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12_05_2014_Giunta a Senigallia

2014-05-12

 

LA GIUNTA REGIONALE A SENIGALLIA

– Spacca: “Priorità al decreto di emergenza per dare risposte a famiglie e imprese. Nel frattempo massima attenzione al turismo”

 

Dopo i drammatici eventi della scorsa settimana, la consueta giunta regionale del lunedì questa mattina si è svolta a Senigallia. E’ seguito un incontro con la giunta del Comune di Senigallia.

 

“Abbiamo voluto far svolgere la giunta regionale qui – ha detto il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca –  anche se non era programmata come itinerante, perché fosse chiara la vicinanza dell’intero governo regionale a questa comunità. Ognuno di noi si rende conto di quanto grande sia stata la paura e la sofferenza e quanto forte sia stata la capacità di reazione che questa gente ha saputo esprimere, nonostante le ferite inferte al territorio. Siamo ammirati ed orgogliosi di fronte a questa prova di determinazione e di enorme solidarietà tra le persone.  Ora è il momento di riportare Senigallia alla normalità. L’incontro di oggi è servito quindi a definire il metodo di lavoro, le priorità e le azioni utili. Il cuore dell’ “Operazione rinascita” – ha detto ancora Spacca –  sta nel decreto dello stato di emergenza che speriamo sia approvato con le risorse necessarie dal governo nazionale. E’ questo il terreno su cui dovremo lavorare insieme per dare risposte alle famiglie che hanno perso tutto ed in questo contesto sarà  fondamentale il lavoro di mediazione dei nostri parlamentari. Questo è il nostro principale obiettivo. Nel frattempo  ovviamente cercheremo di intervenire dove possibile con il nostro bilancio regionale. Se ci sono interventi particolari e urgenti che la città ritiene utili faremo del nostro meglio in base alle disponibilità. In particolare questa mattina abbiamo già messo a punto una serie di azioni legate al turismo, punto di forza della città di Senigallia. Lo scopo è comunicare all’esterno il ritorno alla normalità e l’avvio della stagione turistica in grande stile come ogni anno. Lo faremo utilizzando lo spot per le Marche con Neri Marcorè dove comparirà Senigallia, con campagne promozionali in Italia e all’estero ed altre iniziative sul web e portando a Senigallia il Forum Internazionale Italia – Emirati Arabi Uniti in concomitanza con la manifestazione Marche Endurance Lifestyle”.

 

Nel corso dell’incontro tutti gli assessori regionali, già operativi sull’emergenza, in base alle proprie competenze e possibilità, hanno dato la massima disponibilità ad intervenire dove necessario.

 

“Quello dello scorso 3 maggio –  che ha colpito Senigallia e il suo territorio – ha spiegato il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi – è stato un fenomeno alluvionale di eccezionale portata sviluppatosi con modalità assolutamente imprevedibili. Un evento calamitoso che ha causato la morte di tre persone creando un vuoto incolmabile. L’alluvione ha anche causato danni pesantissimi a una fascia estesa di popolazione. Un dato è particolarmente eloquente: sono state ben 2.670 le abitazioni completamente allagate con le relative famiglie che hanno perso tutto, mentre 56 tra alberghi e pensioni hanno subito danni ingentissimi. Siamo riusciti a portare avanti le operazioni di soccorso in maniera molto efficace, grazie alla mobilitazioni di Istituzioni e volontari e, lavorando sodo 24 ore su 24, siamo riusciti praticamente a completare i lavori di sistemazione e ripristino nelle zone travolte dal fiume. A questo punto alle Istituzioni sovraordinate chiediamo di sostenerci con misure concrete e tempestive, a cominciare dal governo nazionale dal quale ci attendiamo in tempi brevi l’adozione del decreto sullo stato d’emergenza ed il conseguente stanziamento di adeguate risorse economiche. Ringraziamo di cuore la Regione Marche attraverso il presidente Spacca per come ci è stata vicina in questi drammatici giorni. Alla Regione chiediamo in particolare di promuovere la ripresa, incentivando la promozione turistica di Senigallia, sostenendo la sistemazione delle infrastrutture maggiormente colpite e favorendo un alleggerimento dei percorsi burocratici”.

 

All’incontro era presenta anche il commissario straordinario della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande: “La prima cosa da sottolineare – ha commentato –  è che ci siamo trovati di fronte a un evento assolutamente eccezionale, che ha investito aree della città di solito non interessate da esondazioni che pure in passato si sono verificate. Nonostante tale eccezionalità, le istituzioni e gli enti preposti ad affrontare l’emergenza si sono mobilitati al fine di impedire che il bilancio finale fosse ben più grave. Comprendiamo il clima di tensione sociale generato dalle difficoltà che tanti cittadini si trovano a vivere in questo momento. Per questo facciamo appello alla Regione Marche affinché intervenga subito non solo a sostegno del tessuto economico, ma anche per dare risposte certe ai più disagiati, coloro che hanno perso tutto”.

 

SCHEDA TECNICA

ATTIVITÀ PROMOZIONALE E DI COMUNICAZIONE DELLA REGIONE MARCHE PER SENIGALLIA

 

·         produzione di   un video promozionale sulla città di Senigallia da utilizzare  soprattutto su  web e social media;

·         campagna promozionale su giornali e riviste a tiratura nazionale e internazionale in base ai dati dell’osservatorio relativo all’anno 2013 sulla provenienza dei flussi turistici:

o    regioni italiane con maggior arrivi e presenze a Senigallia: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna,  Lazio, Umbria, Toscana

o    nazioni con maggior arrivi e presenze: Germania, Belgio, Svizzera, Svezia, Russia; Francia Regno Unito e Olanda.

