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Maurizio Boldrini, “Ingegneria Umanistica studia Carmelo Bene”

di | in: Cultura e Spettacoli

MACERATA, 2015-09-08 – Il Minimo Teatro, diretto da Maurizio Boldrini, dedicherà  il 12° anno di Ingegneria Umanistica ad un corso monografico su Carmelo Bene,  per iniziare a studiare la polifonia scientifica. A tredici anni dalla morte di Carmelo Bene, finalmente, una iniziativa di studio seria, che ha intenti e strumenti per affrontare e far affiorare almeno qualcosa dell’enorme scienza che l’artefice dimostrò in persona e con le sue opere.  Venerdì 11 settembre alle ore 21.00 presso il Minimo Teatro, il direttore esporrà le linee guida del corso che inizierà ad ottobre in un incontro liberamente aperto al pubblico.

Carmelo Bene

Carmelo Bene

Alcune domande a Maurizio Boldrini.

Perché un corso su Carmelo Bene?
Solitamente si ricorda Carmelo Bene per l’indubbia fascinazione dei suoi spettacoli e lo si colloca, non sapendo come inquadrarlo, ancora nella categoria degli attori, o peggio, tra i registi o i drammaturghi. La questione è che egli ha superato proprio le categorie e i settori delle arti e delle scienze. Nessun altro come Carmelo Bene ha saputo studiare, combinare e superare le discipline tanto da principiare un senso operatorio che può essere indicativo per gli artefici, al di là dei ruoli, siano essi chirurghi o pittori, matematici o sportivi. In definitiva, bisogna iniziare a studiarlo per farlo studiare, per sottrarre l’eccellenza che era alle imbalsamazioni museali.
In considerazione della mole del tesoro di Bene, da cosa partirete?
Intanto partiremo con la modestia  necessaria ad ogni studente, ma anche con la consapevolezza di poter contare su strumenti curati per tanti anni, che non possono essere usati da altri, semplicemente perché non li possiedono. C’è in “Autobiografia d’un ritratto” di Bene, una sorta di lista delle cose che ha fatto, da questa lista partiremo e ognuna delle voci sarà amplificata attraverso la campionatura, l’analisi, la prova in laboratorio, fino a pervenire ad una documentazione interdisciplinare. Questo almeno nell’intento, ma con Carmelo Bene, è necessario essere pronti e saper virare anche all’improvviso.
Quale stima essere la difficoltà  maggiore nell’impresa?
Sarà indispensabile mantenere i nervi saldi di fronte all’inaudita bellezza, senza farsi fregare dal concetto della bellezza in sé. Una cosa è vedere chiaramente, un’altra è tradurre con chiarezza ciò che s’è visto ed ascoltato. Ecco, la maggiore difficoltà, presumo, sarà quella della traduzione. E’ facile subire le fascinazioni, essere sedotti, ma pochissimi ancora sono in grado di domandarsi il come, il funzionamento, la strategia operativa, lo studio insomma. Con questo corso monografico su Carmelo Bene inizieremo, appunto, ad entrare nei meandri dei materiali e delle dinamiche operatorie perché siano chiare, innanzitutto a noi, alla nostra classe, con la fondata speranza che possano giovarsene poi altri a cui sta a cuore, ancora, lo studio.
Per partecipare alla classe di Ingegneria Umanistica:  Minimo Teatro, Borgo Sforzacosta 275, Macerata,
Tel. 347 1054651.



8 Settembre 2015 alle 9:19 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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