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Poliabuso: la nuova ricetta per sballare

di | in: Cronaca e Attualità, Oblò: Spunti, Appunti e Contrappunti

In Italia cresce il numero di ragazzi, sempre più giovani, che mischiano farmaci e alcol per sballare, e parallelamente, anche le morti del sabato sera non vedono cedimenti. Con una differenza: chi è sfortunato non arriva nemmeno alla macchina, muore sulla pista da ballo, mentre cercava di raggiungere quel patinato e fittizio mondo dello sballo.


Impallidiamo ancora alla notizia di ragazzi morti ai rave party, ci stupiamo del perché un mare di ragazzi minorenni ogni notte va in coma etilico o si schianta nelle strade di ritorno dalle discoteche, ci chiediamo a cosa vogliano arrivare. La risposta, ormai diventata scontata, è lo sballo. A tutti i costi, estremo, da ricordare. E per raggiungerlo si mischia di tutto: droga, alcol e medicinali.

Tra gli esperti in materia si sta cominciando a parlare di “poliabuso”, tendenza odierna di giovani e giovanissimi che è in vorticoso aumento in Italia e in Europa. Si tratta dell’abuso di sostanze dannose, come oppioidi, cannabinoidi, etanolo, benzodiapezine, anfetamine, cocaina, psicofarmaci e nicotina. Questa tendenza la rivela l’ultimo rapporto dell’European school project on alcool and other drug, e il ricercatore di farmacologia Roberto Rimondini aggiunge che « questo è un fenomeno che cresce ogni giorno di più, in special modo nella popolazione giovane. Non si tratta di una tossicodipendenza semplice, ma di un poliabuso (ovvero il mischiare più sostanze); parliamo in particolare di ecstasy, cocaina, alcol; secondariamente anche ketamina e polvere degli angeli. Ma c’è anche da dire che i farmaci d’abuso sono anche quelli legali, cioè dove lo Stato ci guadagna, come l’alcol e la nicotina, che creano percentuali di dipendenza più alte rispetto all’eroina. Anche il drop out nelle farmacie ospedaliere è un serio problema: oltre agli anestetici vi si può trovare di tutto, compresi gli oppioidi e i non oppioidi. I primi contengono derivati dell’oppio (morfina, codeina) e il più utilizzato è lo sciroppo della tosse che, essendo composto da codeina, unito all’alcol è un perfetto mix per sballare. I secondi sono gli stimolanti, come l’anfetamina, e anche questi si trovano dappertutto: da quelli utilizzati per i bulimici al ritalin, il farmaco prescritto ai bambini iperattivi».

Il rischio, dunque, è quello di una tossicodipendenza diffusa, dal momento che l’assunzione di alcol e sostanze stupefacenti è diventata una moda ricreazionale ripetuta 3 o 4 volte a settimana, in un crescendo di dosi. «Così –  sottolinea il ricercatore bolognese – senza nemmeno rendersi conto, si passa da ricreazionale a dipendente, e da dipendente a tossicodipendente». Infatti, spesso non si arriva a capire che l’assunzione di queste sostanze cambia veramente il modo di pensare e di agire, e, se prolungato nel tempo, comporta danni irreparabili, causando la morte di milioni di neuroni. Inizialmente il neurone, la cellula prima del cervello, viene plasmato dalla presenza del farmaco d’abuso e tutto l’equilibrio celebrale interno è modificato in funzione di esso. Poi, lentamente, il cervello cambia, diventa plastico e i centri di memoria si “spengono”. Inizia, così, una vita fatta di crisi d’astinenza, devota alla ricerca di quella sostanza che ci fa distaccare dalla vita normale, che ci fa perdere i contatti sociali, che ci rende schiavi inconsapevolmente.

Certo è che il mondo di oggi non aiuta, soprattutto se si hanno come idoli personaggi famosi che per stare in piedi si riempiono lo stomaco di farmaci…




28 Agosto 2009 alle 10:24 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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