Spinetoli, 2018-06-14 – Lavoro, disabilità e integrazione nelle esperienze “che testimoniano la fertilità di un approccio in cui diversità e fragilità non sono un limite ma un valore aggiunto, una risorsa in termini di sviluppo e arricchimento”. Torna in primo piano la Locanda del Terzo Settore ‘Centimetro Zero’ di Spinetoli con l’esperienza marchigiana a fare da perno in un convegno nazionale promosso a Roma dalla “Fondazione Lavoro per la Persona” e ospitato dalla “Fondazione Telethon”.
“Lavoro e inclusione: creare valore per tutti”, il tema dell’incontro che ha visto sul palco i protagonisti della locanda sociale che in un casolare della media valle del Tronto ha saputo coniugare solidarietà e integrazione, lavoro e formazione professionale, sostegno alle famiglie e ottima cucina, offrendo a ragazzi con disabilità mentali l’opportunità di migliorare la qualità della loro vita.
Il progetto è realizzato insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno che, alcuni anni fa, ha creduto nella realizzazione di una locanda sociale capace di offrire a giovani in condizioni di difficoltà e marginalità un percorso di inserimento lavorativo.
“Vanno conosciute e valorizzate – è stato ribadito durante l’incontro – le numerose esperienze che, attraverso il rispetto e l’inclusione della disabilità, stanno innescando virtuosi processi economici e sociali capaci di generare valore per tutti, e non solo per coloro che ne sono i destinatari”. Ed è proprio questo uno dei punti messi in rilievo da Emidio Mandozzi, responsabile della locanda, che nel corso del convegno ha sintetizzato l’attività e i risultati ottenuti dal progetto sociale negli ultimi 6 mesi.
“Abbiamo registrato nei ragazzi coinvolti nel progetto sociale – ha spiegato Mandozzi – molti passi avanti in termini di autonomia, relazioni sociali, interazione con i clienti, con la famiglia e l’ambiente, oltre ai risultati professionali scaturiti dai corsi di formazione. I giovani hanno dimostrato di aver acquisito gran parte delle nozioni che il corso di formazione ha destinato loro e le nozioni apprese si sono tradotte in un atteggiamento qualitativamente più professionale, sia nel rapporto con la clientela che nella gestione pratica delle mansioni che sono loro affidate: in sala, in cucina, nella cura degli orti e nei laboratori didattici”.
I ragazzi che hanno raggiunto un’adeguata preparazione professionale sono stati contrattualizzati attraverso le borse lavoro previste nel progetto, mentre gli altri saranno inseriti mano a mano.
Buoni anche i risultati ottenuti con le ore di meditazioni e la collaborazione delle famiglie. “I genitori – ha raccontato Mandozzi – partecipano attivamente al percorso avviato alla Locanda anche attraverso incontri periodici che ci consentono di confrontarci e modellare gli interventi a seconda dei bisogni che emergono di volta in volta. Le famiglie riferiscono di una maggiore autonomia acquisita, di un cambiamento radicale nelle abitudini dei figli e di un forte miglioramento nel rapporto genitori-figli”.
Le borse lavoro: da gennaio i ragazzi che avevano raggiunto un buon grado di preparazione professionale sono stati inseriti all’interno della Locanda anche a livello contrattuale, grazie alle borse lavoro previste dal progetto. Da giugno verranno contrattualizzati anche gli altri giovani.
L’impegno quotidiano: attualmente collaborano con la Locanda 18 ragazzi, 14 maschi e 4 femmine, età media 23 anni, lavorando a turni di 5 ore al giorno, per 3 giorni a settimana. Mentre la Locanda resta aperta ogni sera, escluso il lunedì. E la domenica anche per il brunch.
I laboratori: continuano, ogni giovedì, i laboratori didattici e creativi che per primi hanno dato il via al progetto, contribuendo anche alla creazione di tutto quello che oggi è la Locanda in termini di arredi, illuminazione, complementi ed eventi speciali (oggettistica in occasione del Natale, della Pasqua e delle altre maggiori ricorrenze). A questi laboratori partecipano tutti i ragazzi, impegnati in oggetti sempre nuovi che possano stimolare sia la loro manualità che la loro fantasia.