Il treno va, la freccia va
di Redazione | in: Cactus, Cronaca e Attualità, Oblò: Spunti, Appunti e Contrappunti Stazione ferroviaria di San Benedetto del Tronto, venerdì 27 settembre 2013, ore 8,41. E’ in arrivo sul secondo binario treno Frecciabianca 9810 per Ancona-Bologna-Milano. E’ prevista “fermata”, ma l’altoparlante tace (?). Neanche dice (pure in maccheronico inglese-pugliese) non oltrepassare la riga gialla, non attraversare i binari, servirsi del sottopassaggio, non lasciare i bagagli incustoditi sennò la Polizia…, è vietato lanciare oggetti dai finestrini (ma se è 15 anni che li hanno sigillati!), bla bla bla. Una cinquantina di viaggiatori comunque si preparano: impugnate anzitempo le valigie, via ai saluti, baci, abbracci, grugniti, beh telefonami… All’improvviso, il treno all’orizzonte!
Ma quale fermata! Superbo, il treno sfreccia con sibilo feroce a più di cento all’ora, per presto “scomparire sulle sue ruote rotonde, dietro alle nuvole bionde…”
Dopo il si-salvi-chi-può, però non è morto nessuno: si passa direttamente alle bestemmie, in questa ruggine densa… Senza poesia, ovvio.
IL TRENO VA LA FRECCIA VA
Il treno va La Freccia va
scomparirà non ferma qua
sulle sue ruote rotonde nella stazione del Tronto
dietro alle nuvole bionde… di queste Marche da morto… ormai…
… …
(Paolo Conte – 900, 1992) (PGC, 2013)
28. 9. 2013 PGC