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di | in: Cronaca e Attualità, dalla Regione Marche

Maura Malaspina

24 feb 2014

AGRINIDO DI QUALITA’ – PROSEGUE LA SPERIMENTAZIONE DI UN MODELLO DI SUCCESSO

 

Prosegue la sperimentazione degli agrinido. Lo ha deciso la giunta regionale approvando una specifica delibera, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Maura Malaspina.

“L’agrinido di qualità – spiega Malaspina – è un servizio educativo promosso dalla Regione Marche e rivolto a bambini da uno a tre anni, svolto dall’imprenditore agricolo in connessione con la propria attività e nel rispetto della normativa sulla gestione dei servizi per l’infanzia. Un’esperienza nata nel 2012 che ha riscosso notevole interesse sia a livello nazionale che tra gli imprenditori agricoli, specie giovani, che hanno ricevuto attività formative dedicate da parte dell’Assam. Un’innovazione rurale sociale fatta oggetto di approfondimenti accademici, con tesi di laurea in varie università, compresa la Sapienza di Roma, anche per i profili educativi che presuppone. Il progetto Agrinido di qualità è un elemento preminente della politica agricola della Regione, anche perché concretizza altri valori importanti della nostra strategia, quelli della multifunzionalità e diversificazione dell’azienda agricola. Tutti ingredienti che hanno portato ad un particolare interesse a livello nazionale con  apprezzamenti da parte del Ministero per le Politiche agricole e per lo Sviluppo economico, per le strade che apre nel rinnovamento del modello di welfare. Andiamo avanti quindi – continua l’assessore -, sostenendo il terzo anno scolastico degli agrinido che terminano quest’anno il biennio sperimentale originariamente previsto. Il tutto in attesa del nuovo bando, in scadenza il 31 marzo prossimo e dell’inserimento del progetto tra le attività finanziabili da parte del nuovo Programma di Sviluppo rurale 2014/2020”.

Il format Agrinido nasce dalla  partnership tra Regione Marche e il Comune di Chiaravalle, fondatore-promotore della Fondazione Chiaravalle-Montessori. Da questa collaborazione è nato un modello educativo innovativo e approfondito, proposto sia in versione tradizionale che in applicazione della pedagogia montessoriana. L’esperienza pilota partita nel gennaio 2012 ha rappresentato una delle prime iniziative in Italia.

Il sostegno agli agrinido prevede contributi a parziale copertura di costi per investimenti e costi di gestione. Tra gli  investimenti sono ammesse le spese per l’adeguamento degli spazi esterni, impianti, arredi e attrezzature strettamente collegate all’attività di nido.

 

L’ASSESSORE MALASPINA RISPONDE AL CONSIGLIERE MARANGONI

“Prima di ‘emettere sentenze’ è necessario saper leggere le carte”. Lo dice l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Maura Malaspina, al consigliere regionale Enzo Marangoni. “Il consigliere – dice Malaspina – dichiara trionfalmente che il Consiglio di Stato ha sancito che la Via postuma è inammissibile. Inammissibile è una affermazione simile che denota superficialità di analisi e demagogia spicciola. Punto primo: quella del Consiglio di Stato relativa all’impianto di Osimo è un’ordinanza e non una sentenza e non ha dunque valore definitivo. E’ un’ordinanza non generale, ma che ha rilevanza esclusivamente nell’ambito del procedimento in questione. Quanto sancito in essa, quindi, non ha valore erga omnes, ma solo per le parti in causa. Dichiarare, come fa entusiasticamente il consigliere Marangoni, che quanto scritto dal Consiglio di Stato sconfessa la Giunta regionale sulla Via postuma, è dunque assolutamente senza fondamento. Punto secondo: quella del Consiglio di Stato – si rinfresca la memoria al consigliere Marangoni – è un’ordinanza emessa sull’appello di un comitato contro la sentenza del Tar Marche che aveva respinto il ricorso presentato dallo stesso comitato contro l’autorizzazione regionale all’impianto di Osimo. Il Consiglio ha sospeso l’esecutività della sentenza e ha ritenuto sospesa anche l’autorizzazione all’impianto. Sospendere significa che l’atto esiste, ma non è efficace. La società si è difesa deducendo che nel frattempo aveva presentato istanza di Via. Il giudice ha evidenziato che essendo esecutivo il provvedimento oggetto dell’ordinanza, la Via deve essere effettuata preventivamente. Diversa è l’ipotesi di un’autorizzazione annullata e non solo sospesa, che comporta il riavvio del procedimento autorizzatorio con l’espletamento della Via non precedentemente ottenuta. Dunque – conclude Malaspina – la verità dei fatti è ben lungi dall’essere quella predicata in questi giorni a commento dell’ordinanza del Consiglio di Stato, che non ha nulla a che vedere con la proposta di legge della Giunta regionale, diretta proprio agli impianti la cui autorizzazione sia stata o venga annullata”.

 

 

Elettrodotto Fano –Teramo: diniego della Regione Marche.

