Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 21:07 di Dom 28 Apr 2024

Lello Arena con “L’Avaro” inaugura la nuova stagione teatrale della Fondazione Pergolesi Spontini

di | in: Cultura e Spettacoli

Amat

ANCONA – Sabato 2 novembre si apre il sipario al Teatro Spontini di Maiolati sulla nuova stagione teatrale della Fondazione Pergolesi Spontini realizzata con l’AMAT e gli Assessorati alla Cultura dei Comuni di Jesi, Maiolati Spontini e Montecarotto e con il contributo di Banca Popolare di Ancona e Sogenus. Ad inaugurare il ricco cartellone che si compone di diciassette appuntamenti fino ad aprile è L’Avaro, uno dei più importanti spettacoli di Molière che svela il dramma dell’avarizia, affidato all’interpretazione di una attore amatissimo dal pubblico, Lello Arena diretto dalla sapiente regia di Claudio Di Palma.

“Quando ci si appresta a preparare l’ennesimo allestimento di una commedia classica – si legge nelle note allo spettacolo – e? sempre lecito porsi una domanda: quale perdurante valore consente ad alcune scritture teatrali di attraversare i tempi incontrando e provocando in modo continuo e sempre nuovo l’interesse di pubblico e artisti? Nel caso specifico de L’Avaro di Molière ci si chiede anche cosa permetta all’aridita? spirituale e materiale di Arpagone di essere ancora oggi tanto leggibile e fruibile; cosa le abbia consentito di attraversare con imperturbabile credibilita? quelle trasformazioni radicali che in circa tre secoli hanno caratterizzato la vita pubblica e privata degli uomini. È certo che l’artificio drammaturgico molieriano sia informato di caratteri espressivi dalla efficacia oggettiva e che questo rappresenti un motivo fondante e sufficiente che giustifica le riproposizioni. Esiste, pero?, un altro valore altrettanto incontrovertibile che fa da contrappunto alla meticolosa tecnica di punteggiatura teatrale di Molière. È quello evidenziato e rappresentato da un mondo intimamente corrotto di straordinaria e persistente contemporaneita? che si articola intorno al vizio capitale dell’avarizia. Un mondo che Molière anima di complottismi, di ipocrisie, di opportunismi, di raggiri, di arrivismi, e che abita di spreconi, faccendieri, mediatrici, sensali di fronte ai quali l’avaro Arpagone si erge quasi come figura consapevole e sinceramente reo-confessa, pervasa, infondo, da una profonda onesta? intellettuale. Lui e? naturalmente complementare a tutti gli altri, il suo vizio lo conduce a una solitudine apparentemente compiaciuta e strafottente, ma che lo costringe a perdere poi quasi piu? di quanto abbia cercato di trattenere. È incapace di donare il suo tempo e se stesso, valuterebbe il dono come una perdita e la perdita e? spreco e lui e? un economo conservatore, non puo? sprecare. È un posseduto dal denaro, accumula ma non usa, diffida, sospetta, accusa, impone, capitola e subdolamente si riabilita, la sua insana fragilita? lo destina al drammatico succedersi di buffo e tragico. Una ritmica recitativa incalzante, mira all’esasperazione del vertiginoso virtuosismo teatrale del testo, la ricerca di una riproducibilita? di passioni vere, ancorché viziate, tende a conferire caratteri di ulteriore credibilita? agli stilemi dialogici dell’epoca, la individuazione di uno spazio irreale dove abbia ragione e luogo la storia ne segnala la atemporalita?. I personaggi sembrano addirittura attraversare le epoche (come se la tela si aprisse nel ‘600 e calasse sul 2000) in una successione di stili che si snoda nell’immutabilita? della trama originaria. Intorno un perimetro, quasi museale, di teche che custodiscono una nutrita e cangiante collezione di sedie. Sedie di epoche diverse in cui e? possibile leggere il segno del potere, ma anche quello dell’assestamento e, conseguentemente, dell’indolenza e della devitalizzazione. Simbolo e segno, insomma, di quella depressione dissimulata di Arpagone che gioca, combatte e si dimena con indomito furore e spaesata dabbenaggine contro le maschere della borghesia e contro i fantasmi della propria psiche.”

 

Completano il cast dello spettacolo gli attori Fabrizio Vona, Francesco Di Trio, Valeria Contadino, Giovanna Mangiù, Gisella Szaniszlò. Per informazioni: Biglietteria del Teatro G.B. Pergolesi 0731 206888. Inizio spettacolo ore 21.




29 Ottobre 2013 alle 17:56 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

Ricerca personalizzata