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Simposio internazionale di scultura a Castelraimondo

di | in: Cultura e Spettacoli


Simposio di scultura: si possono vedere gli scultori all’opera


CASTELRAIMONDO – Piano piano stanno prendendo forma tra le mani degli artisti le nove sculture, scolpite nel bianco marmo di Carrara, in corso di realizzazione per il quinto “Simposio internazionale di scultura”, che si sta svolgendo nel verde del laghetto Caciorgna ai Feggiani, di cui l’anima e la mente è Fernando Caciorgna con la PromoArte insieme all’amministrazione comunale. Gli scultori, provenienti da diversi paesi d’Europa, lavorano tutto il giorno di scalpello, flessibile e fresa, per dare forma alla stessa pietra che ha reso immortali le opere di Michelangelo, proveniente dalla cava Barattini di Carrara. Chiunque può andare a fare loro visita, per vedere con i suoi occhi come nasce un’opera d’arte, direttamente dalle mani di chi l’ha pensata. Già ad una settimana dall’inizio di questa avventura, le forme sono abbozzate, si intuisce come saranno le opere una volta terminate. Saranno i cittadini di Castelraimondo, a votare la loro scultura preferita, con una sorta di referendum il prossimo 30 agosto, quando con una bella festa si concluderà questa esperienza. A settembre voteranno anche gli alunni delle scuole. “La scultura più bella sarà collocata in una delle aree verdi del comune, come già avvenuto per le precedenti edizioni – spiega Renzo Marinelli, assessore comunale alla cultura – contiamo di poter lasciare, attraverso iniziative come questo una testimonianza solida e duratura dei nostri tempi ai posteri”. Ecco gli artisti partecipanti: Nando Alvarez (Spagna); Miguel Angel Gomez (Spagna); Chifu Panaite (Romania); Evrin Kelie (Turkia); Agnessa Ivanova (Bulgaria), Emanuele Rubini (Italia); Maurizio Peron (Italia), Sestilio Burattini e Francesca Bianconi (Italia).


Dichiarazioni artisti

 

“Lavoriamo dal mattino fino a quando non si fa buio – racconta il rumeno Panaite Chifu al simposio per la quarta volta – con la mia arte cerco di ricordare alla gente che si occupa solo di quotidiano, che esiste l’infinito, che viviamo immersi in un sistema galattico”. La sua opera si intitola “Frammento d’universo”. Tre le donne che partecipano al simposio. Agnessa Petrova, dalla Bulgaria è una veterana dei simposi. “La mia opera è ispirata all’onda, formata dall’acqua – spiega – per indurre suoni ed emozioni tipici della natura primordiale, il rumore dell’acqua, della lava, che scorre con la sua forza”. E’ sospesa tra due paesi, che considera entrambi “casa” Evrin Kilic, che ha dedicato la sua scultura all’unione tra Turchia e Italia. “Il vostro paese è la mia seconda casa – racconta – cerco di venire più spesso possibile, perchè mi trovo molto bene”. E’ la figura di un uomo, sospeso in un abbraccio, la scultura alla quale sta lavorando Francesca Bianconi. “L’emozione di dare vita ad un’opera d’arte sta tutta nel momento in cui la si realizza – racconta – l’arte è un mondo senza barriere, in cui non c’è distinzione tra uomo e donna”. “Un simposio come questo è un’esperienza indimenticabile – commenta entusiasta – c’è la possibilità di fare il lavoro che si ama, con passione, ci si scambiano esperienze, consigli, si conoscono meglio le rispettive culture”. Ben rappresentata anche la Spagna, da due giovani artisti. “Mi sono ispirato alla figura di una donna e alla crisi di questi tempi – racconta Miguel Gomez Martinez, in arte “Matrero” – la figura femminile come origine, nascita, chiusa su se stessa per indicare la crisi, ma già la testa si solleva, ad indicare la speranza”. Predilige le linee astratte e lascia libera l’intepretazione di chi guarda le sue opere Nando Alvarez, per la seconda volta al simposio. “Da circa un anno e mezzo sto realizzando una serie di sculture dal titolo Fauna, di cui anche questa opera è parte, ispirandomi al mondo degli animali”, racconta. Scolpisce nella pietra le sue emozioni, per dare vita ad ogni opera che definisce “unica e irripetibile”, destinata a restare nella storia, Emanuele Rubini. “Sto realizzando un’opera che è un doppio shock per lo spettatore, che possa dargli un’emozione continua”, spiega. Da un lato un gigantesco occhio, a simboleggiare il mistero, dall’altro le curve sinuose della bellezza femminile. Altri due scultori italiani partecipano al simposio: Maurizio Peron e Sestilio Burattini.

 




19 Agosto 2009 alle 22:43 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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