La Giunta regionale ha detto “no” alla realizzazione dell’Elettrodotto Fano – Teramo. L’esecutivo ha oggi approvato la delibera che chiude “con esito negativo” il procedimento per la sua fattibilità. L’analisi dei documenti e degli atti acquisiti dalle Province hanno permesso di constatare l’impossibilità di portare a termine il progetto. È stata rilevata “l’inattualità del corridoio preferenziale, individuato tra il 2006 e i primi mesi del 2007, quindi sulla base di criteri e dati che non possono più ritenersi rappresentativi dell’odierna situazione regionale e che devono essere aggiornati in funzione delle esperienze maturate e delle disposizioni vincolistiche di tutela territoriale, ambientale e paesaggistica nel frattempo subentrate”. Inoltre le norme sulla Valutazione dell’impatto ambientale prevedono una durata massima dei provvedimenti valutativi di cinque anni, proprio in considerazione delle mutazioni continue del contesto di riferimento. “È stata conclusa nella maniera condivisa una complessa procedura di valutazione che ha riscontrato una forte contrarietà dei territori interessati dal passaggio dell’elettrodotto – afferma l’assessore all’Ambiente, Maura Malaspina – Un progetto che aveva una sua valenza nazionale ma che risulta non più coerente con lo sviluppo delle norme ambientali e con l’evoluzione tecnologica che spinge il Paese verso l’individuazione di nuove forme di approvvigionamento energetico, da affiancare a quelle tradizionali, nel pieno rispetto della salvaguardia della salute dei cittadini”. L’elettrodotto (in fase progettuale dal 2002) voleva soddisfare l’esigenza di dotare l’Italia dell’energia necessaria per sostenere il suo sviluppo. Rientra nei Piani del gestore della Rete di trasmissione nazionale, approvati con successivi decreti del ministero dello Sviluppo. Alla sottoscrizione del Protocollo d’intesa per la “Fano – Teramo” non hanno fatto seguito la stipula degli accordi di programma tra gli enti coinvolti e il gestore Terna, registrando invece una forte contrarietà dei Comuni interessati al passaggio dell’infrastruttura. L’Assemblea legislativa delle Marche (febbraio 2013) aveva impegnato la Giunta a riprendere il confronto con Terna per aggiornare i dati del fabbisogno energetico, sospendendo la procedura per individuare, con il territorio, un nuovo e condiviso tracciato. Nel corso della conferenza dei servizi conclusiva (a cui hanno partecipato rappresentanti delle Province di Pesaro e Urbino, Ancona, Fermo e Terna) è stata evidenziata la necessità di concludere il procedimento con esito negativo.

Comparto degli apparecchi domestici e professionali, protocollo Regione-Gruppo Haier per favorire progettazioni e produzioni marchigiane

 

Favorire lo sviluppo di progettazioni e produzioni ad alta tecnologia sul territorio regionale da parte delle aziende del settore, per sostenere i livelli occupazionali e produttivi in un comparto, quello degli apparecchi domestici e professionali, che sta attraversando un periodo di forte difficoltà. E’ l’obiettivo del Memorandum d’intesa tra Regione Marche e il Gruppo cinese Haier, leader mondiale nella produzione di elettrodomestici. Oggi la Giunta regionale ha dato il via libera alla sottoscrizione del protocollo che si pone in coerenza con le linee guida fissate nell’Accordo di partenariato tra la Provincia dello Shandong e la Regione Marche. Un accordo che ha sancito il rafforzamento degli scambi e della cooperazione dei settori economico, commerciale, formativo, culturale, turistico, urbanistico e della valorizzazione ambientale, nonché lo scambio di tecnologie innovative tra le rispettive industrie e centri di ricerca e innovazione, in modo da facilitare lo sviluppo di innovazioni di processo e prodotto.

L’interesse di Haier, in particolare, è a sviluppare progetti e produzioni innovative in collaborazione con le aziende marchigiane specializzate nel cluster dell’elettrodomestico in sinergia con il centro regionale di innovazione tecnologica Meccano.

“La Regione Marche – dice il presidente e assessore all’Internazionalizzazione, Gian Mario Spacca – ha avviato da tempo azioni di assistenza tecnica alle imprese nei mercati a maggiore crescita ma ‘difficili’ da penetrare in particolare da parte delle Pmi. Particolarmente attivi sono i Punti di assistenza tecnica della Regione avviati in Cina. Il Pat della provincia dello Shandong, nello specifico, ha sviluppato importanti rapporti con il Gruppo Haier. Visto l’altissimo livello di specializzazione e la decennale esperienza degli operatori marchigiani nei settori di interesse di Haier, si è ritenuto strategico avviare con il Gruppo una collaborazione stabile e duratura che possa portare al rafforzamento reciproco tramite una partnership che riguardi sia il profilo della ricerca, innovazione e sviluppo che quello della produzione”.

In questo senso il Servizio Internazionalizzazione della Regione Marche fungerà da tramite e collegamento in tutti i rapporti che si instaureranno tra l’Open Innovation Centre della Haier e le aziende e i centri di ricerca e sviluppo delle Marche. “Di particolare interesse – conclude Spacca – il fatto che il leader mondiale nel settore degli apparecchi domestici e professionali si impegna tramite questo Protocollo anche ad ospitare per lo svolgimento di stage, giovani neolaureati marchigiani nell’ambito del progetto di scambi in corso con la Provincia dello Shandong”.

 

 

Tavolo istituzionale Cooperlat di Ascoli Piceno, altra riunione la prossima settimana per definire una soluzione condivisa

Nuova convocazione, la settimana prossima, del Tavolo istituzionale sullo stabilimento Cooperlat di Ascoli Piceno, riunitosi nel pomeriggio presso la sede della Giunta regionale. Lo ha chiesto la Regione all’azienda e alle organizzazioni sindacali per procedere a una fase di riflessione e consentire la definizione di una possibile soluzione condivisa della vertenza che tuteli le strategie aziendali, la salvaguardia occupazionale e il futuro del territorio. La decisione, accolta dalle parti, è venuta la termine dell’incontro odierno, dove sono state analizzati i costi industriali che hanno consentito una valutazione della contabilità analitica per unità produttiva. Alla riunione hanno partecipato i vertici aziendali, le organizzazioni sindacali, il vicepresidente della Giunta regionale, Antonio Canzian, gli assessori regionali Marco Luchetti (Lavoro) e Maura Malaspina (Agricoltura), il sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli.

tavolo Cooperlat

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24 Febbraio 2014 alle 16:09 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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