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dalla Regione Marche

di | in: Cronaca e Attualità, dalla Regione Marche

un momento dell’incontro

17 gen 2014

SCENARI DI COOPERAZIONE INNOVATIVA: INCONTRO CON I PRESIDENTI DI MARCHE E UMBRIA, SPACCA E MARINI, ORGANIZZATO DAL CLUB AMBROSETTI.

Gestire il cambiamento veloce, in uno scenario che allarga sempre di più i propri orizzonti e richiede una architettura organizzativa anche istituzionale differente, che faccia leva sulla dematerializzazione e la sburocratizzazione dei processi. E’ il compito cui sono chiamate le Regioni in questa complessa fase attraversata dal nostro Paese. Di questo ha parlato il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, nel suo intervento all’incontro con i presidenti di Marche e Umbria organizzato a Fabriano dal Club Ambrosetti “Nuovi modelli di sviluppo regionale: scenari di cooperazione innovativa”. Per la prima volta nella sua storia, il Club ha riunito due governatori regionali per avviare un ampio ragionamento congiunto sul futuro delle aree distrettuali. Quella di stamattina, alla presenza di imprenditori delle due regioni, è stata l’occasione per discutere dei possibili scenari di intervento sinergico e condivisione di iniziative strategiche. “Globalizzazione, velocità del cambiamento, dematerializzazione dei processi, decentramento amministrativo: sono i quattro ‘cavalieri dell’apocalisse’ che le Regioni si trovano ad affrontare – ha detto Spacca – Entro questi quattro punti cardinali la Regione Marche disegna la propria strategia di governo, con azioni che incidono in maniera trasversale su ciascuno di essi. Una delle principali, che condividiamo anche con l’Umbria, è la Macroregione adriatico ionica. Una strategia di allargamento degli orizzonti geografici che abbiamo perseguito a lungo e con tenacia. Per noi la Macroregione rappresenta l’occasione per realizzare progetti più grandi, in grado di raggiungere la massa critica necessaria per essere più incisivi”. Tra gli esempi citati da Spacca, la sanità, con la possibilità di mettere a fattore comune delle regioni dell’area adriatico ionica eccellenze come la Cardiochirurgia pediatrica degli Ospedali Riuniti di Ancona. Sempre in campo sanitario, si sta lavorando all’idea di un laboratorio di medicina molecolare che avrà maggiore efficacia se potrà divenire un progetto interregionale ed europeo. Altro tema, le infrastrutture: avere la possibilità di collocare gli assi viari nell’ambito di un più ampio corridoio adriatico, ne agevolerà la realizzazione. Quanto alle strategie di politica industriale, tema particolarmente sentito dagli imprenditori presenti al tavolo, la Regione Marche ha interpretato la velocità del cambiamento che sta interessando il settore, attraverso la forte spinta sull’internazionalizzazione, sull’aggregazione, sull’innovazione. Spacca ha ricordato, per il primo fattore, che la strategia regionale di internazionalizzazione non si basa più soltanto sulla promozione, ma anche sulle piattaforme logistiche. “E’ quanto stiamo facendo in Cina, con i nostri punti di assistenza alle imprese in Hunan, Shandong e Dalian, e in Ghana”, ha detto. Altro tema “sensibile”, il credito. Anche in questo caso, impegno forte della Regione Marche per favorire la liquidità, attraverso i Fondi di garanzia regionali, e per agevolare, grazie anche alla prossima programmazione delle risorse europee, strumenti finanziari innovativi. Tra i temi su cui Spacca e Marini sono stati sollecitati dagli imprenditori presenti, quello della sburocratizzazione (“Le Marche hanno già fatto molto, ma moltissimo deve ancora fare lo Stato”, ha detto), la tassazione (“Bisogna chiamare ognuno alle proprie responsabilità e alle proprie competenze: nelle Marche dal 2004 la pressione fiscale non solo non è aumentata ma è addirittura diminuita, con il taglio delle aliquote regionali Irap per alcune categorie di imprese, e Irpef, con circa il 50% dei marchigiani che non pagano un euro di addizionale”), l’integrazione tra Marche e Umbria (“Auspicabile perché consente di avere massa critica sufficiente per dare risposte migliori ai bisogni delle comunità e delle imprese”). Spacca ha definito particolarmente utile il confronto di questa mattina. “Le valutazioni emerse – ha concluso – sono uno stimolo per interpretare le nostre azioni di governo. Accanto alla forte decrescita del Pil nazionale, il vero problema che ci troviamo ad affrontare è la caduta di capitale umano, l’impoverimento del patrimonio di conoscenze nel Paese. Il tema cruciale, quindi è come ricostruire questo patrimonio. C’è bisogno di condividere progetti, mettere insieme le risorse. Tutti insieme dobbiamo fare uno sforzo comune per invertire la tendenza alla decadenza e risalire la china”.