·         press tour con giornalisti italiani e stranieri  finalizzati  ad articoli su riviste qualificate sulle  bellezze di  Senigallia e dell’entroterra

·         organizzazione di un tour  di due giorni a Senigallia dei maggiori blogger italiani (ed eventualmente anche stranieri) che raccontano la città di Senigallia e le sue bellezze.

·         presenza del testimonial Neri Marcorè a Senigallia con iniziative mediatiche che rafforzino il messaggio di una città pronta all’accoglienza.

·         Forum internazionale Italia – EAU con la presenza dei vertici istituzionali di Emirati ed Italia

·         Sostegno economico alle due mostre su della Robbia e il Perugino che si terranno a Senigallia

12_05_2014_Giunta a Senigallia

12_05_2014_Giunta a Senigallia

 

 

Relazione alluvione

COMUNICAZIONE SUGLI EVENTI METEOROLOGICI AVVERSI INIZIATI IL 2 MAGGIO 2014

 

 

 

Signor Presidente, Signori Consiglieri,

siamo purtroppo ancora una volta costretti a prendere atto del fatto che la nostra Regione è stata interessata da eventi meteorologici di intensità e gravità tali da aver causato lutti e devastazioni, mentre ancora sono in corso le attività connesse con il ripristino delle normali condizioni di vita dopo gli eventi calamitosi del novembre e dicembre 2013.

Sappiamo bene, sfortunatamente, che gli effetti provocati dal maltempo si prolungheranno: infatti nei terreni imbibiti d’acqua il rischio frane permane a lungo e solo dopo che i corsi d’acqua si saranno normalizzati, sarà possibile verificare la reale situazione di arginature e ponti.

Anche in questa occasione ai notevolissimi danni materiali va aggiunta la perdita di vite umane; alle famiglie delle vittime vanno rivolti i sentimenti di dolore e di partecipazione della Regione Marche.

 

DESCRIZIONE DEGLI EVENTI

 

Come in dettaglio riferito nel “rapporto preliminare di evento” predisposto dal Centro Funzionale Regionale (allegato 1), tra le giornate del 2 e del 4 maggio 2014 il territorio marchigiano è stato interessato da precipitazioni diffuse, che in diverse occasioni hanno assunto carattere di forte temporale.

Le piogge hanno determinato un significativo innalzamento dei livelli idrometrici, soprattutto nei bacini minori della regione, con conseguenti fenomeni di esondazione.

I principali effetti si sono avuti a Senigallia, dove l’esondazione del fiume Misa ha allagato parte del territorio comunale, colpendo in particolar modo una zona del centro e le frazioni poste a monte lungo il corso del fiume stesso.

Il torrente Triponzio è esondato nel comune di Chiaravalle, allagando parte del centro abitato.

Esondazioni e allagamenti si sono avuti su tutto il territorio regionale.

Fenomeni di dissesto idrogeologico sono stati registrati in gran parte della regione, con numerose frane e smottamenti, che hanno assunto particolare gravità lungo la SS4 Salaria, tra i comuni di Acquasanta Terme e Arquata del Tronto.

La giornata di domenica 4 maggio ha visto inoltre un rinforzo della ventilazione dai quadranti nord-orientali, che ha determinato un’intensificazione del moto ondoso, con mareggiate lungo tutta la fascia costiera marchigiana.

Il maltempo ha colpito un territorio già interessato da eventi meteorici consistenti nei mesi precedenti, portando, tra l’altro, ad un aggravamento dei dissesti.

La giornata più critica è stata quella del 3 maggio, soprattutto per Senigallia, dove, a causa dell’esondazione del fiume Misa, si sono registrate tre vittime (una diretta e due indirette).

L’analisi dei dati pluviometrici ha evidenziato sull’intera regione valori di cumulate areali massimi di 60-70 millimetri in 3-6 ore, con valori massimi puntuali di 140-160 millimetri per l’intera durata dell’evento, questi ultimi sulla valle del Fiume Foglia.

Con tali precipitazioni concentrate, la risposta dei bacini, specie i piccoli e i medi, è stata molto rapida, con conseguente formazione di un’onda di piena improvvisa.

Si ritiene che l’eccezionalità dell’evento sia da attribuire non tanto ai quantitativi totali di precipitazione, quanto alla concentrazione degli stessi in poche ore ed alla estensione areale delle piogge.

In particolare, sul fiume Misa, in 6 ore, si sono riversati 13 milioni di metri cubi di acqua, causando un eccezionale innalzamento sino a 6,2 metri del suo livello (durante la grande alluvione di Senigallia del 1940 furono registrati 62 milioni di metri cubi in 48 ore) che ha causato notevoli innalzamenti, diffusi sormonti e conseguente erosione degli argini.

Inoltre, lo stato di completa saturazione dei suoli per le precipitazioni pregresse, nonché la natura argillosa dei terreni hanno influito in maniera determinante sulla piena improvvisa – in linguaggio tecnico flash flood – a partire dalle prime ore del 3 maggio, con picco registrato circa alle ore 8,00.

 

 

ATTIVITA’ DI PREVISIONE E DI ALLERTA

 

Per quanto concerne l’attività di previsione, va segnalato quante segue:

il centro funzionale regionale, come previsto dalla direttiva del Presidente del Consiglio del 27 febbraio 2004, sul sistema di allertamento nazionale per il rischio idraulico ed idrogeologico, aveva emesso, per il periodo interessato, due avvisi meteo regionali – recepiti anche nei successivi avvisi emanati dal Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri: il primo emanato fin dal 30 aprile con validità dalle ore 12.00 del giorno 2 maggio sino alle ore 12.00 del 3 maggio in cui si segnalava la possibilità di precipitazioni areali di 30 mm. con picchi sino a 50 mm..

