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Nasce il Cantiere dell’altra politica di Massimo Rossi

di | in: Cronaca e Attualità

Il Candidato Presidente alle regionali Massimo Rossi ha inaugurato ieri ad Ancona, nella Galleria Dorica, la sede del comitato elettorale. Un “Cantiere” che vuole costruire e praticare “un’altra idea di  politica”. Ambiente ed ecologia al centro del programma. Denunciato con forza lo sperpero di soldi da parte di molti candidati.

 

 

Nasce il Cantiere dell’altra politica. Un Cantiere “al di là dei confini partitici, un Cantiere che guarda al futuro”. Questo il messaggio forte che ha lanciato Massimo Rossi, candidato presidente per le prossime regionali, per Prc, Pdci e Sel ieri in occasione dell’inaugurazione ad Ancona della sede del comitato elettorale, nella centralissima Galleria Dorica. Un evento che ha visto la partecipazione di numerosi esponenti politici  (tra gli altri il Segretario regionale del PRC Marco Savelli, il Coordinatore regionale della Sel Edoardo Mentrasti. l’Assessore regionale Marco Amagliani, il Consigliere regionale Prc Giuliano Brandoni, il Consigliere comunale di Ancona Eugenio Duca) e soprattutto tanti cittadini. Un luogo definito, appunto, “Cantiere” perché vuole dare vita ad un progetto partecipato e condiviso verso il quale Rossi verifica quotidianamente “grande attenzione e fermento”. Non si tratta di “tingere più di rosso una coalizione, ma portare tra i cittadini un’altra idea di politica”. Non quella del “fare” perché ambigua, spesso distruttiva dell’ambiente, ma quella che parte dal basso e che coinvolge le persone.

Massimo Rossi ha illustrato il suo programma, ampio e articolato, che sarà consultabile sul sito www.rossipresidente.org a partire da oggi. Un programma che vede proprio nell’ambiente e nell’ecologia le risposte possibili di fronte ad una crisi economica pesante. “Le prospettive per uscire dalle gravissime difficoltà economiche ci sono –ha sottolineato Massimo Rossi –  ma bisogna cambiare lo scenario, rivedere il modello economico e sociale, iniziare a cambiare i nostri stili di vita. Non si tratta di tornare, ovviamente, alla luce delle candele, ma puntare su un progetto che faccia dell’innovazione e della qualità il proprio motore. Le Marche, in questo senso, hanno una grande potenzialità, vanno stimolate le tante intelligenze presenti”. Rispetto agli ultimi governi regionali di questi anni Massimo Rossi parla di “luci ed ombre”, ma mette in evidenza come sia ormai necessario un vero e proprio “salto di qualità”. Altro aspetto cruciale è la disaffezione nei confronti della politica. “Nelle ultime elezioni provinciale di Ascoli, al ballottaggio, si è recato il 50% dei votanti e il nuovo presidente è stato eletto con 25,3% dei consensi. Un segnale inequivocabile che la gente vuole ormai un voto utile per se e per tutti ed è stanca del solito teatrino”. Soprattutto i cittadini non vogliono trovarsi “davanti al fatto compiuto quando si fanno scelte che riguarda la loro vita”. Rossi ha ricordato i tanti progetti devastanti per il territorio e le tante forme di protesta nate in questi anni, di cui la manifestazione del 22 febbraio di una parte dei comitati, è stata “l’espressione più evidente; le Marche da anni stanno subendo un’aggressione pesante, è stato calcolato che ormai viene consumato un ettaro al giorno di territorio”. Dunque vanno fatte scelte rispettose dell’habitat e soprattutto non bisogna mettere i cittadini di fronte al fatto compiuto. “Sono stato sindaco e Presidente della Provincia di Ascoli e anch’io mi sono trovato di fronte a  problemi delicati. Il criterio che ho seguito è stato quello di confrontarmi con le persone e cercare il coinvolgimento e la condivisione”.

Insomma ci vuole un profondo cambiamento a partire dalla necessità di “ripensare il ruolo della rappresentanza che non deve essere una delega in bianco”. In questo senso Massimo Rossi evidenzia come le “forze politiche debbano arrivare ad una cessione di sovranità” per dare spazio alle tante forme di cittadinanza attiva. Infine un riferimento ai costi della campagna elettorale, tema che Rossi vuole mettere al centro delle sue iniziative. “C’è uno sperpero inaudito di soldi di fronte al quale i cittadini rimangono interdetti, ancora di più in un momento di così grandi difficoltà economiche. Basta pensare che un manifesto gigante, 6×3, costa 250 euro più 50 euro è la spessa per l’affissione. Consideriamo che se ne affiggono circa due per comune e il conto è presto fatto. Si parla di decine di  migliaia di euro”. Rossi per esemplificare il livello di assurdità raggiunto da una certa politica cita l’esempio dell’Assessore alla Provincia di Ascoli Bruno Gabrielli che già a gennaio ha iniziato ad coprire le mura del territorio di manifesti. Peccato che poi non è stato più candidato! “Allora – ha concluso Massimo Rossi – bisogna raccogliere il recentissimo monito della Corte dei Conti che ha segnalato la crescita impressionate della corruzione con un 220%  di denunce in più e un aumento del 153% di episodi di concussione”.




27 Febbraio 2010 alle 23:17 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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