Teatri e processi di liberazione: pratiche maieutiche

Teatri e processi di liberazione: pratiche maieutiche

In programma a Urbania (PU) il 6 e 7 novembre 2021
È stato annunciato sul sito www.teatridellediversita.it il XXII Convegno Internazionale della Rivista Europea “Catarsi,Teatri delle diversità” fondata nel 1996 all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo da Vito Minoia e Emilio Pozzi

Urbino – Il titolo del XXII incontro promosso dalla Rivista Europea Catarsi-Teatri delle Diversità “Teatri e processi di liberazione: pratiche maieutiche”, in programma a Urbania il 6 e 7 novembre 2021, richiama la figura di Marco Cavallo, alla quale è dedicato il manifesto dell’evento, divenuto appuntamento di riferimento a livello internazionale per il Teatro Educativo, Sociale e di Comunità. Il cavallo azzurro, realizzato in cartapesta e legno nel 1973 all’interno del manicomio San Giovanni di Trieste da un’idea di Giuliano Scabia, Giuseppe Dell’Acqua, Dino Basaglia, Vittorio Basaglia è un’ opera collettiva realizzata nei laboratori artistici creati all’interno della struttura da Franco Basaglia, allora direttore dell’Ospedale Psichiatrico. La scultura, divenuta simbolo della chiusura dei manicomi grazie alla “Legge 180” del 1978, è diventata in seguito simbolo di tutti i processi di liberazione.

Il cavallo di Giuliano è il ricongiungimento di tutto (compresa la follia) con la volontà di trasformazione della società, con lo spostamento della logica della salute oltre le abitudini correnti” (sono parole di Claudio Meldolesi, storico del teatro, pronunciate introducendo Scabia nel 2008 alla Ottava edizione del Convegno della Rivista).

Nel 2013 Marco Cavallo è protagonista della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari che avevano sostituito i vecchi manicomi criminali a metà degli anni settanta; a novembre 2011, la scultura lascia Urbania, dove partecipa al dodicesimo convegno dal titolo “Impazzire si può” e, come appare nella foto di Franco Deriu, fa ingresso accompagnata da un gruppo di preadolescenti dell’Istituto Comprensivo Galilei nel carcere di Pesaro per il progetto “I sogni dei reclusi” che coinvolge la Compagnia teatrale Lo Spacco e il Teatro Universitario Aenigma.

Dieci anni dopo a Urbania si apre una riflessione sul “teatro come pratica maieutica” con la presentazione del libro che Scabia è riuscito a chiudere appena prima della sua scomparsa avvenuta il 21 maggio 2021: “Scala e sentiero verso il Paradiso: trent’anni di apprendistato attraverso l’università”, a cura di Francesca Gasparini e Gianfranco Anzini (Edizioni Nuove Catarsi e la Casa Usher).

Il termine “Teatri” (plurale) si riferisce alle ulteriori pratiche maieutiche sotto i riflettori del XXII convegno, a partire da quella di Mariano Dolci, festeggiato il 27 marzo 2021 dall’UNIMA Italia in occasione della Giornata Mondiale della Marionetta. Il Maestro burattinaio introduce e coordina una tavola rotonda sul “Teatro di animazione in educazione e nel sociale”, ricordando la recente scomparsa di Marie-Christine Debien, presidentessa dell’associazione francese Marionnette et Therapie.

Ancora due significativi ricordi sono rivolti a due compagni di viaggio della rivista e del convegno recentemente scomparsi: il regista polacco Lech Maria Raczak, riconosciuto maestro del teatro europeo contemporaneo, per 20 anni punto di riferimento per giovani attori e registi all’Università di Urbino, e il poeta e drammaturgo argentino Alejandro Finzi, professore ordinario in Letterature Europee all’Università del Comahue di Neuquén, autore di testi molto rappresentati in America Latina e tradotti in Inglese, Arabo, Portoghese, Russo, Francese e Italiano.

Una sessione è inoltre dedicata alle “Arti nei dialoghi interreligiosi”, riflettendo sulla drammatica situazione dell’Afghanistan attraverso la visione, a distanza di vent’anni dalla sua realizzazione, del film “Clown in Kabul” che racconta la missione umanitaria di Patch Adams ed altri 19 clown all’indomani della fine della guerra del 2001.

Il Convegno si conferma ancora una volta sede privilegiata dei lavori dell’International Network Theatre in Prison (INTiP), organismo Partner dell’International Theatre Institute dell’UNESCO, con la Sesta edizione del Premio Internazionale Gramsci per il Teatro in Carcere, anteprima della Rassegna Nazionale di Teatro in Carcere “Destini Incrociati” (Roma, Teatro Palladium e Università Roma Tre, 17-19 novembre 2021) a cura del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere.

Iniziativa nell’ambito di “Destini incrociati” – Progetto Nazionale di Teatro in Carcere
a cura del TEATRO UNIVERSITARIO AENIGMA all’ Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere.
Con il sostegno di
Ministero della Cultura / Dipartimento dello Spettacolo dal Vivo
Regione Marche – Assessorato alla Cultura
Con il Patrocinio di
Comune di Urbania
Ministero della Giustizia
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
International Theatre Institute (I.T.I.-Unesco)
International University Theatre Association (A.I.T.U.-I.U.T.A.)
International Network Theatre in Prison (INTiP)
Associazione Nazionale dei Critici di Teatro (ANCT)
Union Internationale de la Marionnette (UNIMA-Italia)
In collaborazione con
International Network Theatre in Prison (INTiP)
Direzione Casa Circondariale di Pesaro
Coordinamento Regionale Teatro in Carcere Marche

Informazioni più dettagliate, programma preliminare e iscrizioni in www.teatridellediversita.it

Il Convegno si svolgerà in presenza, nel rispetto dei protocolli di sicurezza imposti dalle Autorità competenti. Potranno accedere coloro che saranno muniti di Green Pass o di tampone negativo effettuato nelle 48 ore.

Contatto: email aenigma@uniurb.it

Ufficio Stampa: Romina Mascioli TeatroAenigma – mascioli.stampa@gmail.com

Didascalia dell’immagine:

“Marco Cavallo a Villa Fastiggi, foto di Franco Deriu, azione teatrale partecipata in carcere, Teatro Universitario Aenigma, Compagnia Lo Spacco e I.C.S. Galilei, Pesaro, novembre 2011 – Grafica PROARTIS”

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