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L’Extracomunitaria

di | in: Oblò: Spunti, Appunti e Contrappunti, Primo Piano

15 GEN 2010 – Attenzione: questo resoconto potrebbe essere classificabile come vietato ai minori di diciott’ anni: se n’ è già sconsigliata  la pubblicazione all’Editore ma, se temerariamente da questi portato ugualmente  on-line, ora se ne sconsiglia  la lettura a chi , oltre che minorenne, non gradisse argomentazioni sessuali potenzialmente lesive del comune senso del pudore.

Non deve sorprendere se confesso quello che mi è successo con una straniera in cui mi sono imbattuto nei dintorni di Santomartire (lungo la s.s. 16, non sulla Bonifica): non sono il primo e non sarò l’ultimo, qui è un’invasione, lo sappiamo tutti e loro sono diverse dalle italiane. Per fortuna, il lato economico non mi fa soffrire più di tanto a differenza di molti che conosco e che  singhiozzano!

Ebbene, dopo averla adocchiata e  tanto osservata, poi cercata e spiata fino a concupirla, mi sono unito ad una  coreana. Stavo per scrivere che me lo sono fatta ma , onestamente, mi  sembra espressione volgare anche se a tutti gli effetti corrisponde a verità.


Nel timore che la curiosità superi anche l’avviso preventivo di  divieto previsto dalla legge, il minorenne ed il  lettore portato a rifiutare la lettura di crude frasi di natura anche pornografica sono pregati di non avanzare oltre nella lettura.

 

Come straniera, ha quello che intuivo e forse inconsciamente cercavo, un’anima anticonvenzionale, diversa e diversificata da quella delle italiane, io non ne posso più delle italiane. Certo, ho dovuto superare la problematica di non averle subito potuto parlare quando serviva rompere il ghiaccio ma , adesso che l’ho con me stabilmente e ben la  conosco in tutti gli aspetti del suo particolare carattere, consiglierei a tutti quelli che ambiscono  un cambiamento sostanziale – ancor di più agli amici – di prendersi  un’orientale specialmente se quello che si cerca è  unico,  una personalità emozionante, una vera anima gemella.


Affrancandoci da ogni responsabilità civile e penale di qualsivoglia natura, si rinnova l’invito ai minori e a chi non accettasse esplicitazioni sessuali a non proseguire a leggere il presente resoconto  volgendo l’attenzione ad altro settore del quotidiano “il Mascalzone”.

 

 

Siamo adulti fatti, esperti, certe cose ce le possiamo dire, possiamo scambiarci impressioni riservate senza imbarazzarci più di tanto: l’extracomunitaria che ho scelto e che, molto insistendo, sono riuscito a condurre con me  nel giro di un paio di mesi, a differenza della maggioranza, è bianca e quando l’ho accarezzata per la prima volta (accarezzata! Ho dovuto trattenermi per non aumentare la pressione delle dita oltre il lecito!) ne ho apprezzato la setosità al tatto, le curve dolcissime ( quelle raggiungibili senza insospettire chi ci guardava, è chiaro), dolcissime e  allo stesso tempo morbide e  tese, sode al passare della mano. Solo un attimo, ovviamente, era la prima volta, il primo timido contatto senza parole, ancora nessun subdolo tentativo di approfondire la carezza: quel giorno, lei stava ai margini dello spiazzo dove stazionava di solito, eravamo momentaneamente soli e, capitemi,  non mi sono sentito ardito più di tanto pur constatando  la sua espressività accattivante, luminosa, oserei dire permissiva anche se silente (ma era un silenzio pieno di sottintesi). Guardandola da  vicino com’ero, infatti, l’impressione che mi trasmetteva era di radiosa acquiescenza quasi un invito a testarne la composta sottomissione in assenza della possibilità di un dialogo immediato. Vicino com’ero, senza parlare, sembrava sorridere.

Mi bastò così, quella prima volta ma , nelle successive tre credetti di meglio comprendere dove potesse arrivare una nostra futura interazione anche se ero attratto, lo dico apertamente, più dal lato fisico, da quella sua linea sinuosa (specialmente dei fianchi, vedeste!), dalla tonalità della pelle chiara…capii meglio com’ era fatta, insomma, e  che se avessi potuto farla mia, superando la gelosia per i mille altri sguardi che la vagliavano mentre stava ai bordi della statale,  lei sarebbe stata per me , ormai così avanti negli anni, una fonte d’emozione quotidiana, una  musica del cuore (che già sentivo nascere e crescere rivedendola). Non ero riuscito a starle lontano più di una settimana prima di raggiungerla ancora e, successivamente, non più di tre giorni fra una visita e l’altra tanto da incuriosire anche il proprietario dell’immobile dov’era alloggiata, alle spalle di dove normalmente stazionava sui bordi della strada…


Ultimo avviso: non si prosegua oltre! Esplicitazioni di chiaro carattere sessuale sono contenute nel resoconto in divenire! Vietate ai minori, sconsigliate ai non amanti del genere!