VICENDA EX ANTONIO MERLONI: INCONTRO TRA I PRESIDENTI DI MARCHE E UMBRIA E L’IMPRENDITORE PORCARELLI.

Una iniziativa urgente di carattere legislativo che dia un’interpretazione autentica alle norme della legge Marzano, per affrontare e risolvere la vicenda della Antonio Merloni in amministrazione straordinaria. E’ quanto chiedono i presidenti delle Regioni Marche ed Umbria, Gian Mario Spacca e Catiuscia Marini, in una lettera inviata al presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, al ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato e ai parlamentari eletti nelle due regioni. L’iniziativa è stata assunta nel corso di un incontro che si è svolto questa mattina presso il Comune di Fabriano tra i due presidenti, accompagnati dagli assessori regionali all’Industria Sara Giannini (Marche) e Vincenzo Riommi (Umbria) con l’imprenditore Giovanni Porcarelli titolare della J&P Industries spa, alla presenza del sindaco Giancarlo Sagramola. L’incontro è stato organizzato per fare il punto sulla grave situazione che si è venuta a creare dopo l’annullamento della cessione della ex Antonio Merloni all’imprenditore Porcarelli. I due presidenti hanno ribadito la fortissima preoccupazione per le ricadute economiche e sociali sul territorio derivanti da tale provvedimento. Hanno quindi ricordato la decisa azione di moral suasion già svolta sul Governo affinché la vicenda sia adeguatamente affrontata, sottolineando l’esclusiva competenza nazionale in materia. Nelle lettere al presidente Letta, al ministro Zanonato e ai parlamentari, Spacca e Marini sottopongono l’urgente necessità di affrontare e risolvere la vicenda della Antonio Merloni spa in amministrazione straordinaria relativamente all’intervenuta cessione dei complessi aziendali, alla luce della decisione del Tribunale di Ancona dello scorso 20 settembre. “E’ forte – scrivono i due presidenti – la preoccupazione per il rischio connesso agli evidenti riflessi sulla continuità dell’attività produttiva emersa dalla definizione della procedura commissariale della A. Merloni. Tale procedura prevede la rioccupazione di 700 lavoratori garantiti dalla J&P Industries spa e la situazione attuale sta causando il blocco di progetti di sviluppo industriale nei quali si prevedono ulteriori posti di lavoro quantificabili in oltre 200 unità. E’ evidente inoltre l’impatto negativo che tale vicenda riversa sulle imprese e sui lavoratori dell’indotto. In questo senso si ritiene urgentissima l’adozione di un atto normativo che abbia efficacia immediata con l’obiettivo di mettere in sicurezza l’iniziativa industriale derivante dalla procedura della Antonio Merloni spa”. A questo scopo Spacca e Marini hanno anche richiesto un incontro urgente al presidente Letta, al ministro Zanonato e ai parlamentari per approfondire tale delicatissima situazione che, conclude la lettera, “rischia di penalizzare pesantemente i territori di Umbria e Marche già fortemente coinvolti dagli effetti della crisi economica ed occupazionale”.

 

TRATTAMENTO RIFIUTI URBANI DELL’ATO 2 DI ANCONA IN ALTRE SEDI. MALASPINA: “NON BLOCCA L’ATTIVITÀ DELLE DISCARICHE PROVINCIALI”.

