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Tracimazioni” presso la cassa di colmata di San Benedetto del Tronto

di | in: Cronaca e Attualità, Oblò: Spunti, Appunti e Contrappunti

Lunedì, 12 Ottobre 2009

Dopo la previsione pubblicata ieri
https://www.ilmascalzone.it/2009/10/irruzione-daria-fredda-in-arrivo-mare-e-vento-forte-e-la-cassa-di-colmata/
 
ora è invece il tempo delle amare conseguenze
  
Che tristezza !

San Benedetto del Tronto, 2009-10-12 – E’ accaduto. Era prevedibile che accadesse. Dire “era stato predetto” non da la benché minima soddisfazione, anzi amplifica la sensazione di sconfitta per non aver fatto o detto abbastanza, non esser stato più incisivo o non aver offerto spunti di riflessione sufficientemente convincenti e persuasivi.

Dopo aver preso visione personalmente della situazione presso la cassa di colmata cittadina, senza la benché minima ombra di dubbio, dichiaro che l’azione del mare in burrasca ha generato e sta generando gravi tracimazioni dei materiali/sostanze altamente inquinati in essa contenuti. Non si tratta più di presupposizioni o preoccupazioni, espresse invece e comunicate nella giornata di ieri, ma di un evidente dato di fatto.

Nell’avviso inviato ieri, domenica 20 ottobre 2009, avevo sottolineato con preoccupazione che a seguito di una personale verifica avevo costatato che all’interno della cassa di colmata il livello dei fanghi di dragaggio superava di alcune decine di centimetri il bordo superiore della massicciata di protezione, per cui il loro posizionamento non poteva essere più considerato sicuro, ancor più in previsione dell’arrivo della perturbazione meteo che oggi ha prepotentemente raggiunto le coste del medio Adriatico.

Troppo spesso nei giorni scorsi le pubbliche e molteplici affermazioni che ribadivano l’assoluta sicurezza e legalità dell’impianto in questione si sono ben amalgamate con un illogico eccesso di presunzione che non ha minimamente considerato invece la possibilità di un evento naturale, come una forte mareggiata, che come abbiamo visto ha fatto saltare inesorabilmente e ormai inevitabilmente i già carenti presupposti di sicurezza della cassa di colmata ancora aperta.

Da un sopraluogo effettuato nel tardo pomeriggio di oggi, pur non avendo potuto osservare da altra angolazione l’effetto del potente moto ondoso marino da Nord/Nord-Est che superava incessantemente la massicciata di protezione, rafforzato dal forte vento che in città ha raggiunto anche la velocità di 90 Km/h, ritengo e sostengo che una gran quantità di materiale inquinato sia “ricaduto” in mare. Probabilmente il termine tracimazione non è la definizione giusta dato che le onde del mare, agevolate addirittura dall’inclinazione della massicciata che in questo modo non funge da vera protezione bensì più da trampolino, raggiungevano la superficie della cassa di colmata, stracolma, per poi scivolare nuovamente in mare “arricchite” questa volta dal materiale inquinante raccolto lungo il percorso.


Spero sinceramente che in città si apra presto un serio e democratico confronto pubblico nei riguardi anche di quelle tematiche verso le quali, un semplice cittadino come me, non ha forse nemmeno più la possibilità di esprimere un parere senza incorrere nel rischio di essere denunciato per “provocato allarme”.

Che si torni al buon senso e al dialogo costruttivo dato che, come ripeto da tempo e sostengo quotidianamente attraverso le informazioni riportate su Meteorivierapicena, saremo chiamati sempre più spesso a confrontarci con gravi situazioni d’emergenza, di varia natura, che potranno da noi essere affrontate con responsabilità solo se torneremo a considerare e a seguire i principi fondamentali che regolano questo pianeta e le forme di vita che lo abitano.

Riego Gambini




12 Ottobre 2009 alle 22:52 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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