Il secondo, emanato il 2 maggio con validità fino alle ore 24.00 del 4 maggio.

Veniva emesso inoltre avviso di criticità idrogeologica con validità dalle ore 00.00 del giorno 3 maggio sino alle 24.00 del giorno 4 maggio con criticità moderata (codice colore arancione) sia per rischio idrogeologico sia per rischio idraulico.

Si rammenta che la criticità moderata, o arancione, è la terza sui quattro livelli di criticità previsti dal sistema di allertamento nazionale e che corrisponde a scenari prevedibili di significativi innalzamenti dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua, con fenomeni di inondazioni e diffusi danni a edifici, reti infrastrutturali ed attività antropiche, nonché a franosità diffusa sul territorio, con possibile perdita di vite umane.

Gli organi di informazione hanno ampiamente riportato le notizie relative agli allertamenti nel momento in cui sono stati emessi (allegato 2).

 

LA RISPOSTA OPERATIVA

 

Per quanto riguarda le attività nella fase emergenziale, occorre precisare che quando si parla di “protezione civile” tutti pensano ad una “amministrazione”, come ad esempio sono le forze di polizia, mentre con questa espressione si indica un sistema nel quale ogni soggetto istituzionale (Comuni, Province, Prefetture, Regioni e Stato) svolge in piena autonomia le attività di competenza, con collegamenti funzionali ma non gerarchici.

Il soccorso sanitario è affidato al 118, mentre quello tecnico urgente ai Vigili del Fuoco (115) che, nelle situazioni di emergenza, hanno la possibilità attraverso il loro Centro Operativo Nazionale di impiegare risorse provenienti da altri territori.

Il coordinamento operativo è affidato alle sale operative integrate provinciali (SOI), dirette da Prefettura e Provincia.

In particolare Il dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione civile ha provveduto a raddoppiare il personale turnista che opera nella Sala Operativa Unificata Permanente ed a integrarlo con la presenza dei Vigili del Fuoco.

Successivamente anche il Prefetto di Ancona, il responsabile del 118, il responsabile regionale della Croce Rossa Italiana e quello dell’ANPASS hanno raggiunto la SOUP.

Sono state allertate le Sale Operative Integrate (SOI) delle Province maggiormente coinvolte dall’evento, è stato mobilitato il volontariato di protezione civile ed assicurata la disponibilità di materiali e mezzi assistenziali, ove necessario.

Sono stati, come di consueto, mantenuti continui contatti con il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La SOI della Provincia di Ancona, ubicata presso il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ancona, si è attivata già dalle prime ore del giorno 3 per seguire e coordinare operativamente gli interventi.

Con riferimento poi a quanto accaduto a Senigallia, si riporta il contenuto di una nota diramata dal Sindaco ed ampiamente diffusa nei giorni scorsi dagli organi di informazione.

“Alle 7 – dice Mangialardi – la protezione civile di Senigallia ha ricevuto la prima telefonata dalla Sala Operativa Regionale che annunciava un primo ingrossamento del fiume Nevola. Abbiamo subito attivato il Centro Operativo Comunale e alle 7,15 abbiamo dato il preallarme con sms nelle zone classificate R4 a massimo rischio di esondazione con la contestuale mobilitazione dei volontari”.

“Alle 8,19 – continua – abbiamo diramato un nuovo preallarme con livello di fiume alto nelle zone di Cannella Bettolelle, procedendo all”evacuazione nelle abitazioni e negozi.

In questo momento il livello del fiume in città era ancora molto basso.

Alle ore 8,30 il livello del fiume Misa era nella norma come attestato dalle telecamere della polizia municipale.

Alle 8,30 la strada arceviese era ancora libera e percorribile; alle 8,35 abbiamo proceduto con megafono a comunicare alle popolazioni di Cannella e Bettolelle l’inizio dell’evacuazione e abbiamo aperto le scuole di Cannella e Vallone che, secondo il piano di emergenza, sono deputate ad accogliere gli sfollati.

Il fiume Misa si è ingrossato con una velocità impressionante e intorno alle 9,30 circa ha scavalcato l’argine all’altezza dell’area artigianale di Borgo Bicchia e si è indirizzato verso la città travolgendo Borgo Bicchia, Borgo Mulino, via Capanna, la zona dell’ex piano regolatore, la zona di Via Rovereto, il lungomare nelle zone adiacenti alla Rotonda e Ponte Rosso, oltre a Via della Chiusa e zona Cannella e investendo anche il distaccamento dei

vigili del fuoco. La situazione è precipitata in poco tempo”.

“Nelle vie interne di Borgo Bicchia” – prosegue Mangialardi – “l’altezza dell”acqua ha toccato quota 2 metri e mezzo circa”.

Nella zona dell’ex piano regolatore la violenza del fiume e la velocità con la quale ha invaso le vie ha di fatto lasciato pochissimo tempo alla protezione civile (comunale) per dare comunicazione ai residenti.

Il fosso Sant’Angelo che non era esondato per la pioggia ricevuta è andato sotto pressione (nell’ultimo tratto tra Via Mercantini e Ponte Rosso) a causa dell’enorme quantità d’acqua arrivata dall’onda anomala del fiume Misa.

L’acqua con un percorso anomalo ha investito la zona del campus scolastico quando le lezioni erano già iniziate e solo la disposizione data tempestivamente dal Comune di non far uscire gli alunni rimasti negli edifici e di mettersi in sicurezza ai piani alti ha evitato guai peggiori”.

“Immediatamente dopo la fuoriuscita del fiume Misa” – dice ancora il Sindaco – “si sono interrotte tutte le possibilità di comunicazione, visto che è saltata l’energia elettrica, le linee di telefonia fissa e la maggior parte di quelle di telefonia mobile.