 

La liaison, il feeling, anche così senza parlare, aumentavano alimentati dalla sola vicinanza, io lo sentivo e lo capivo:

“ Le piace , eh?” mi aveva chiesto il proprietario dell’immobile, che aveva cominciato a girarci  intorno,  approfittando di un attimo che m’ero allontanato da lei “ me lo dica senza timidezza! Forse posso esserle utile!”

“ Sì, molto, mi piace molto” gli avevo risposto

“ E’ coreana, sa, una coreana bianca, non è giapponese, non è cinese!” aveva aggiunto abbassando il tono della voce.

“ Lo so” avevo ribadito

“ E’ bella, sembra delicata ma è forte. Piace anche a me. La guardo ogni sera quando la fanno rientrare in casa. “

“ Chi sono?” ho chiesto.

“ Sono in due, normalmente. Sono figli miei.  Uno controlla e l’altro, poche mosse senza parlare, la fa rientrare, assieme a tutte le altre…Se decidesse di tenerla con sè non se ne pentirà, sono fra le più fedeli e danno grandi soddisfazioni, lei mi capisce vero? Certo, ci vogliono un po’ di soldi…”

“ Capisco”.

Devo dire che non persi ulteriore tempo. Sui soldi non c’erano problemi.  


Alt! Alt! Alt!

 

La volta successiva che andai a vederla decisi di intensificare al massimo il rapporto e, mi si perdoni se sono così crudo nel dirlo, non visto dal proprietario dell’immobile che normalmente mi avrebbe girato attorno, lei assolutamente consenziente, velocemente osai: agii nella posizione canonica del maschio conduttore e con mosse esperte, rapide, mi riuscì subito d’accenderle il cuore.

La risposta fisica che mi diede, sì, mi lasciò sbalordito, pur continuando a non parlare: la sentii leggermente fremere nell’intimo e, totalmente sottomessa, emettere come un lungo e costante mormorio gutturale.

Se lei era accesa, parimenti io mi sentivo eccitato. No, tutt’altro che un’italiana! 

Mi staccai da lei in fretta, prima che potesse vcederci il proprietario della casa o uno dei suoi figli, ma, rialzatomi, sentii che mi erano già rimaste addosso le essenze delicate, orientali,  della sua pelle.  Mi odorai le mani che l’avevano percorsa tutt sulla pelle, così  aumentando il mio piacere e provocandomi contemporaneamente, senza volerlo, un rinnovamento del bisogno di riavvicinarmi.  Tanto che feci una cosa che normalmente non si fa mai al primo contatto fisico  : constatato il perdurare dell’assenza del proprietario dell’immobile, lei ancor più consenziente, non ebbi difficoltà a saggiarla…anche posteriormente. Non avrei dovuto dilungarmi, però.

E , purtroppo, fu così che mi sorprese il proprietario! In quella posa! Che vergogna! Che vergogna!

Venni via piano piano,  perché  stavo un po stretto, capitemi e, riassettatomi il vestito, raggiunsi il proprietario dell’immobile  rientrato all’interno, gli dovevo una spiegazione. Erano comparsi anche i due figli, come dal nulla. Provavo un senso d’inquietitudine.

“ Allora, ha deciso? La porta con se? Vorremmo saperlo perché ne arrivano ogni giorno e lo spazio comincia a mancare!” mi disse sbrigativo il proprietario dell’immobile e sembrava parlare anche a nome dei figli che, con le mani sporche, gli stavano a fianco.

“ Sì, la prendo, me la porto a Santomartire. Ma almeno vorrei sapere esattamente come si chiama!” risposi.

“ Glielo dico subito, signore mio, subito” mi disse il padre e, porgendomi un  depliant grande, aggiunse :

“ KIA , signore, KIA SOUL  millesei turbodiesel, centoventi cavalli, quasi diciannove con un litro….”.

Nel sentire la prestanza, mi venne spontaneo esclamare:

“ Aaaahhhh!”


FDA




15 Gennaio 2010 alle 13:00 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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