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Asimprese al fianco dei pescatori sambenedettesi per rivedere il fermo biologico

di | in: Cronaca e Attualità

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 2014-03-22 – Il coordinamento della provincia ascolana di Asimprese si schiera al fianco dei pescatori sambenedettesi nella battaglia per la revisione del fermo biologico. Il presidente regionale dell’associazione sindacale Luca Cantalamessa, ha infatti partecipato, in Comune a San Benedetto del Tronto, ad una riunione convocata dall’assessore alle politiche del Mare Fabio Urbinati con tutti i vertici delle associazioni rappresentanti le varie componenti della marineria.

Il tavolo, fortemente voluto da Urbinati in seguito alle numerose battaglie e proposte avanzate dalla marineria proprio per rivedere la tipologia di attuazione del fermo, ha visto la partecipazione di Pietro e Nazzareno Ricci dell’associazione “Nati in Adriatico”, Giuseppe Pallesca della “Cooperativa Pescatori Progresso” e Umberto Cosignani dell’associazione “Pesca Futura” ed avrà il compito di dare vita ad un documento programmatico che il consiglio comunale di sabato prossimo sarà chiamato ad approvare.

Un documento che sottolinea come tutte le parti in causa del tessuto economico territoriale, chiedano a gran voce la modifica di un provvedimento che, fermando l’attività di pesca nel periodo di alta stagione turistica, danneggia non soltanto l’economia portuale, ma anche una larga fetta di economica territoriale.

Se approvato sarà impugnato da assessore e pescatori e portato a Roma, sia all’attenzione della nuova direzione della Pesca che dello stesso Governo. La richiesta è quella di regolamentare lo stop in una maniera diversa che consenta di poter salvaguardare realmente le specie ittiche (che com’è stato più volte dimostrato non si riproducono nel periodo in cui negli ultimi trent’anni è stato programmato il fermo) consentendo alle attività locali di poter lavorare senza fermarsi per tutti quei giorni.

“Abbiamo taciuto per anni – ha affermato Cantalamessa al termine della riunione – perché dagli anni Ottanta ad oggi ci hanno sempre detto che quel provvedimento serviva per salvaguardare l’Adriatico. Da qualche tempo a questa parte però la scienza ha provato che non è così. A questo punto gli operatori del turismo e dell’indotto che confluiscono in Asimprese, si schierano al fianco dei pescatori”.

La diramazione dei ristoratori dell’Asimprese, l’Arisap, lo scorso anno era già stata protagonista in diretta tv su Rai Uno, di una forte protesta proprio contro il fermo biologico nel corso di un collegamento dal porto di San Benedetto effettuato insieme ai marittimi.

“E’ paradossale – continua Cantalamessa – che nel periodo in cui c’è maggiore affluenza turistica e maggiore richiesta di pesce sulle tavole, ristoratori e albergatori vengano costretti a non poter promuovere il prodotto tipico territoriale e ad essere obbligati a rivolgersi altrove. Come si fa a parlare di valorizzazione e potenziamento del tessuto economico di fronte ad una situazione del genere?”.

Asimprese, parallelamente alle associazioni di pescatori e alle altre realtà interessate dai risvolti economici del provvedimento, lunedì protocollerà in Comune una lettera che andrà a far parte del documento che sabato il consiglio comunale sarà chiamato ad approvare.




22 Marzo 2014 alle 16:32 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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