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I Modena City Ramblers @ Corte Medievale le Fonti di Ripatransone

di | in: Cultura e Spettacoli

In concerto martedì 4 agosto – ore 22



RIPATRANSONE – Prosegue il Summer Festival con i Modena City Ramblers. Organizza Piceno Eventi, l’associazione Summer Festival e il Comune di Ripatransone. Inizio concerto 22 circa. Posto unico 10 euro + 2 euro di prevendita. Il tour si chiama Onda Libera Tour 2009. Info 348.8046573 – 329.2355348 – 0736.46496 – www.summer-festival.it.

Modena City Ramblers è un gruppo musicale italiano nato nel 1991.

Autodefiniscono il loro genere musicale come combat folk, dichiarando sin dall’esordio un amore incondizionato per il folk irlandese, le cui sonorità rimangono anche dopo il passaggio ad altri generi, in particolare il rock.

Sin dai tempi in cui suonano solo musica irlandese, i Modena City Ramblers, come già i Pogues, utilizzano brani strumentali della tradizione popolare (irlandese, scozzese, celtica e poi anche klezmer, balcanica, italiana) come basi per loro brani, come riff o come assolo. Talvolta l’origine di questi brani è sconosciuta.

I Modena City Ramblers nascono nel 1991 da un gruppo di amici intenzionati a suonare musica irlandese, senza alcuna pretesa. Ne fanno parte “Albertone” Morselli, Giovanni Rubbiani e “Albertino” Cottica già dei Lontano da dove, Chris Dennis ex Nomadi, Filippo Chieli, “Franchino” D’Aniello e Luciano Gaetani dell’Abbazia dei folli. Il 17 marzo 1991, ricorrenza di San Patrizio, in occasione di un concerto al Wienna di Modena, viene deciso il nome Modena City Ramblers, in quanto “sapevamo che in Irlanda ogni città ha i suoi City Ramblers e ci sembrava carino che anche Modena non fosse da meno”[5]. Il nome è anche un omaggio ai Dublin City Ramblers, un gruppo di “liscio irlandese”, senza dimenticare le radici emiliane[6].

Nel 1992 arriva il bassista Massimo Ghiacci dai Plutonium 99. La sera del 1 marzo viene effettuata la prima registrazione del gruppo nel disco On the First Day of March…Live Demo. Durante un concerto al Kalinka, un locale di Carpi, sale sul palco per la prima volta a cantare The Wild Rover Stefano “Cisco” Bellotti[7]. In questo periodo i Modena City Ramblers non sono un ensemble convenzionale ma una compagnia aperta, elemento che rimarrà in qualche modo in tutta la storia dei Ramblers, tanto che tutti i membri che hanno poi abbandonato la “formazione effettiva”, eccetto Alberto Morselli, continuano a collaborare con il gruppo. L’evento che concluse quell’anno cruciale per il gruppo fu il concerto di spalla ai Pogues a Modena. Terry Woods, il bouzoukista del gruppo irlandese, assistì al concerto, salutando i Ramblers da lontano. Nell’autunno dello stesso anno, Giovanni comincia a introdurre nel repertorio dei pezzi popolari in italiano, quali Bella ciao, Fischia il vento e Contessa.

Combat Folk e Riportando tutto a casa.

Tra febbraio e marzo del 1993, i Ramblers vantavano un repertorio misto, composto da brani strumentali irlandesi e brani tradizionali italiani. Decisero così che era giunto il momento di incidere il loro primo album in studio. Come studio di registrazione scelsero l’Esagono di Rubiera, in cui lavorava Kaba, che sarebbe diventato poi un membro stabile del gruppo. Combat Folk venne venduto ai concerti (la prima volta al Fuori Orario di Milano) e contiene inoltre i primi due brani inediti dei Modena City Ramblers.

I MCR si chiudono poi in studio a Napoli per l’incisione dell’album Radio Rebelde, con il supporto di Enzo Soulfingers Rizzo. È il primo album non prodotto da Kaba. Verrà pubblicato nel febbraio 2002. Il disco risente dei fatti del G8 di Genova e dell’11 settembre. Dopo il ritiro di Massimo Giuntini, si aggiunge Luca “Gabibbo” Giacometti, ex Mocogno Rovers e membro dei Cormac. Durante il tour invernale è ospite anche Giovanni Rubbiani.

Nel gennaio 2003 suonano in Chiapas e Guatemala. Entra nel gruppo il fisarmonicista Daniele Contardo, già Abesibè e Tupamaros.

Nel 2004 pubblicano l’EP Gocce, legato al progetto della Coop Acqua per la pace, che contiene l’inedito Al Fiòmm presente anche nel successivo album. Sotto la guida di Max Casacci dei Subsonica, i Ramblers incidono ¡Viva la vida, muera la muerte!. Sempre nel 2004 viene pubblicato un DVD, Clan banlieue – Grande famiglia in movimento, con interviste, filmati storici dal vivo e non e tutti i videoclip.

Nel 2005, come ideale continuazione di Materiale resistente, i MCR chiamano a raccolta gli amici e registrano un album di canti sulla Resistenza: Appunti partigiani. Rileggono brani propri, tradizionali e di altri gruppi in chiave Ramblers. L’album esce in aprile, nel 60° anniversario della Liberazione.

