Una settimana di festeggiamenti quella che sta per concludersi. Il 9 novembre in Germania si sono celebrati i vent’anni dalla caduta del muro di Berlino, evento che di riflesso ha coinvolto tutto il mondo per i suoi profondi significati simbolici e politici.

Sembra quasi beffardo festeggiare la fine di una divisione e il crollo di una barriera, quando si lotta addirittura per costruirne delle altre. Puntiamo l’obiettivo sulla nostra penisola, anche se non è la sola nazione interessata da profonde spaccature interne: abbiamo un partito politico del nord a cui pare non andare giù il fatto che l’Italia sia composta anche da un centro e da un sud e per questo voglia dividere le regioni settentrionali da quelle meridionali e centrali.

Ma allora il famoso detto latino “historia magistra vitae est” non ha proprio alcuna credibilità né fondamento? Neanche 150 anni fa un certo signor Garibaldi partiva da Quarto con altri mille per andare a unificare l’Italia. Forse il problema è che si dimentica troppo in fretta?! Che fine hanno fatto quei valori di unità, libertà e comunione che hanno mosso migliaia di persone? Che stiamo vivendo un periodo in cui gli ideali hanno perso il loro antico spessore è evidente, ma un lavoro di recupero non è mai tardivo ad arrivare. Si dovrebbe iniziare dal personale, cercando di abbattere le barriere che impediscono a ognuno di relazionarsi con gli altri, uscendo dal proprio individualismo e spalancando la braccia al mondo fuori casa. Le immagini trasmesse in televisione di una Germania in festa dovrebbero essere da esempio!

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