Un blocco di circa 34 ore.

Un black out che ha reso inevitabilmente più gravoso il coordinamento delle informazioni necessarie per la gestione dell’emergenza.

Le prime operazioni di soccorso sono state rivolte a salvare le vite umane in pericolo e a mettere in salvo gli studenti rimasti negli istituti scolastici”, conclude il Sindaco.

Nonostante la sede dei Vigili del Fuoco e quella della Polizia di Stato fossero direttamente colpite dall’evento alluvionale, le attività di soccorso sono riuscite comunque a raccordarsi perché fortunatamente i sistemi radio del Comune, dei Vigili del Fuoco, del 118, delle forze di Polizia, della Croce Rossa e, soprattutto della Regione (che serve anche il volontariato di protezione civile) hanno funzionato perfettamente.

 

LO SCENARIO

 

E’ bene ricordare che la situazione sul territorio regionale è stata oggettivamente complessa: si sono registrate in svariate località momenti di crisi che hanno fatto annoverare ancora una volta esondazioni, compromissione di ponti e passerelle, evacuazioni di nuclei familiari, frane e smottamenti.

Di particolare gravità quella verificatasi sulla strada statale Salaria nel territorio del Comune di Arquata del Tronto che come risulta dal primo rapporto inviato dall’Arma dei Carabinieri, prontamente intervenuti sul posto, ha coperto la sede viaria con uno strato alto oltre 10 metri di terra e massi di notevoli dimensioni.

Non sono mancati problemi per la distribuzione idrica, causati anche dal danneggiamento di impianti di prelievo o di distribuzione di acqua potabile.

Fin dalla diramazione del primo avviso di condizioni meteo avverse sono state adottate le disposizioni organizzative necessarie per assicurare la risposta operativa da parte dell’intero sistema regionale della protezione civile.

Particolare supporto è stato fornito al Comune di Senigallia: fin dal primo manifestarsi della gravità della situazione si è recato sul posto personale regionale e, successivamente il Prefetto, il direttore regionale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ed il direttore del nostro dipartimento regionale, con funzionari e tecnici che hanno collaborato con l’amministrazione comunale in tutte le attività necessarie per la gestione della situazione emergenziale, coordinati dal Sindaco, in qualità di autorità comunale di protezione civile.

Anche l’Assessore regionale Giorgi ed io abbiamo raggiunto Senigallia presso la sede delle Saline ove era stato realizzato il primo punto di coordinamento, successivamente insediatosi in forma permanente nella sede comunale di Viale Leopardi.

Il “modello marchigiano” che vede la integrazione fra Prefetture e Province, soprattutto nelle SOI, si è rivelato fondamentale per assicurare il raccordo istituzionale/operativo indispensabile per la gestione delle diverse situazioni emergenziali.

Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia Stradale, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, hanno operato con turni continuativi e, per quanto riguarda il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, potendo contare anche su squadre e mezzi fatti pervenire da altre regioni.

Sempre pronta la risposta del volontariato di protezione civile: i Sindaci hanno disposto l’impiego dei gruppi comunali di protezione civile nei rispettivi Comuni di appartenenza e, man mano che si attenuavano le esigenze locali, anche in soccorso di altre comunità.

Nella sola città di Senigallia hanno operato nei giorni di sabato e domenica oltre 600 volontari della Croce Rossa Italiana, dell’ANPAS, del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e delle organizzazioni di volontariato di protezione civile della Regione Marche, supportati anche da gruppi pervenuti dall’Emilia Romagna, dall’Umbria, dal Veneto e dal Lazio.

La collaborazione della popolazione è stata eccezionale e soprattutto è stata efficacissima l’idea di raccordare le attività di soccorso svolte dai vigili del fuoco e dal volontariato di protezione civile con quelle di assistenza alle persone ottimamente organizzate e gestite della Caritas.

Tutto ciò ha consentito di lavorare su due binari paralleli e complementari, con un clima di grande vicinanza nei confronti della popolazione colpita.

Come sempre l’impegno e la generosità di professionisti e volontari, uniti alla capacità delle componenti del sistema di sono stati fondamentali per assicurare una buona risposta operativa in pochissimi giorni.

Come già detto, oltre alle problematiche riguardanti le abitazioni, le fabbriche e le campagne invase da acqua e fango e quelle derivanti dalla necessità di evacuare numerosissimi nuclei familiari le cui abitazioni sono o allagate o minacciate da frane e smottamenti, hanno riguardato il sistema viario e dei trasporti, le interruzioni nell’erogazione di energia elettrica ed acqua potabile, la necessità di garantire i servizi essenziali, l’assistenza alla popolazione e, in moltissime zone la impossibilità di operare da parte delle attività produttive.

Naturalmente è stata avviata in tutta la Regione la rilevazione dei danni: il termine per l’invio delle schede è stato fissato per il 15 maggio e quindi solo dopo tale data si potrà disporre di dati puntuali, ma fin da ora si può essere certi che sono ingenti.

 

I FIUMI, IL RETICOLO IDROGRAFICO MINORE

 

Alcuni dei principali corsi d’acqua della Regione, i torrenti ed i fossi che compongono il reticolo idrografico hanno subito innalzamenti dei livelli e sono esondati in più punti.

I fatti più significativi si sono verificati sul Misa, sul Triponzio (affluente dell’Esino) sul Foglia e sul Fiumicello (affluente del Musone).

La eccezionale piena del fiume Misa ha determinato il sormonto degli argini, la loro erosione ed in alcuni punti anche lo sfondamento, con dinamiche che sono ancora in fase di accertamento e che verranno chiarite dagli approfondimenti idrologici e dopo i rilievi effettuati dall’Autorità di Bacino Regionale, dalla Provincia di Ancona e dallo stesso comune di Senigallia.