“La Regione non blocca le discariche provinciali. Al contrario, con l’ordinanza emanata, la Regione garantisce la prosecuzione delle attività di conferimento dei rifiuti dove vengono prodotti. Assicura la completa operatività e legittimità delle due discariche di riferimento dell’Ato (Ambito territoriale ottimale) 2 di Ancona: Maiolati Spontini e Corinaldo, superando i vincoli posti dalla normativa nazionale, per il mancato rispetto delle disposizioni comunitarie. Il provvedimento è stato preliminarmente illustrato e condiviso con l’Anci, la Provincia di Ancona e gli enti locali coinvolti nel corso di una riunione tecnica che si è tenuta, in Regione, martedì scorso. La condivisione è dovuta proprio alla necessità di non paralizzare lo smaltimento dell’indifferenziato nell’Ato di Ancona, individuando una soluzione alternativa nel provvisorio pretrattamento presso gli impianti pubblici del Maceratese, del Fermano e dell’Ascolano”. Lo chiarisce l’assessore regionale alla Gestione dei Rifiuti, Maura Malaspina, che interviene sulla questione a seguito di notizie stampa “che danno una lettura diversa del provvedimento emanato”. L’assessore ripercorre tutto la vicenda che ha portato alla firma del decreto di ieri. Nel giugno del 2009, il ministero dell’Ambiente, con una Circolare, forniva chiarimenti operativi sull’ammissibilità dei rifiuti in discarica ai fini della corretta applicazione del decreto legislativo 13 gennaio 2003 n.36 e del decreto del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 3 agosto 2005, entrambi di diretta derivazione comunitaria. “In merito alla definizione di trattamento – evidenzia l’assessore Malaspina- la Circolare chiarisce che la tritovagliatura può essere considerata come forma di pretrattamento del rifiuto indifferenziato ai fini dell’assolvimento dell’obbligo del decreto legislativo 36/2003, precisando che dette indicazioni hanno natura transitoria, senza stabilire il termine finale di applicazione di tale regime. A fronte di ciò, la Giunta regionale, nel giugno 2009, per venire incontro alle Province carenti di impiantistica di trattamento, ha chiesto e ottenuto, da parte del ministero dell’Ambiente, una ulteriore proroga all’obbligo di trattamento anche sulla base dei Piani di rientro garantiti dalle Province. Nella stessa deliberazione la Regione Marche comunque ha dovuto fissare, affinché fosse concessa l’ulteriore proroga, perentoriamente, al 31.12.2013 il termine ultimo della fase temporanea del pretrattamento e per il completamento dell’impiantistica, in linea con i Piani provinciali di rientro. La Regione, inoltre, ha stanziato risorse regionali e provenienti dal FAS 2007/2013 a favore dell’Amministrazione in obbligo di adeguamento della propria impiantistica. Poiché alla data del 31.12.2013 non sono stati realizzati gli impianti di trattamento previsti dai Piani di rientro, si è riproposta l’impossibilità di continuare ad abbancare il rifiuto non trattato nelle discariche, configurandosi, pertanto, una paralisi del sistema di conferimento dell’Ato 2 di Ancona. La Regione Marche, al fine di scongiurare la chiusura degli impianti di smaltimento dell’Ato 2, che sono obbligati dalle norme nazionali e comunitarie di settore a ricevere esclusivamente rifiuti trattati preliminarmente, in data 16.01.2014, informata con nota della Provincia di Ancona della criticità, ha emanato il decreto per il trattamento preliminare dei rifiuti urbani indifferenziati della Ato 2 di Ancona presso gli impianti pubblici, con capacità di trattamento utile, siti nelle province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. Questo per garantire il conferimento nelle due discariche a servizio dell’Ato 2 di Ancona, scongiurandone il blocco e ricevendo il ringraziamento sia da parte del presidente dell’Anci Marche, Maurizio Mangialardi, sia del commissario straordinario della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande”.

 

Dichiarazione dello stato di emergenza per l’alluvione di fine novembre-primi di dicembre, ulteriori risorse per la somma urgenza. Disponibili complessivamente 20 milioni

 

“Un’ottima notizia che fa seguito a quella di appena una settimana fa, quando il Consiglio dei Ministri aveva riconosciuto lo stato di emergenza per l’alluvione delle Marche del 10 e 11 novembre. Grazie alla dichiarazione anche per gli eventi di fine novembre e dei primi di dicembre, sarà possibile gestire la fase emergenziale per l’intero periodo e, soprattutto, per la totalità del territorio regionale. Un ringraziamento al Governo per la velocità con cui ha fatto seguito alla richiesta della Regione”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, commenta la notizia della dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri per le eccezionali avversità atmosferiche dei giorni dal 25 al 27 novembre e il 2 dicembre. Grazie al provvedimento assunto oggi vengono messi a disposizione delle Marche, accanto ai 15 già stanziati per la prima tranche dell’emergenza, ulteriori 5 milioni di euro destinati prevalentemente agli interventi di somma urgenza necessari per ripristinare le principali infrastrutture danneggiate e per rimborsare a Comuni e Province le risorse spese per tali interventi. “Ora – dice Spacca – è completa la copertura dell’emergenza per tutto il territorio regionale, dal momento che alcune aree, in particolare del sud, non avevano subito danni dalla prima ondata di maltempo, ma erano state pesantemente colpite dalla seconda, quella di dicembre”.

I 20 milioni per questa calamità si sommano a quelli già erogati nelle ultime settimane dello scorso anno: 20 milioni per l’alluvione del 2011 e la neve del 2012 e 10 milioni per l’alluvione 2012. Il Governo regionale si era attivato nell’immediatezza degli eventi per espletare tutte le azioni necessarie all’ottenimento dello stato di emergenza.

Per l’operatività delle due dichiarazioni, nei prossimi giorni sarà emanata una specifica ordinanza da parte del Capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale, Franco Gabrielli, con cui verrà nominato il commissario e saranno disciplinati gli interventi ammissibili.




17 Gennaio 2014 alle 16:32 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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