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All’ Italia il coordinamento europeo sui beni culturali

di | in: Cronaca e Attualità

La tematica era tra quelle proposte all’UE dalla delegazione italiana guidata dal Rettore Unicam Fulvio Esposito

 

Camerino, 26 febbraio 2010 – Nel corso di un incontro tenutosi ieri a Roma, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, on. Maria Stella Gelmini, ed il Ministro per i Beni e le Attività culturali, sen. Sandro Bondi, hanno firmato la dichiarazione congiunta che sancisce il ruolo guida dell’Italia in Europa per la programmazione congiunta della ricerca nel settore della conservazione e sicurezza del patrimonio culturale.


Fondamentale per questo risultato raggiunto è stato il lavoro svolto dall’Università di Camerino, nella persona del Rettore Fulvio Esposito, rappresentante italiano nel Gruppo di Programmazione Congiunta (GPC), che ha guidato la delegazione italiana a Bruxelles. 

Il successo ottenuto è stato sottolineato anche da alcune dichiarazioni del Direttore Generale Miur, dott. Mario Alì che, in più di un’occasione, ha evidenziato lo straordinario lavoro della delegazione italiana guidata dal prof. Esposito.

Le tre iniziative sostenute dall’Italia, precedentemente discusse ed elaborate nell’ambito del Gruppo di Lavoro per l’Internazionalizzazione della Ricerca istituito presso il nostro Ministero, sono state approvate dalla Commissione Europea, anche grazie al supporto della Presidenza di turno dell’Unione, attualmente assunta dalla Svezia.

I tre grandi temi presentati erano: agricoltura, sufficienza alimentare e cambiamenti climatici; Salute, alimentazione e patologie legate all’alimentazione; Patrimonio culturale, cambiamenti climatici e sicurezza


Ed è proprio in quest’ultima tematica che il Consiglio Competitività della UE, lo scorso 3 dicembre, ha assegnato all’Italia il ruolo di coordinamento dei programmi dei singoli Stati membri nel campo dei beni culturali, con il progetto “Net-Heritage”. L’intesa firmata ieri si inserisce dunque in questo percorso.

Il progetto, finanziato nell’ambito del VII Programma quadro, avrà il compito di individuare le priorità del settore, da finanziare attraverso fondi comunitari. Una possibilità, dunque, per l’Italia di esprimere linee strategiche più consone alle necessità del suo patrimonio culturale e di reperire quei fondi spesso mancanti a causa dei tagli di bilancio.




26 Febbraio 2010 alle 23:20 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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