SISTEMA VIARIO E DEI TRASPORTI.

 

Le interruzioni stradali causate da allagamenti e frane hanno indotto notevoli disagi anche per il normale svolgimento delle consuete attività da parte delle comunità locali.

Sono tuttora chiuse al traffico alcune arterie – si segnala fra tutte la Salaria nei pressi di Trisungo – mentre nella gran parte dei casi grazie al tempestivo intervento degli Enti proprietari delle stesse, in coordinamento con le altre componenti del sistema, è stato possibile assicurare in tempi ragionevolmente brevi la riapertura al traffico, anche se solo a senso unico alternato.

Le ripercussioni più gravi sono registrate a carico delle attività produttive, in quanto in molte situazioni le maggiori difficoltà riguardano il transito di veicoli pesanti.

 

 

 

L’EROGAZIONE DI ENERGIA ELETTRICA

 

Interi quartieri di Senigallia sono rimasti a lungo privi di energia elettrica a causa dell’allagamento di alcune cabine principali, ed anche dopo che le stesse sono state rimesse in uso grazie all’azione delle squadre dell’ENEL, supportate dalle altre componenti del sistema che hanno collaborato allo svuotamento delle stesse dall’acqua, è stato necessario procedere ad interventi puntiformi per assicurare la riattivazione nelle singole unità immobiliari.

 

IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO

 

Anche in questo settore si sono registrate notevoli difficoltà agli impianti di depurazione e sollevamento, a serbatoi e campi pozzi per uso idropotabile.

A Senigallia la mancanza di energia elettrica ha reso difficoltoso il rifornimento dei serbatoi ed è stato necessario individuare punti di presa di acqua da utilizzarsi per la pulizia dal fango di strade ed abitazioni in maniera da economizzare il più possibile l’utilizzo di quella per uso potabile.

Nella cittadina di Mondolfo l’approvvigionamento di acqua per uso potabile è stato possibile, nella prima fase, solo grazie all’impiego di autobotti.

 

L’ASSISTENZA SANITARIA.

Per quanto attiene al servizio sanitario sostanzialmente non si sono registrate criticità particolari, grazie al coordinamento di tutto il sistema, mentre la difficile situazione della rete viaria ha in alcuni casi allungato i tempi di percorrenza delle ambulanze.

Si è rivelato molto utile il servizio di soccorso svolto dall’elicottero del 118 dotato di verricello, che si è affiancato ai due velivoli ad ala rotante dei Vigili del Fuoco, per soccorrere le persone non raggiungibili in modo ordinario.

A Senigallia, nel locale ospedale si è verificato l’allagamento del deposito farmaci e fino al 7 pomeriggio l’isolamento delle linee dall’esterno. Ospedale che è stato oggetto di un monitoraggio sistematico e che ha seguito sin dall’inizio l’emergenza, sotto il profilo sanitario. Tutto il personale ha dimostrato un grande senso di responsabilità. Il direttore dell’Area vasta 2, Giovanni Stroppa, ha presidiato la situazione ininterrottamente nelle 48 ore di criticità.

 

 

L’ Assistenza alla popolazione.

 

Nel Comune di Senigallia è stato allestito un punto di accoglienza per i cittadini costretti ad abbandonare le proprie abitazioni presso il Seminario vescovile, mentre i volontari Caritas si occupavano della distribuzione di pasti a domicilio e della assistenza alle persone.

In alcune località delle Marche i Sindaci hanno dovuto adottare ordinanze di sgombero temporaneo per nuclei familiari con abitazioni potenzialmente a rischio.

Alla giornata di ieri erano a Senigallia ancora alloggiate in forma provvisoria presso strutture alberghiere locali n. 58 persone, mentre la Caritas ha distribuito 205 pasti a domicilio.

Inoltre, la casa di cura Villa Silvia ha subito danni all’apparato diagnostico, ed alla area servizi.

Si è inoltre reso necessario chiudere alcune scuole sia per ridurre i rischi durante i tragitti per raggiungerle, sia per i danni subiti dagli edifici.

A Senigallia, salvo imprevisti dell’ultima ora, domani dovrebbe completarsi la riapertura di tutte le scuole medie superiori da parte della Provincia, mentre quelle comunali hanno ripreso da giovedì scorso la propria attività.

 

I RIFIUTI

 

A seguito dell’evento si sono prodotte ingenti quantità di rifiuti di ogni genere accumulatisi anche nei litorali e che hanno interessato in particolare i territori dei comuni di Senigallia, Ostra, Ostra Vetere, Chiaravalle, Corinaldo e Tre Castelli.

Al riguardo si sono attivate le strutture territoriali competenti in primis Provincia, Comuni, Arpam, discariche di Corinaldo e Maiolati ed in coordinamento si è prontamente dato l’avvio alle misure urgenti necessarie alla rimozione dei rifiuti, soprattutto per permettere il ripristino delle normali condizioni di vita dei cittadini, anche attraverso l’emissione di apposite ordinanze provinciali e sindacali.

 

LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE.

Le attività produttive hanno subito danneggiamenti notevolissimi, sia per i danni causati dall’acqua e dal fango che hanno invaso i locali distruggendo, scorte, macchinari e prodotti finiti in attesa di consegna e, per quanto riguarda gli esercizi più propriamente commerciali, devastando i locali e gli arredi.

L’approssimarsi della stagione turistica rende necessario inoltre predisporre una specifica campagna informativa e promozionale finalizzata a porre in evidenza la piena funzionalità delle strutture turistico – ricettive.

