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Sequestrati 15 tonnellate di alimenti avariati

di | in: A...gricoltura, Cronaca e Attualità

I Carabinieri del Nas di Ancona hanno scoperto a S. Benedetto del Tronto un deposito alimentare con prodotti avariati.


I locali erano privi dei requisiti igienico sanitari necessari per garantire la sicurezza dei prodotti stoccati.


I militari hanno rinvenuto circa 15 tonnellate di formaggi, salumi, conserve, prodotti ittici e altri alimenti in buona parte avariati con tracce di escrementi di ratti, muffe e sporco di varia natura. Molte confezioni presentavano rigonfiamenti a sottolineare fenomeni di alterazione.


Coldiretti: tolleranza zero sul cibo avariato scoperto a San Benedetto

Tolleranza zero contro chi mette a rischio la salute dei cittadini e danneggia il lavoro delle imprese agricole.

A chiederla è la Coldiretti Ascoli Fermo, dopo l’operazione dei Nas di Ancona che ha portato alla scoperta in un deposito di San Benedetto del Tronto di oltre 15 tonnellate di formaggio, salumi, carne e conserve avariati destinati a ristoranti e negozi.


Con i rincari nei prezzi degli alimenti sono aumentati i rischi di frodi e sofisticazioni, con l’uso di ingredienti a basso costo e scarsa qualità anche pericolosi per la salute o pratiche di conservazione poco ortodosse – spiega il presidente di Coldiretti Ascoli Fermo, Paolo Mazzoni -. Un crimine particolarmente odioso perché approfitta delle difficoltà economiche per mettere sul mercato cibo pericoloso per la salute”.


Proprio per combattere questo tipo di fenomeni Coldiretti ha stipulato un accordo con i Nuclei Anti Sofisticazioni, la cui opera è di valenza fondamentale per la tutela dei cittadini. Nel 2008 il valore dei cibi e delle bevande sequestrati a livello nazionale dai carabinieri dei Nas ha raggiunto un totale di quasi 159 milioni di euro di valore dei cibi, con 27.633 ispezioni effettuate.


Ma per garantire l’utilizzo di cibo locale, fresco, stagionale e di qualità Coldiretti Ascoli Fermo è impegnata a realizzare mercati degli agricoltori nei centri cittadini e a promuovere anche un circuito di ristoranti a km zero, con appositi menù che indicano la provenienza del prodotto agricolo utilizzato e la distanza che ha coperto per arrivare in tavola.





13 Novembre 2009 alle 3:40 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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