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150mo dell’Unità d’Italia, Ripatransone si candida a ospitare le celebrazioni

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In una congiuntura tanto difficile per l’Italia non si parla purtroppo abbastanza, se non ultimamente, della prossima ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia che, come accadde nel ’61, ha la facoltà di rinsaldare la società, rinvigorire il senso di appartenenza e ringiovanire quei sentimenti nazionali minacciati oggi da deprecabili affermazioni di Ministri e politici che non comprendono il valore di una società coesa.

Anche il Piceno, teatro dei moti liberali precursori dell’Unità d’Italia, deve contribuire a rinnovare il sentimento d’Unità italiana e proprio Ripatransone è la candidata ideale a svolgere un ruolo da protagonista. E’, infatti, la città natale di Luigi Mercantini, autore dell’Inno di Garibaldi e de “La spigolatrice di Sapri”, la poesia che celebra uno dei più suggestivi episodi del Risorgimento, periodo cui è dedicata un’intera sezione della pinacoteca ripana.

Anita Garibaldi, la pronipote dell’Eroe dei due mondi, ha visitato più volte Ripatransone per partecipare a incontri e manifestazioni. Fu l’ex-assessore alla Cultura Mario Arezzini, insieme a un comitato, a dare il via a questa pregevole iniziativa, portata avanti fino a oggi in un continuo crescendo anche grazie all’impegno del sindaco Paolo D’Erasmo e dell’assessore alla Cultura Remo Bruni. Quest’anno, proprio da uno di questi incontri promossi dall’assessore Arezzini, è scaturita l’opportunità di far diventare Ripatransone sede della Fondazione Giuseppe Garibaldi che installerà a Palazzo Bonomi un Museo Garibaldino a integrazione di quello del Risorgimento.

Alla luce di tutto ciò, nella veste di ex-sindaco ed ex-assessore provinciale voglio proporre Ripatransone come tappa ufficiale dei festeggiamenti in programma. E’ dovere di tutti, infatti, rinsaldare le fila della nostra Nazione, proprio ora che è evidente l’intenzione di qualcuno di volerla dividere, spezzandone la forza.

Sono consapevole del momento delicato che stiamo attraversando e dell’importanza che è necessario dare ai problemi che coinvolgono quotidianamente le famiglie e i giovani. Non ci sarebbe, però, certo da meravigliarsi se eventi come l’anniversario dell’Unità d’Italia, adeguatamente celebrati, contribuissero a dare il giusto impulso verso la ripresa a una società che sta perdendo la memoria unitaria e con essa la sua coesione sociale. Perché sono sempre più convinto che, uniti e tutti insieme, sia possibile raggiungere anche il più ambizioso traguardo.


Ubaldo Maroni




11 Settembre 2009 alle 22:18 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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