Per quanto riguarda l’agricoltura occorrerà attendere che i terreni si asciughino per quantificare esattamente il danno subito.

Al riguardo è in pieno svolgimento una apposita rilevazione per il tramite delle strutture decentrate regionali.

 

 

RICOGNIZIONE DELLE SPESE INDIFFERIBILI ED URGENTI SOSTENUTE DAGLI ENTI LOCALI.

 

E’ stata avviata la ricognizione delle spese sostenute da Comuni e Province e dalla Regione stessa per garantire la transitabilità delle strade e l’assistenza alle persone, nonché il censimento dei danni alle infrastrutture pubbliche, ai soggetti privati e di quelli derivanti dalle problematiche di tipo idrogeologico.

L’invio dei dati da parte degli Enti locali alla Regione dovrà avvenire entro e non oltre il prossimo 15 maggio utilizzando apposte schede.

 

Lo Stato di calamità naturale ed emergenza.

 

Come noto per quanto attiene ai danni subiti dal comparto agricoltura, la Regione può dichiarare lo stato di calamità naturale e, naturalmente, tale procedura sarà attivata.

Già lunedì 5 maggio, e dopo la ricognizione effettuata dal Presidente Renzi e dal Prefetto Gabrielli, ho inoltrato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza di cui all’art. 5 della legge 225 del 1992 e la struttura regionale di protezione civile sta procedendo alla predisposizione della documentazione necessaria per completare l’istruttoria ai fini della deliberazione del Consiglio dei Ministri.

Le assicurazioni ottenute dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dagli altri Ministri in occasione delle loro visite nei luoghi alluvionati mi fanno ben sperare nella sollecita dichiarazione dello stesso.

Fra i problemi che restano insoluti da anni permane quello relativo al fatto che le spese sostenute dagli enti locali nelle situazioni emergenziali ricadono sotto il vincolo del patto di stabilità, anche se si tratta di spese indispensabili per assicurare la tutela della pubblica e privata incolumità, delle infrastrutture e dei beni pubblici e privati.

Si ribadisce la assoluta necessità che tali spese vengano finalmente classificate in maniera differente, perché Sindaci e Presidenti o Commissari delle Province possano finalmente operare in maniera tempestiva ed efficace.

 

LA PREVENZIONE

 

Purtroppo nel momento in cui accadono terremoti, alluvioni, uragani, trombe d’aria, mareggiate, frane, valanghe, ecc. non è possibile intervenire per interrompere tali fenomeni.

Conta solo e soltanto quello che è stato fatto prima: la prevenzione.

Per prevenzione si intende la corretta gestione del territorio sotto il profilo urbanistico, la costante e ripetuta manutenzione dei corsi d’acqua, le buone pratiche agricole, le protezioni costiere, la realizzazione di edifici sicuri e ben posizionati, una rete di servizi essenziali (viabilità, trasporti, energia elettrica, acqua, gas, telefonia fissa e mobile, ecc.) progettata e realizzata in modo da resistere ad eventi negativi, purtroppo sempre più ricorrenti.

Credo perciò che sia necessario spostare l’attenzione dalla fase della emergenza, per concentrarci su quella della prevenzione. Le Marche sono la regione geomorfologicamente più vulnerabile d’Italia. A questo si aggiunge l’eccezionalità degli eventi meteorologici di questi ultimi tempi. Tanto che l’Unione europea ha messo il tema dei cambiamenti climatici come priorità della propria agenda. Oltre che intervenire nell’emergenza e ristorare i danni alle famiglie e alle attività economiche colpite, oltre che efficientare il regime idraulico, si pone un problema altrettanto urgente che è quello di ripensare l’infrastrutturazione del territorio per far fronte a eventi meteorologici di tipo ciclonico o tropicale. Quando cadono 140-160 millimetri di pioggia in pochi minuti non siamo di fronte a un fatto che appartiene alla nostra esperienza storica, ma a qualcosa di nuovo. I fenomeni meteorologici che hanno colpito negli ultimi anni il nostro territorio, ma anche l’Italia e tutta l’Europa, sono talmente eccezionali da uscire dai confini delle nostre esperienze precedenti. Di fronte a tale eccezionalità non è più rinviabile affrontare con gli strumenti adeguati il tema dei cambiamenti climatici.

Credo che debba essere richiamato il noto detto popolare “chi più spende, meno spende”, ossia chi prima spende in prevenzione, meno spenderà nelle emergenze, soprattutto rispetto alla tutela della incolumità delle persone.

Tra i provvedimenti adottati dalla Regione in questa direzione va ricordata la Legge regionale sui fiumi per l’efficientamento del regime idraulico. Un provvedimento approvato dal Consiglio regionale con una difficile maggioranza e non senza resistenza. Questa Legge consente di intervenire sui letti dei fiumi ed estrarre materiale litoide anche attraverso la formula del project financing, quindi con la vendita del materiale di risulta. Snellisce e rende più agevoli le procedure di intervento, di pulizia degli alvei fluviali sia in condizioni ordinarie sia, ancor più, in caso di emergenza per la difesa dei suoli. Questa procedura è stata demandata alle Province che in alcuni casi, come a Fermo, sono intervenute con efficacia. Ora è necessario estendere questa tipologia di interventi che risultano fondamentali per la sicurezza del territorio e, dunque, della comunità marchigiana. Si registrano ritardi nell’attuazione, che derivano non certo dalla procedura, ma da difficoltà finanziarie. Neanche in questo campo, infatti, è possibile aggirare il Patto di stabilità. E su questo bisognerebbe fare una riflessione.