La canzone Ebano vince il premio Amnesty – Voci per la libertà, assegnato da Amnesty International.

Dopo 14 anni Stefano “Cisco” Bellotti lascia il gruppo, ma i Ramblers non si perdono d’animo. Non fanno provini ma chiamano a dividere la pesante eredità di Cisco due amici: il sassolese Davide “Dudu” Morandi, ex Mocogno Rovers, già presente nei cori di Riportando tutto a casa e nella foto di copertina di La grande famiglia, in quanto aveva già cantato dal vivo con i Ramblers agli esordi , e la correggese Betty Vezzani, che ha cantato con i Cormac e nel progetto folk Beyond the wire con Luca Giacometti, oltre allo spettacolo Le Ceneri di Gramsci di Pier Paolo Pasolini e musicato da Giovanna Marini. Per testare la nuova formazione i MCR fanno una breve tournée nei club che vede il battesimo al Fuori Orario di Taneto di Gattatico (RE) il 3 marzo 2006.

Il 3 novembre 2006 esce l’album Dopo il lungo inverno sotto la produzione di Peter Walsh, che vede ospiti Terry Woods (componente dei The Pogues, già membro degli Sweeney’s Men e Steeleye Span), la brass band macedone Original Kocani Orkestar, Massimiliano Fabianelli, fisarmonicista con i Ramblers in tour l’anno precedente, il quartetto d’archi reggiano Koiné di cui fa parte Filippo Chieli, la cantante Lucia Tarì e l’armonicista Enzo Ciliberti.

Nel marzo 2007 viene pubblicato Tre colori, il nuovo album del cantautore rock Graziano Romani, che vede i Ramblers ospiti, sia come singoli che nella formazione completa, nei brani Corre buon sangue, Stesso viaggio stessa città, Spiriti liberi.

Il 6 ottobre 2007 muore in un incidente stradale Luca “Gabibbo” Giacometti. Il 13 ottobre 2007 a Castelnuovo Rangone (MO), per commemorarne la scomparsa, Davide Morandi, Franco D’Aniello e Massimo Ghiacci partecipano come ospiti ad un concerto dell’ex cantante Stefano “Cisco” Bellotti. Davide e Cisco duettano di nuovo sullo stesso palco.

Bella Ciao e Onda Libera.

Il 25 gennaio 2008 esce in Italia distribuito da Mescal e in Olanda, Svizzera, Francia, Lussemburgo, Austria e Germania distribuito da Universal, il primo disco dei MCR destinato al mercato straniero, prodotto da Terry Woods e dal titolo Bella ciao – Italian Combat Folk for the Masses (il titolo provvisorio era Tunes from the Bunker). Contiene brani dei MCR riarrangiati, reincisi, tra cui Bella ciao e in alcuni casi tradotti in inglese e spagnolo, più un inedito: il tradizionale americano di evidente origine irlandese Roisin the Bow. Partecipano ancora come ospite Massimiliano Fabianelli. Franco D’Aniello suona per la prima volta il sassofono[14]. Il disco è dedicato a Luca Giacometti che aveva partecipato alle registrazioni. In primavera i MCR intraprendono un tour che li porta in numerose capitali europee. Durante questo tour, si aggiunge alla formazione il tastierista Leonardo “Leo” Sgavetti.

Il 10 Aprile 2009 esce il nuovo disco Onda libera, il cui tema dominante è il concetto di libertà. Durante il Tour 2009 i Ramblers organizzano alcuni concerti nei luoghi confiscati alla mafia; iniziativa frutto della collaborazione con l’associazione Libera.

Il 1 Maggio 2009, ad Onna, partecipano a Concerto per L’Abruzzo: una manifestazione di solidarietà nei confronti delle persone colpite dal terremoto.

L’11 Giugno 2009 partecipano, insieme a Casa del Vento e Skiantos, allo spettacolo in Piazza VIII Agosto a Bologna in ricordo di Enrico Berlinguer, a 25 anni dalla sua scomparsa.

Formazione.

La nuova formazione, presentata nel tour 2008 – 2009, vede ora:

* Davide “Dudu” Morandi: voce, basso, chitarra acustica, chitarra elettrica, banjo, glockenspiel, armonica

* Elisabetta “Betty” Vezzani: voce, chitarra acustica, chitarra elettrica, tamburello, mandolino

* Massimo “Ice” Ghiacci: basso elettrico ed acustico, contrabbasso, tea-chest bass, sassofono, cori, chitarra acustica

* Franco D’Aniello: flauto, tin whistle, tromba, sassofono, cori, chitarra acustica, glockenspiel, percussioni

* Francesco “Fry” Moneti: chitarra acustica ed elettrica, chitarra baritono, violino acustico ed elettrico, violino indiano, banjo, oud, mandolino, cori, voce

* Roberto “Robby” Zeno: batteria, percussioni, cori, mandolino, chitarra acustica, pianoforte

* Arcangelo “Kaba” Cavazzuti: batteria, percussioni, chitarra acustica, basso, charango, pianoforte, tromba, shaker, banjo, cori, voce

* Leonardo “Leo” Sgavetti: fisarmonica, pianoforte, organo, organo hammond, clavinet, vibrafono




3 Agosto 2009 alle 22:12 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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