, tuttavia, un ruolo fondamentale nel raggiungere gli obiettivi posti a livello nazionale e le agroenergie suscitano un grande interesse, anche perché, insieme alle altre fonti rinnovabili, possono contribuire in maniera significativa a contrastare i cambiamenti climatici. Le filiere-agro energetiche si prestano a essere diffuse sul territorio; per questo le strategie politiche da adottare, affinché il sistema agricolo abbia un posto importante nella produzione di energia da fonti rinnovabili, dovranno essere l’incentivazione all’utilizzo di biomasse residuali e della produzione di energia diffusa sul territorio, il sostegno per la realizzazione di filiere locali con il coinvolgimento di agricoltori, imprenditori agroindustriali e industriali, enti locali, scuole, il sostegno del ruolo dell’agricoltore come produttore di energia rinnovabile piuttosto che come produttore di materia. L’Università Politecnica delle Marche ha già partecipato al partenariato dello sviluppo rurale, dando un suo interessante e puntuale contributo che verrà tenuto in giusta considerazione all’atto della stesura dei documenti di programmazione”.




27 Settembre 2013 alle 15:47 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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