E’ inoltre sempre aperto il problema derivante dalla mancanza di un piano pluriennale che consenta la messa in sicurezza del territorio, soprattutto per quanto riguarda il rischio idrogeologico e sismico, che eviti il ripetersi degli enormi danni subiti da privati, attività produttive ed infrastrutture pubbliche e, soprattutto la perdita di vite umane.

Questi sono i temi affrontati con i Ministri Galletti e Martina nella loro recente visita a Senigallia. Ai ministri abbiamo chiesto tra l’altro di addivenire al più presto alla stipula dell’Atto integrativo all’Accordo di Programma stipulato il 25 novembre 2010, il cui schema è stato approvato dalla Giunta regionale il 6 aprile 2014 (DGR 410/2014) e trasmesso al Ministero, per la condivisione, il 17 aprile 2014. Si è chiesto, a questo riguardo, che il Ministero dell’Ambiente assegni quanto prima alle Marche la quota di propria competenza, con la quale lo Stato completerebbe l’erogazione dell’importo complessivo di € 35.900.000. Ciò consentirebbe di attivare ulteriori interventi per € 18.710.000.

Sul fronte dell’agricoltura abbiamo indirizzato l’attenzione su interventi immediati ancor prima di attendere la dichiarazione dello stato di calamità da parte del governo e quindi sulla proroga di un mese della scadenza per gli aiuti PAC seminativi in modo che anche gli imprenditori agricoli di questo territorio possano fare domanda; sulle economie che la Regione Marche ha realizzato sui fondi del Piano Irriguo Nazionale che quindi potrebbero essere rese disponibili per i bisogni dell’agricoltura; su altre misure sempre di economie realizzate dal rapporto tra Stato e Regione che potrebbero essere spese immediatamente per alleviare le difficoltà del settore

 

 

EFFICIENZA E RESPONSABILITA’ DELLA COMUNITA’ MARCHIGIANA

 

Ancora una volta è profondamente sentito il ringraziamento che, anche a nome e dell’Assemblea Legislativa e della Giunta, rivolgo a tutte le componenti del sistema di protezione civile che ha consentito in maniera rapida una risposta efficace ed ordinata ad un evento calamitoso di dimensioni catastrofiche.

Non tornerò quindi sull’argomento se non per segnalare ancora una volta la necessità che questo indispensabile sistema possa continuare ad operare con gli standards che ormai molti di noi danno per acquisiti definitivamente.

Rispetto alle attività dei Comuni, delle Province e delle Regioni si sta vivendo una situazione di affanno perché oramai da 6 anni lo Stato non finanzia e ripartisce il fondo di protezione civile.

La mancanza assoluta di risorse potrebbe di fatto impedire la prosecuzione delle attività da parte della Regione, degli enti locali e, conseguentemente, del volontariato.

La Croce Rossa Italiana, l’ANPASS, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e le organizzazioni di volontariato di protezione civile, in una regione come la nostra, sono elementi imprescindibili, perché preparati ad affiancare i soggetti istituzionali del soccorso ed a garantire un presidio di pronto impiego soprattutto nelle località a minore dimensione demografica o a maggiore antropizzazione.

Tutti gli operatori professionali di protezione civile in questo periodo vivono una situazione di disagio per la scarsa chiarezza ed efficacia delle leggi che disciplinano la materia, con conseguente difficoltà di applicazione e, soprattutto, possibili enormi responsabilità.

Il Prefetto Franco Gabrielli, capo della protezione civile Nazionale, in piena sintonia con le Regioni, con l’UPI e con l’ANCI ha già da tempo sensibilizzato al riguardo i competenti organi istituzionali.

Sarebbe auspicabile che anche la protezione civile potesse disporre in tempo breve di un “Testo unico”, così come avvenuto per la normativa ambientale.

 

CONCLUSIONI.

 

Dicevo prima che è stata avanzata la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza e che nutro fondate speranze che possa essere ottenuto, ma le esperienze precedenti ci rendono consapevoli della necessità di tenere alto il livello di vigilanza. Il cuore dell’“Operazione rinascita” per i territori colpiti dall’alluvione sta nel decreto dello stato di emergenza: questo è, oggi, il nostro principale obiettivo. Nel frattempo ovviamente cercheremo di intervenire dove possibile con il nostro bilancio regionale. Per quel che riguarda la città più colpita, Senigallia, siamo consapevoli che l’economia della comunità è per lo più fondata sul turismo. Ed è quindi su questo settore che ci stiamo concentrando particolarmente. Lo scopo è comunicare all’esterno il ritorno alla normalità e l’avvio della stagione turistica in grande stile come ogni anno. Lo faremo utilizzando lo spot per le Marche con Neri Marcorè dove comparirà Senigallia, con campagne promozionali in Italia e all’estero ed altre iniziative sul web. Porteremo inoltre a Senigallia il Forum Internazionale Italia – Emirati Arabi Uniti in concomitanza con la manifestazione Marche Endurance Lifestyle, alla presenza dei vertici istituzionali di Emirati ed Italia. Tra le azioni già in cantiere, la produzione di un video promozionale sulla città di Senigallia da utilizzare soprattutto su web e social media; una campagna promozionale su giornali e riviste a tiratura nazionale e internazionale in base ai dati dell’osservatorio relativo all’anno 2013 sulla provenienza dei flussi turistici (le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Umbria, Toscana e i Paesi Germania, Belgio, Svizzera, Svezia, Russia; Francia Regno Unito e Olanda); un press tour con giornalisti italiani e stranieri finalizzati ad articoli su riviste qualificate sulle bellezze di Senigallia e dell’entroterra; l’organizzazione di un tour di due giorni a Senigallia dei maggiori blogger italiani (ed eventualmente anche stranieri) che raccontano la città di e le sue bellezze; la presenza del testimonial Neri Marcorè a Senigallia con iniziative mediatiche che rafforzino il messaggio di una città pronta all’accoglienza. E’ poi previsto il sostegno economico alle due mostre su della Robbia e il Perugino che si terranno nella città.

