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dalla Regione Marche

di | in: Cronaca e Attualità, dalla Regione Marche

Gian Mario Spacca

2015-04-20

Maltempo di febbraio e marzo, contributi a fondo perduto dalla Regione per le imprese turistiche danneggiate

Il presidente Spacca: “Un aiuto importante per gli operatori colpiti così duramente”

 

 

Contributi a fondo perduto alle imprese turistiche, in particolare balneari, danneggiate dal maltempo dei primi di febbraio e dei primi di marzo. Lo ha deciso oggi, su proposta del presidente della Regione e assessore al Turismo, Gian Mario Spacca, la Giunta regionale che ha approvato i criteri per la concessione dei contributi attraverso uno specifico bando. “Un provvedimento di grande significato – dice Spacca – perché punta a sostenere i tanti imprenditori del settore che si trovano ad affrontare ingenti spese a seguito dell’emergenza maltempo. La Regione Marche, con questo atto, vuole continuare come ha fatto in modo tangibile in questi anni, nella propria azione di supporto all’impresa turistica, così determinante per l’economia regionale. Il 4 febbraio e il 4 marzo il maltempo ha colpito duramente le Marche, soprattutto il litorale, danneggiando stabilimenti balneari e mettendo in ginocchio i servizi turistici della costa. Molti operatori stanno procedendo al ripristino delle proprie strutture con uno sforzo notevole e straordinario sul piano economico che ha bisogno di essere supportato dal sostegno finanziario della Regione. Un sostegno particolarmente utile soprattutto alle porte della stagione balneare”.

E’ prevista l’emanazione di un bando che prevede la concessione di contributi a fondo perduto a ristoro di una parte dei danni subiti per opere murarie di ripristino di fabbricati o strutture, rifacimento di impianti, ripristino e sostituzione macchinari, arredi e attrezzature danneggiati o distrutti, nel limite dell’80% delle spese sostenute fino ad un massimo di 8.000 euro. Le risorse sono suddivise tra strutture ricettive alberghiere (30%), campeggi e villaggi turistici (10%), stabilimenti balneari ed attività di somministrazione di alimenti e bevande (60%). Gli interventi ammessi devono fare riferimento a quelli riportati nella scheda di segnalazione dei danni subiti inviata al Comune competente per territorio. Lo stanziamento complessivo della Regione è di circa 750mila euro.

“I criteri per l’assegnazione dei contributi – aggiunge Spacca – sono stati approfonditi e condivisi con i Comuni, in un’ottica di interazione e di fattiva collaborazione propedeutica alla tempestiva assegnazione delle risorse. Stiamo facendo il massimo con le risorse regionali e quindi contando sulle nostre forze, pur in una fase di grandissime difficoltà per i bilanci regionali falcidiati dai tagli statali. Purtroppo, per il maltempo di febbraio, il Governo non ha accettato la nostra richiesta di stato d’emergenza. Per quel che riguarda marzo è quotidiana e pressante la nostra azione di sollecito a Roma affinché venga presto assunta una decisione positiva”.

 

Le Marche esprimono parere negativo sulla ricerca degli idrocarburi in Adriatico da parte della Croazia

Le Marche esprimono parere negativo sul “Piano e Programma quadro di ricerca degli idrocarburi nell’Adriatico della Repubblica di Croazia”. Prevedono prospezioni sismiche e trivellazioni esplorative finalizzate alla ricerca di idrocarburi (petrolio e gas) e la perforazione dei pozzi per l’estrazione, in tutta la porzione di Mare Adriatico croato. Il diniego è dovuto ai possibili impatti sulla fauna marina, al cumulo degli effetti nocivi, non adeguatamente valutati; alla mancanza di adeguate misure di compensazione o mitigazione. La decisione è stata assunta, oggi, dalla Giunta regionale. Entro il 20 aprile andavano fornite, al Ministero dell’Ambiente del Territorio e della tutela del Mare, le osservazioni ai due elaborati del Governo croato, nell’ambito degli adempimenti della consultazione transfrontaliera della Vas (Valutazione ambientale strategica) che coinvolge anche le altre Regioni adriatiche italiane. Sulla base della documentazione fornita dalla Croazia, le Marche ritengono non quantificabile l’entità dei sversamenti in mare dei fluidi di perforazione: il rapporto trasmesso indica un quantitativo massimo di 23.835 metri cubi/giorno, senza riportare una valutazione cumulativa degli effetti e senza indicare il numero massimo di pozzi realizzabili. Inoltre non approfondite risultano le questioni legate al rischio incidenti, all’incremento dei traffici marini dovuto allo sfruttamento dei pozzi, all’inadeguatezza delle misure di mitigazione individuate, all’assenza di quelle di compensazione e delle misure finanziarie a copertura dei danni, alla scarsa chiarezza sulle fasi di dismissione dei pozzi esauriti e dei relativi impatti che ne potrebbero derivare. Un altro aspetto valutato negativamente riguarda l’impatto sulla conservazione della fauna marina (in particolare rettili e cetacei): gli effetti del Piano croato potrebbero vanificare la riuscita dei progetti di salvaguardia in corso.

