Ascoli Piceno, 2020-07-28 – Di Guido Bianchini esperto UIL Ascoli Piceno Sicurezza sul Lavoro
L’Inail ha pubblicato i dati del primo semestre del 2020, relativi agli infortuni sul lavoro legati all’emergenza Coronavirus.
La regione Marche, con il 2.8% del totale, è all’ottavo posto per infortuni sul lavoro dovuti al Covid.
È noto che il lockdown, la chiusura di gran parte delle attività produttive dei settori privati, ha generato una diminuzione degli infortuni, sul 2019, di circa il 25%, nella pubblica amministrazione specie nella sanità questo riduzione non è accaduta.
In particolare nella regione Marche, nel 1°semestre in esame abbiamo avuto 1.405 denunce complessive d’infortuni sul lavoro da Covid.
Il 71.1% sono donne e il restante 28.9% uomini.
L’età media dove ci sono stati più infortuni è quella della fascia 35/498 anni con il 37.1% mentre la fascia 50/64 anni registra un 44.3%.
Provincia |
Dato in v.a. |
Morti v.a. |
Ancona |
424 |
3 |
Ascoli Piceno |
35 |
1 |
Fermo |
125 |
1 |
Macerata |
264 |
2 |
Pesaro Urbino |
557 |
3 |
Totale |
1.405 |
10 |
Le professioni più colpite:
- Tra i tecnici della salute l’89,9% sono infermieri;
- Tra le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali sono tutti operatori socio sanitari;
- Tra le professioni qualificate nei servizi personali e assimilati il 65,6% sono operatori socio assistenziali;
- Tra il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari il 65,6% sono ausiliari ospedalieri.
L’attività economica:
– la gestione Industria e servizi registra il 98,9% delle denunce, l’Agricoltura lo 0,5%; la gestione Per conto dello Stato (0,4%), infine la Navigazione (0,2%);
Il 45% delle denunce (codice Ateco) è del settore della “Sanità e assistenza sociale”; in particolare l’assistenza sanitaria (57,6%), i servizi di assistenza sociale residenziale (25,6%) e l’assistenza sociale non residenziale (16,8%); le professionalità più colpite sono infermieri, medici, operatori socio sanitari e operatori socio assistenziali;
-nel settore delle “Attività di alloggio e ristorazione”, presente con l’1,8% delle denunce codificate, prevalgono esercenti e addetti alle attività di ristorazione;
– il settore “Noleggio e servizi alle imprese” registra l’1,7% delle denunce codificate: circa il 60% ha coinvolto gli addetti alle pulizie negli ospedali, negli uffici e nei ristoranti.
– il settore “Trasporto e magazzinaggio” registra l’1,5% delle denunce: oltre il 30% sono conduttori.
Tra i 10 decessi il settore di attività economica (Ateco) più colpito è quello della Sanità e assistenza sociale.
A questo punto è importante analizzare i dati della sanità pubblica disaggregandoli per azienda poiché solo cosi sarà possibile definire con la regione iniziative atte alla prevenzione e tutela dei lavoratori specie a fronte di un’eventuale nuova ondata.
È altresì importante una corretta e precipua applicazione dei protocolli nazionali sottoscritti con il Ministero della Salute.