 

Sono consapevole di poter contare sull’impegno costante dell’Assemblea legislativa, dei singoli Consiglieri, della Giunta regionale, e di tutti i Parlamentari marchigiani e, soprattutto del Governo, che in questa situazioni è stato particolarmente vicino ed attento.

In conclusione, devo rivolgere una calorosa espressione di vicinanza alle singole persone, famiglie ed imprese che in poche ore hanno visto sfumare tutto quello che avevano.

A distanza di 10 giorni dall’evento calamitoso, apparentemente tutto sembra tornato normale: le strade sono pulite, le scuole riaperte, i principali servizi ripristinati.

Ma il dramma vero si può percepire solo entrando nelle case, completamente prive di ogni arredo, del vestiario e soprattutto degli oggetti di affezione, e nelle aziende completamente o parzialmente compromesse.

Non sarà facile ricominciare, ma siamo sicuri che ci riusciremo.

NUOVO INRCA-OSPEDALE DI RETE ANCONA SUD, AL VIA IL CANTIERE.

“Il nuovo complesso ospedaliero area metropolitana sud di Ancona finalmente diventa una realtà. Dopo la consegna dei lavori, avvenuta a fine aprile, alla ditta aggiudicatrice, la Cesi, la prossima settimana inizieranno le attività di accantieramento: recinzioni dell’area di cantiere, pulizia del terreno, sminamento, posa baracche, ecc. La prima settimana di giugno, poi, è prevista la posa della prima pietra”. E’ l’annuncio del presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca. “Il tempo per la realizzazione dell’opera – dice Spacca – è di 790 giorni: entro luglio 2016, dunque, è previsto il completamento della cittadella ospedaliera. La Regione ha mantenuto l’impegno di dotare la comunità marchigiana di questo complesso che ospiterà l’ospedale di rete, il nuovo Inrca e la sede di Italia longeva. Una struttura assolutamente all’avanguardia, con un’area per le degenze e una per la ricerca. Un punto di eccellenza in grado di fornire risposte in termini di spazi adeguati per lo studio e la formazione, oltre che naturalmente per il massimo comfort per i pazienti nel nuovo ospedale di rete per la popolazione dell’area a sud di Ancona. La superficie totale del complesso all’Aspio di Camerano è di circa 45mila metri quadrati. Le esigenze di salute della popolazione marchigiana, sempre più longeva, unite ai bisogni della comunità a sud di Ancona troveranno quindi risposte adeguate in questa nuova struttura che la Regione Marche ha fortemente voluto. Grazie a questo complesso ospedaliero le Marche possono porsi ancora di più quale punto di riferimento nazionale per le politiche della longevità di cui sono già oggi regione leader”.

 

 

PORTO RECANATI: NUOVE RISORSE E VARIANTE IMMEDIATA DEL PIANO DELLA COSTA PER SALVAGUARDARE IL LITORALE

 

 

La giunta regionale ha deliberato stamane il trasferimento di ulteriori 300mila euro a favore del Comune di Porto Recanati per far fronte ai danni causati all’arenile dalle recenti mareggiate. La somma sarà impegnata dal Comune di Porto Recanati per spostare circa 15 mila metri cubi di materiale prelevato immediatamente a sud del Porto di Numana, di cui si è già provveduto a verificare la compatibilità, per conferirlo in zona Scossicci al fine di ricostruire la spiaggia emersa.

Altri 5 mila metri cubi circa verranno prelevati dal porto e dall’ avamporto di Numana per ricostituire la spiaggia sommersa, sempre nella zona di Scossicci.

L’intervento, mirato a garantire la qualità dell’arenile per la imminente stagione turistica, mira anche ad ottimizzare l’utilizzo delle risorse pubbliche in quanto, grazie alla collaborazione tra Enti, permette anche il dragaggio del Porto di Numana.

L’intervento economico  si aggiunge all’ importante scelta dell’ assessore alla Difesa della costa Paola Giorgi, scelta condivisa dalla giunta, di comune accordo con il direttore regionale della Protezione civile Oreficini, di procedere immediatamente ad una variante parziale del Piano della Costa per il tratto Foce del Musone – Pilocco , al fine di individuare le protezioni più idonee alla salvaguardia del tratto costiero gravemente danneggiato. La variante, secondo le indicazioni della Giorgi, dovrà essere approvata in giunta entro settembre 2014 ( l’atto andrà all’approvazione dell’ Assemblea Legislativa). L’atto risulta essenziale per poter intervenire con le difese rigide ( oggi non previste dal Piano) unico strumento a salvaguardia del litorale e dei precedenti interventi effettuati, considerati anche i mutamenti climatici che stanno caratterizzandosi con manifestazioni alluvionali e mareggiate sempre più frequenti e dannose.

Già nelle scorse settimane si sono tenuti incontri con le Ferrovie dello Stato per individuare degli interventi comuni di difesa della costa e, tra gli interventi su tutto il territorio costiero marchigiano, si è subito evidenziata la comune necessità di intervenire a carattere prioritario nel tratto foce del Potenza – Pilocco, con il posizionamento di barriere rigide per circa 3 km. Un intervento mirato anche a proteggere il ripascimento in corso per  4.200.000 euro ( risorse dell’ Accordo di Programma Regione – MATTT 2010) che il Comune di Recanati sta gestendo. La collaborazione tra Regione e FFSS permetterà per questo tratto una condivisione dei costi da sostenere.

 

 

 




12 Maggio 2014 alle 15:11 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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