INQUINAMENTO COSTIERO DA IDROCARBURI, DALLA CONOSCENZA ALL’AZIONE

 

Due giorni di studio e dibattito sull’inquinamento costiero da idrocarburi, nelle aule della raffineria di Falconara con l’obiettivo di aggiornare in modo professionale ed efficace il personale che  sul territorio è chiamato a intervenire in caso di sversamenti nel mare Adriatico con conseguente spiaggiamento di prodotti idrocarburici. Il corso, organizzato in collaborazione  con il settore Tutela del Mare della Regione Marche, Capitaneria di Porto di Ancona e Api raffineria di Ancona,  nasce dall’esigenza di preparare, attraverso una formazione scientifica adeguata, le competenze necessarie del personale chiamato ad affrontare le situazioni di emergenza. Migliorare la capacità di reazione è già un buon successo e conoscere il comportamenti degli inquinanti  diventa fondamentale per definire le più efficaci tecniche/strategie di risposta. Le fonti inquinanti chimiche o idrocarburiche, infatti, sono centinaia, ognuna diversa dall’altra e con un comportamento altrettanto diverso.

La due giorni di workshop nella raffineria di Falconara segue, in linea ideale, le esercitazioni in mare  “Pollex” della Capitaneria di Porto e a terra “Ercole” della Regione Marche, svolte nel 2013 e 2014. Oltre al settore Tutela del Mare, partecipano tecnici della Protezione civile della Regione, delle Province, dell’Arpam e dell’ISPRA (Ministero dell’Ambiente).

Un programma a 360°  che a partire dalle problematiche della gestione dell’emergenza in mare, illustrato dalla Capitaneria di Porto di Ancona, approfondirà caratteristiche, tipologie, comportamenti del greggio e degli idrocarburi illustrati, dai tecnici della raffineria Api di Falconara. Verranno approfonditi anche i temi relativi alla sicurezza degli operatori impegnati nell’azione in campo.  Previsto infine un confronto su di un caso reale accaduto nel Livornese. I 16 tecnici ammessi al workshop andranno a implementare il sistema  che la Regione Marche – settore Tutela del Mare sta predisponendo in ottica di previsione e prevenzione dei disastri naturali o causati dall’uomo. Ciò, assieme alle strumentazioni tecnologiche di cui la Regione si sta dotando, con particolare riferimento ai sistemi di monitoraggi e sorveglianza già in essere e al modello oceanografico di previsione spazio-temporale di spiaggiamento degli inquinanti, permettono alle Marche di essere riconosciute come leader in materia, nell’ambito della Macro Regione Adriatico Jonica.

Workshop 20 21 aprile 2015

Workshop 20 21 aprile 2015


VALORIZZAZIONE DELLA FUNZIONE SOCIO EDUCATIVA DEGLI ORATORI E ASSISTENZA AI SACERDOTI ANZIANI, SIGLATI IN REGIONE DUE PROTOCOLLI DI INTESA

 

Sono stati siglati questa mattina due protocolli di intesa tra la Regione Marche e la Regione Ecclesiastica Marche che riguardano la valorizzazione della funzione socio educativa degli oratori e l’assistenza ai sacerdoti anziani non autosufficienti appartenenti alle Diocesi marchigiane.  Entrambi di utilità sociale e orientati al benessere della comunità, i protocolli sono stati stipulati dal presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca, e dal presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana, cardinale Edoardo Menichelli, che hanno espresso grande soddisfazione per la riconferma di impegni verso progetti di alto profilo e che hanno già dato ottimi risultati.

Con la Conferenza Episcopale Marchigiana la Regione ha condiviso un nuovo schema di Protocollo di Intesa, per il triennio 2015-2017, per la valorizzazione della funzione socio educativa degli oratori e degli enti religiosi che svolgono funzioni simili. Un percorso avviato che ha già dato ottimi risultati, consentendo tra l’altro l’ampliamento delle offerte nei confronti di bambini, adolescenti e giovani con particolare attenzione alle situazioni di disagio. Le attività promosse nei confronti dei giovani hanno permesso di educare i ragazzi alla relazione e alla responsabilità, lavorare su percorsi di integrazione in particolare verso tutte quelle situazioni di maggior fragilità, migliorare il dialogo tra i ragazzi e tra le generazioni. Gli oratori sono centri di aggregazione diffusi sul territorio che, in stretto rapporto con le famiglie, favoriscono la crescita dei giovani e delle loro capacità, sono di supporto alla loro crescita armonica, promuovono benessere e avviano percorsi educativi di partecipazione, di integrazione, inclusione, di contrasto alla devianza minorile e di superamento delle disabilità. Il protocollo definisce  la declinazione delle loro funzioni socio-educative, la collaborazione con il sistema regionale dei servizi e degli interventi, i criteri di concessione dei contributi. La Regione destina annualmente risorse alla Regione Ecclesiastica Marche, attraverso le Diocesi, finalizzate alla formazione degli operatori, agli interventi che contribuiscono al funzionamento degli oratori e per lo svolgimento di ricerche, sperimentazione di attività e metodologie di intervento a carattere innovativo, per la realizzazione di percorsi d’integrazione e di recupero a favore di soggetti a rischio di emarginazione sociale, di devianza in ambito minorile o giovanile o di disabilità. La mappatura informatica degli Oratori marchigiani si trova sul sito istituzionale www.forumoratorimarche.it

Per l’assistenza ai sacerdoti è stato avviato un progetto sperimentale dettato dalla necessità di ricercare una soluzione organica al problema dell’assistenza dignitosa ed efficace ai sacerdoti anziani, in numero crescente nelle Marche tra le regioni più longeve d’Italia, e spesso privi di un’adeguata assistenza familiare. Prevede l’attivazione di nuclei di residenze protette per sacerdoti anziani nelle Case del Clero, in seminari o altre strutture residenziali di accoglienza, individuate sul territorio delle singole Diocesi. All’interno di convenzioni sottoscritte tra l’ASUR e il Rappresentante legale della struttura comunicata alla Regione tramite un rappresentante della Regione Ecclesiastica Marche, viene riconosciuta la quota sanitaria della retta giornaliera. L’inserimento dei singoli sacerdoti anziani non autosufficienti avviene su richiesta dell’interessato presentata al Vescovo della Diocesi di competenza che attiva l’Unità Valutativa Integrata di riferimento per la misurazione del carico assistenziale necessario. E’ previsto inoltre un “contributo di solidarietà” per sacerdoti anziani delle diocesi marchigiane che abbiamo compiuto il 68° anno di età  o che siano in condizioni di non autosufficienza da utilizzare per le necessarie cure domiciliari.

 

 

Grandi strutture di vendita, la Giunta regionale approva i criteri e le modalità per destinare al piccolo commercio il previsto onere aggiuntivo per i nuovi interventi

La Giunta regionale ha definito i criteri e le modalità per assegnare al piccolo commercio l’onere aggiuntivo a carico degli interventi realizzati dalle grandi strutture di vendita. Una misura di “perequazione territoriale”, prevista dalla legge regionale 27/2009 (Testo unico del commercio) e dal successivo regolamento del 2015 per rivitalizzare e riqualificare le piccole attività commerciali, in particolare dei centri storici. Il rilascio delle nuove autorizzazioni, i trasferimenti di sede, la variazioni di superficie per le grandi strutture, anche sotto forma di centro o di parco commerciale, sono subordinati al pagamento, alla Regione, di un onere aggiuntivo non superiore al 30 per cento di quelli di urbanizzazione primaria. È un onere che si aggiunge a tutte le prescrizioni tecniche necessarie (regionale, provinciale e comunale) e che viene destinato a sostenere le piccole attività commerciali dell’indotto. I criteri individuati dalla Giunta regionale definiscono le modalità di applicazione dell’onere e la sua determinazione (sono previste quattro, fasce in funzione della superficie di vendita della grande struttura). Beneficiari dei contributi sono le piccole attività commerciali e di somministrazione di bevande e alimenti, i comuni e le unioni di comuni, le associazioni di categoria che partecipano o presentano progetti integrati.

 




20 Aprile 2015 alle 16:58 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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